In questa ultima riflessione, viene presentata la forma più alta di consacrazione all’Immacolata: il Voto mariano, che ci rende sua “proprietà assoluta”. I richiami della Madonna di Fatima e l’esempio dei pastorelli ci siano di sprone a una vita sempre più mariana e sempre più santa.

Continuando la nostra trattazione, non è possibile trascurare una delle maggiori ricchezze attuali della Santa Chiesa, posta in linea di continuità con l’appello della Madonna a Fatima sulla consacrazione al Cuore Immacolato, precedentemente preparato dalla consacrazione alla Madonna elaborata da San Luigi M. Grignion da Montfort, quale “schiavitù d’amore”, e successivamente amplificata nella “illimitatezza” della consacrazione all’Immacolata di San Massimiliano M. Kolbe. Questa ricchezza che la Madre di Dio si è benevolmente accordata di donare in questi tempi, tramite un suo figlio Sacerdote, il mariologo padre Stefano M. Pio Manelli, è il “Voto mariano della consacrazione illimitata all’Immacolata”, o più semplicemente “Voto mariano”.
Questo voto, in sintesi, è la donazione-consacrazione di se stessi all’Immacolata come sua “proprietà assoluta”, secondo la Regola serafica di San Francesco d’Assisi, al fin di affrettare il Regno di Cristo nel mondo, mediante una febbrile azione apostolica mariana che raggiunga tutti gli uomini del globo terrestre. In forza del Voto mariano e a motivo della sua “illimitatezza”, quindi, si può a ragione affermare che essere “proprietà assoluta” dell’Immacolata, come spiega sublimemente il padre Manelli, «significa assimilarsi intimamente al Cuore dell’Immacolata fino al punto che il proprio cuore diventa cuore dell’Immacolata e il Cuore dell’Immacolata diventa cuore proprio».
Il Voto mariano e il Cuore Immacolato di Maria fanno unità piena e indissolubile, perché come il Voto è la massima donazione d’amore di sé all’Immacolata, così il Cuore Immacolato è la «somma dell’amore materno» esteso su tutta l’umanità, in quanto figlia del suo purissimo Cuore. Anzi, più precisamente si può dichiarare con il padre Manelli che il Voto mariano si colloca al centro «dello stesso Cuore dell’Immacolata, perché il Voto mariano è esattamente il voto del cuore e dell’amore illimitato, e chi vuole vivere il Voto mariano è chiamato e ha la grazia, appunto, di radicarsi e svilupparsi proprio lì, al centro del Cuore dell’Immacolata».
Se, dunque, la consacrazione illimitata all’Immacolata, formulata da San Massimiliano, vuol portare il consacrato alle vette mirabili dell’amore plenario con la Madonna attraverso l’unione trasformante chiamata dal Santo «transustanziazione» mistica in Lei, il Voto mariano «vuole – scrive il Padre mariologo – in definitiva “transustanziarci” nel Cuore stesso dell’Immacolata, nel quale è racchiuso l’intero mistero della persona e della missione dell’Immacolata con tutte le grazie di cui fu da Dio ricolmata fin dal Concepimento immacolato, e poi, di seguito, dall’Annunciazione fino all’Assunzione e alla Regalità nel Regno dei cieli». Infatti, fu la stessa Ven. suor Lucia di Fatima a scrivere che «come nella Consacrazione eucaristica il pane e il vino si convertono nel Corpo e Sangue di Cristo, così nella consacrazione all’Immacolata noi siamo assorbiti con l’essere vitale nel Cuore di Maria».
Effettivamente, secondo un insegnamento del Beato Gabriele M. Allegra, in senso biblico, il “cuore” è la sede della personalità umana, cioè di tutti i pensieri, affetti, passioni e azioni, e nella Santissima Vergine è anche la somma di tutte le sue virtù e di tutti i suoi carismi. Quindi, “transustanziarsi” nell’Immacolata, più precisamente, significa “transustanziarsi” nel Cuore dell’Immacolata. Perciò stesso, «si potrebbe dire, anzi – continua il padre Manelli –, che il Voto mariano sia fatto proprio per il Cuore Immacolato di Maria, quale risposta d’amore illimitato, che ci rende “proprietà assoluta” del Cuore Immacolato, fino alla fusione d’amore con Esso». Questa speciale e altissima, finora massima, forma di consacrazione al Cuore di Maria vuol condurre il consacrato alla estrema sommità della santità mariano-trinitaria, supremo fastigio di ogni anima in grazia, per essere immersi nell’amplesso eterno della Santissima Trinità in Paradiso, assimilandosi al Cuore dell’Immacolata, «che è il Sacrario dell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», come lo definì padre Stefano M. Manelli.
Al termine di questa riflessione sulle sublimi altezze dell’amore trinitario-mariano che l’Immacolata a Fatima è venuta a rivelarci, attraverso il mirabile esempio dei tre Pastorinhos e della loro meravigliosa corrispondenza a questa santità cui Ella li ha chiamati, sforziamoci di far nostri tutti i contenuti dei messaggi della Regina del santo Rosario, ricordando che «molte anime vanno all’inferno, non essendoci nessuno che si sacrifichi e preghi per loro». La preghiera e il sacrificio hanno una efficacia straordinaria se, insieme ad esse, si unisce la nostra personale santità che perfeziona le nostre preghiere e i nostri sacrifici e li rende meno indegni di essere accolti dal Cuore della Mamma celeste.
Abbiamo visto come i tre pastorelli di Fatima hanno accettato la richiesta della “Bella Signora” di offrirsi a Dio in riparazione dei peccati e come supplica per la conversione dei peccatori, realizzando nella loro vita una santità proficuamente imitabile per chiunque si accosti al loro esempio. Difatti, la Chiesa, canonizzandoli, ha voluto glorificare la loro generosa offerta, ponendoli quali guida e modelli di una perfezione conseguibile ai nostri giorni. Ma, affinché il loro esempio non resti uno sterile messaggio di conversione e di santificazione, è necessaria la nostra parte, il nostro contributo nella «riparazione dei peccati con cui [Dio] è offeso e come supplica per la conversione dei peccatori».
La loro vita ci mostra come raggiungere le vette della santità più eccelsa, inebriata dall’amore della Santissima Trinità, attraverso il Cuore Immacolato di Maria. E noi, da parte nostra, assecondando le urgenti richieste della Regina del santo Rosario, proponiamoci seriamente di cominciare o continuare il cammino della perfezione cristiana, servendoci dei mezzi che Ella maternamente ha rivelato a Fatima: il santo Rosario, la pratica dei Primi cinque sabati del mese (rivelata alla sola suor Lucia dopo le apparizioni del 1917) e la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Così realizzeremo nella nostra vita quella sublime santità che Dio, nella sua infinita Sapienza, ha pianificato per ciascuno di noi, sicuri che, rifugiandoci nelle dolcissime immensità del Cuore Immacolato di Maria, a Lei consacrati illimitatamente, raggiungeremo nel modo più veloce e facile possibile l’unione perfetta, trasformante e consumante con la Santissima Trinità e Unità divina qui su questa terra, per poi passare nell’eterna glorificazione dei Santi in Paradiso.