SPIRITUALITÀ
Porziuncola: un po’ di storia
dal Numero 29 del 27 luglio 2025
di Suor M. Cecilia Pia Manelli
Una chiesa piccola e abbandonata, usata come stalla... ecco le origini della Porziuncola. Vogliamo scoprirne la storia.
Quercetum de Portiuncula è il nome che si trova in un antico documento del 1045 riguardante la vendita di un terreno nel luogo chiamato “Cerreto della Porziuncola”, o semplicemente “il Cerqueto”. In esso, però, non si parla della presenza di una cappella, che viene documentata almeno verso la metà del secolo XII; «infatti la “capella Sanctæ Mariæ de Portiuncula subtus civitatem Asisinatem” o “cappella Sanctæ Mariæ de Porciuncula”, nota nelle bolle di Gregorio IX (11 dicembre 1234) e di Innocenzo IV (15 marzo 1244), conferma i privilegi già concessi da Eugenio III e da Alessandro III al monastero di San Benedetto del Monte Subasio, quindi dovrebbe essere stata già annotata dal tempo di Eugenio III (1145-1153)». Dai documenti archivistici, dalla struttura architettonica e dal materiale di costruzione si può pensare che la cappella risalga non prima del X secolo, epoca dell’apparizione nei documenti del monastero di San Benedetto del Subasio. Almeno dal 1198, la cappella è documentata come appartenente ai benedettini del Monte Subasio, che probabilmente l’avevano costruita in una “mansio” o “grancia” che sorvegliava il bosco o gli acquitrini circostanti. Storicamente si possono ritenere certe due denominazioni della chiesetta: Sancta Maria de Angelis e Sancta Maria de Portiuncula. Negli scritti di San Francesco non compare mai Sancta Maria de Angelis e soltanto una volta Sancta Maria de Portiuncula, nella Regola non bollata, al capitolo XVIII, dove prescrive di celebrare il capitolo presso la Porziuncola. Da quanto scrive il Celano circa la devozione del Santo a questo luogo perché frequentato dagli Angeli, non si può affermare che il Santo conoscesse il titolo Sancta Maria de Angelis. In ogni caso, nel XIII secolo erano conosciute entrambe le denominazioni: gli abitanti del posto usavano il nome primitivo di Sancta Maria de Angelis, mentre quelli della provincia Sancta Maria de Portiuncula. Da secoli si celebrava la festa liturgica del Santuario della Porziuncola sotto il titolo dell’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, sebbene esso non fosse propriamente consacrato sotto il titolo dell’Assunzione quanto sotto quello di Santa Maria degli Angeli. Dalle fonti storiche si conoscono due consacrazioni fatte all’oratorio mariano: la prima si dice essere stata fatta dai sette Vescovi dell’Umbria il 2 agosto 1216, quando San Francesco promulgò l’indulgenza della Porziuncola; la seconda da Innocenzo IV il 2 agosto 1253. San Francesco dovrebbe essere arrivato alla Porziuncola per i primi restauri nel 1207, che terminò nel febbraio 1208. La cappella si presentava non solo antica e non curata da alcuno, ma anche “destructa”. Esiste un contemporaneo, Enrico d’Avranches, chierico vagante e cantastorie, che la descrive cadente, tutta crepe, ridotta a stalla per i buoi e dimora di porci, aperta a tutte le intemperie. Molto probabilmente, quando San Francesco giunse alla Porziuncola, accanto ad essa sorgeva un piccolo edificio, abitazione di qualche monaco eremita, che ai tempi del Santo era quasi sicuramente semidistrutto. Dopo la restaurazione da parte del Santo, verso il 1210 egli ottenne dall’abate del monte Subasio, Teobaldo, il permesso di occupare il luogo e subito presso la chiesetta si insedierà la prima comunità minoritica, che si accontenterà di capanne di vimini e fango come loro dimora. La prima abitazione in muratura risale al 1220: essa fu costruita dal Comune di Assisi ma San Francesco non volle accettarla, perché contro il loro voto di povertà. Le sue fondamenta, tuttavia, sono state scoperte e visibili nella cripta dietro la Porziuncola. Il luogo anticamente era circondato da una selva, nella quale i frati costruirono le loro capanne. La chiesetta della Porziuncola, di lunghezza undici metri e di larghezza sei, non è cambiata lungo i secoli se non nel suo aspetto esterno. Così la descrive il Fortini: «È una costruzione semplicissima, rozza, in pietra bianca del Subasio. Vicino alla porta d’ingresso era una piccola finestra, ancora visibile dall’interno. Tra l’arco della porta e la finestra si vedeva una pietra nera (lapis nigra) con sopra incisa le parole dettate dal Santo: Hæc est porta vitæ œternœ. In fondo, nel mezzo dell’abside, era l’altare con l’affresco dell’Assunta. Di questo altare parla Tommaso da Celano, narrando che Francesco, per sovvenire i frati forestieri che si recavano alla Porziuncola, invitò Pietro di Catanio a vendere gli ornamenti dell’altare [...]. Anche la piccola finestra a sinistra dell’altare (non quella centrale, aperta più tardi) e la porta laterale risalgono al tempo del Santo [...]. Le pareti furono affrescate dopo la morte del Santo». Sulla parte superiore della facciata della cappellina vi è un dipinto di Friedrich Overbeck raffigurante San Francesco genuflesso ai piedi di Gesù Cristo e della Vergine, in atto di chiedere l’Indulgenza del “Perdono”. L’opera, eseguita nel 1829, sostituì un altro dipinto del XVII secolo (a sua volta realizzato per rimpiazzare quello quattrocentesco di Niccolò Alunno), danneggiato dal tempo. Il lato destro porta i segni di un altro affresco del XV secolo rappresentante la Madonna con il Bambino, San Bernardino e un altro Santo. La porta laterale a destra, di dimensioni sproporzionate al pari di quella d’entrata, rispetto alle dimensioni della cappella, fu aperta nel XIV secolo, per consentire alle folle di pellegrini di uscire più agevolmente. Dallo stesso lato si conserva anche la lapide della tomba di Pietro Cattani, oggetto di venerazione quando ancora san Francesco era vivente. Sulla parete posteriore si può vedere un affresco mutilato che rappresenta la crocifissione, attribuito ad Andrea di Assisi. Unico ornamento interno è la pala dell’altare di Ilario da Viterbo (del 1393), che ha come figura centrale l’Annunciazione, mentre in basso, sulla destra è dipinto il Miracolo delle rose e il Santo che, accompagnato da due angeli, si dirige verso la Porziuncola; in alto l’Apparizione di Cristo con la Madonna, circondati da uno stuolo di angeli, con san Francesco inginocchiato davanti all’altare; in basso, sulla sinistra, san Francesco, su un pulpito, attorniato da Vescovi, annuncia il privilegio del Perdono, ed in alto il Santo dinanzi a papa Onorio III che implora la conferma dell’indulgenza.
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