I FIORETTI
L'arma invincibile di padre Pio
dal Numero 37 del 5 ottobre 2025
Il Rosario è una straordinaria preghiera mariana vocale rafforzata da una profonda meditazione dei misteri della vita di Gesù e di sua Madre. Esso è stato chiamato un piccolo “compendio del Vangelo” e la “preghiera prediletta da Maria”. È stato raccomandato lungo i secoli dai Sommi Pontefici – ci basti pensare a San Giovanni Paolo II che appariva sempre con la corona in mano –, ed è stato grandemente amato e recitato da Santi di tutti i tempi. Tra questi amanti del Rosario occupa senz’altro un posto d’onore padre Pio da Pietrelcina, definito da tutti il “Santo amante del Rosario”, che appare sempre con la corona del Rosario ciondolante tra le dita o sgranato sotto la pettorina, e da cui non si separò mai, nemmeno in morte. Una sera, padre Pio, avendo dimenticato la corona, chiese a padre Onorato di prendergli l’arma. A lui, che non lo capiva, aggiunse: «La corona è la mia arma». Per padre Pio la corona del Santo Rosario era la sua arma potente contro gli attacchi del nemico: «Satana mira sempre a distruggere questa preghiera – egli diceva – ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di colui che trionfa su tutto e su tutti! È Lei [la Madonna] che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater Noster». Che il Rosario sia da considerarsi un’arma di difesa, padre Pio lo apprese anche da ciò che egli stesso definì “un sogno”: «Una sera – racconta egli stesso – ero in coro a pregare, quando fui disturbato da grida che provenivano dal piazzale della chiesa. Mi sono affacciato dalla finestra del coro e mi si è presentata alla vista una moltitudine di esagitati che gridavano: “Abbasso Gesù, abbasso padre Pio!”. Allora mi ritirai e, parlando alla Madonna, riferii a Lei quanto avevo visto e sentito: mi diede un’arma piccola, piccola che si poteva tenere in tasca o nasconderla tra i capelli, mettendola al collo. Sono ritornato alla finestra ed ho mostrato quest’arma, agitandola sotto gli sguardi di quei forsennati: sono stramazzati tutti per terra, tramortiti. A quel punto mi sono rimesso a pregare. Ma dopo un po’ ho sentito ancora un vocio diffuso, proveniente sempre dal piazzale. Mi sono detto: “Sono ancora vivi?”. Mi sono affacciato ed ho visto tanta, tanta gente. Ho chiesto: “Chi siete?”. Gridarono: “Viva Gesù, viva la Madonna, viva padre Pio!”. “Ah, siete i miei figli? Allora fate i buoni cristiani, recitate sempre il Rosario e nessuno vi torcerà un capello”». Padre Pio sapeva molto bene che la corona del Santo Rosario è anche un eccellente strumento di grazia, un elemento prezioso della vita interiore, un mezzo efficacissimo di elevazione spirituale. Chiamava il Rosario “corona di grazie”. Con i Rosari egli faceva piovere dalle mani della Madre di Dio e Mediatrice torrenti di grazie per milioni di anime. La verità della Mediazione universale di Maria Santissima, che regge e governa tutto l’ordine soprannaturale della grazia, trova in padre Pio una conferma sperimentale splendidissima. Egli aveva sempre nelle sue mani la corona benedetta recitandola ininterrottamente senza mai stancarsi, giorno e notte, Rosari su Rosari. Si può dire che sui grani del Rosario egli abbia fatto scorrere ora per ora tutte le ansie e i dolori, le gioie e i tripudi, le angosce e i bisogni della sua anima e delle anime di milioni di figli spirituali. Al Padre Guardiano che un giorno gli chiese spiegazione del perché il Rosario era diventata la sua preghiera interminabile, disse: «Se l’Immacolata a Lourdes e ancora più il Cuore Immacolato a Fatima hanno raccomandato con insistenza la preghiera del Rosario, non significa forse che il Rosario ha un valore eccezionale per noi e per i nostri tempi?». Anche padre Alessio Parente rivolse al Santo del Gargano la stessa domanda e si sentì rispondere: «La Madonna non mi ha mai rifiutato una grazia, chiesta attraverso la recita del Rosario». Padre Pio recitava incessantemente il Rosario, lo recitava ovunque: in cella, nei corridoi, in sacrestia, salendo e scendendo le scale, di giorno e di notte. Richiesto da Elena Bandini quanti Rosari recitasse fra il giorno e la notte rispose lui stesso: «Alle volte 40 e altre volte 50». Ciò significa che le corone recitate erano circa 120/150! Richiesto come facesse, all’interrogante rispose: «Come fai tu a non recitarli?». Un mattino, tra le prime a presentarsi al confessionale, fu la signorina Lucia Pennelli di San Giovanni Rotondo. Ella sentì padre Pio chiederle: «Quanti Rosari hai detto questa mattina?». Rispose che ne aveva recitati due interi; e padre Pio: «Io ne ho già recitati sette». Erano circa le 7 del mattino e aveva già celebrato la Santa Messa e confessato un gruppo di uomini. Da ciò si può dedurre quanti ne dicesse ogni giorno fino a mezzanotte! Padre Pio era un “rosario vivente” e continuato. Padre Michelangelo da Cavallara, predicatore di fama, uomo di profonda cultura, fino al 1960 fu predicatore del mese di maggio, di giugno e di luglio nel convento di San Giovanni Rotondo, e coabitava perciò con i frati. Fin dal primo anno rimase colpito da padre Pio. Una delle prime sorprese fu la corona del Rosario che vedeva e rivedeva nelle mani di padre Pio, per cui una sera lo abbordò con questa domanda: «Padre, dimmi la verità, oggi quanti Rosari hai detto?». Padre Pio lo guardò, attese alquanto, poi gli disse: «Senti, la bugia non te la posso dire: una trentina, trentadue, trentatré, e forse qualcuno in più». Come faceva padre Pio a recitare tanti Rosari resta per molti ancora un mistero, che trova una sola risposta: l’amore incommensurabile e profondo che nutriva per la sua Mammina celeste. /continua di Suor M. Eucaristica Pia Lopez /1
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