Con la Madonna si vince sempre. Varie battaglie, combattute dalla cristianità lungo la storia, testimoniano che il ricorso alla Vergine non è mai stato invano. “Nostra Signora delle Vittorie” o “del Rosario”, che festeggiamo il 7 ottobre, ci ricorda proprio questa incoraggiante realtà.

Nel Cantico dei cantici si legge: «Chi è costei che s’avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come esercito schierato a battaglia?» (6,10). Questo passo biblico è tradizionalmente applicato alla Madonna, Colei che sola abbatte le potenze del male come un “esercito” invincibile.
Lungo la storia sono numerosi gli interventi della Madonna che sono stati decisivi nelle vittorie dei cristiani. Significativa a proposito è un’immagine mariana che si venera nella città di Scicli, in Sicilia, in cui la Vergine viene raffigurata come una guerriera incoronata, con corazza e con una spada in mano, in sella a un bianco destriero bardato a guerra. Si tratta della “Madonna delle Milizie”, che richiama il periodo della dominazione araba in Sicilia e in particolare ad una delle battaglie decisive che hanno decretato la fine della dominazione islamica con la definitiva caduta di Noto nel 1091. Secondo una tradizione popolare, durante questa battaglia, quando la sorte degli abitanti di Scicli sembrava ormai segnata e nemmeno l’intervento del conte Ruggero era riuscito a fermare l’armata turca, avvenne un miracolo: su un cavallo bianco, con una sfavillante spada, la Vergine Maria venne a dar man forte ai cristiani, facendo fuggire gran parte dei saraceni.
Vi furono anche altre battaglie che videro l’aiuto della Madonna nell’ottenere la vittoria. Le più famose sono quelle di Lepanto e di Vienna.
La battaglia di Lepanto si svolse nel corso della guerra di Cipro e fu fondamentale per arrestare l’avanzata dei musulmani in Europa. Il 7 ottobre 1571 le flotte musulmane dell’Impero ottomano si scontrarono con quelle cristiane della Lega Santa. Durante la battaglia sulla nave ammiraglia cristiana (la “Real”) sventolava lo stendardo di Lepanto insieme con l’immagine della Madonna e la scritta: “S. Maria succurre miseris”, “Santa Maria soccorri i miseri”. Alle grida di guerra e ai primi attacchi turchi, i militi si unirono in una preghiera accorata, cominciando la recita del santo Rosario. Alla fine, dopo cinque ore, la battaglia si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate dal comandante Giovanni d’Austria, su quelle ottomane di Müezzinzade Alì Pascià, che morì nello scontro.
In quello stesso giorno il Papa San Pio V, mentre era intento anche lui a recitare il santo Rosario, ebbe una visione in cui i cristiani avevano vinto sui musulmani. La visione fu confermata ventitré giorni dopo, allorché gli arrivò la notizia della vittoria. In ricordo di ciò il Papa stabilì che da allora tutte le chiese suonassero ogni giorno le campane al mattino, a mezzogiorno e alla sera per ricordare la vittoria dei cristiani sui musulmani. Volle poi immortalare il giorno della memorabile battaglia di Lepanto a onore di Colei che aveva ottenuto la gloriosa vittoria, stabilendo che il 7 ottobre diventasse un giorno festivo consacrato a “Santa Maria delle Vittorie sull’Islam”. Oggi tale festa è intitolata alla “Madonna del Rosario”, in ricordo della potenza di questa preghiera mariana nell’ottenere le più strepitose vittorie.
Altra battaglia in cui si vide l’intervento della “Madonna delle milizie” fu quella di Vienna. Nel XVII secolo, infatti, i turchi tornarono a minacciare l’Europa, assediando Vienna con 300.000 soldati. La città resistette per molto tempo, ma i turchi intensificarono l’offensiva con frequenti e spaventosi attacchi. Tutte le chiese erano gremite di fedeli e il Nome di Maria Santissima era sulle bocche di tutti; ognuno gridava: «Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi, adesso!». Dopo tre settimane di angoscia, il presidio che difendeva la città si trovava agli estremi, per cui i comandanti stavano pensando alla resa. Quand’ecco giunse dalla città un grido di gioia: «Sta per arrivare un forte soccorso di polacchi!». Infatti, si vide avanzare, schierata a battaglia, l’armata del re di Polonia, Giovanni Sobieski. Tutti videro in ciò un intervento della Madonna in loro aiuto, era infatti l’8 settembre 1683, festa della Natività della Beata Vergine Maria.
Il principe Carlo di Lorena, comandante dell’esercito alemanno, partecipò insieme al re di Polonia alla Santa Messa in una chiesa camaldolese. Il re servì la Messa e tutti i soldati, in ginocchio, recitarono il santo Rosario. Finita la celebrazione, Sobieski si presentò ai suoi soldati e gridò: «Fidenti nel Nome santo e invincibile di Maria, avanziamo coraggiosi!». Da notare che l’esercito cristiano in tutto contava solo 40.000 uomini contro i 300.000 dei turchi... ci voleva proprio un miracolo! Ma ecco che, animata anche dal loro cappellano militare, il francescano Beato Marco d’Aviano, l’armata polacca si slanciò con tale impeto contro i turchi da sbaragliarli completamente. Questi fuggirono terrorizzati, abbandonando la stessa bandiera di Maometto e lasciando sul campo tutte le munizioni di guerra, innumerevoli morti e feriti. Era il 12 settembre 1683.
L’esercito polacco entrò in Vienna trionfante. Sobieski, preceduto dal grande stendardo di Maometto IV, vestito di azzurro e di oro e montato sul cavallo del Gran Visir, fece il suo ingresso in città tra il delirio del popolo. Per ordine del re polacco, il corteo si diresse verso la chiesa della Madonna di Loreto in cui si venerava una celebre immagine della Beata Vergine: a Lei era dovuta la vittoria e ai suoi piedi tutto il popolo si prostrò riconoscente. Lo stendardo di Maometto IV venne poi mandato al Papa Innocenzo XI, il quale volle deporlo ai piedi di Maria Santissima nella Basilica lauretana, dove si conserva ancora oggi nella sala del tesoro. A ricordo della vittoria di Vienna, in cui la Madonna salvò ancora una volta la cristianità dalla minaccia musulmana, Innocenzo XI decretò che la seconda domenica di settembre si celebrasse in tutta la Chiesa la festa del Santo Nome di Maria. San Pio X fissò questa festa al 12 settembre, giorno anniversario della vittoria di Vienna.
Se volessimo enumerare tutte le battaglie vinte dalla Madonna, forse non finiremmo mai, ma vogliamo concludere con una battaglia un po’ più recente. Siamo nel 1920, i russi comunisti sono alle porte di Varsavia e la assediano minacciosamente. Il Papa Benedetto XV chiama i cristiani a recitare il santo Rosario per la Polonia cattolica. La rivista Avanti, con pessimo gusto, scrive: «Il Papa fa assegnamento sull’intercessione della Madonna... Sta fresco il Romano Pontefice, se crede nell’efficacia delle preghiere! Tre milioni di soldati indossano la divisa russa. Questi soldati e i loro cannoni varranno assai più che non tutti i Rosari del mondo. Fra giorni ne avremo la prova». Ed infatti... furono i giovani polacchi cattolici ad avere la meglio: il Rosario aveva vinto!
Una volta una santa mamma di famiglia, che aveva molto lottato per il bene e sperimentato numerose prove, così scrisse nel suo diario al giorno 7 ottobre: «Il Rosario è stato il mio aiuto in tutte le situazioni della vita». Così può essere per ciascuno di noi: nelle grandi come nelle piccole battaglie di ogni giorno, la corona delle cinquanta Ave Maria sarà il nostro miglior strumento per far trionfare il bene e la Madonna la nostra migliore alleata per superare ogni prova e raggiungere la nostra ultima e più importante vittoria: la salvezza dell’anima.