
Padre Pio fu un Santo tutto mariano e una domanda che sorge spontanea è questa: come viveva i misteri mariani padre Pio nella sua vita tutta consumata sotto il manto materno di Maria?
Partiamo dal mistero fondamentale che fa scaturire di seguito tutti gli altri misteri, ossia la predestinazione di Maria e l’Immacolata Concezione. I Francescani hanno sempre posto nella loro dottrina il primato assoluto di Cristo e di Maria Santissima rispetto a tutto il creato, e questa fu anche la posizione che ebbe San Pio, in quanto francescano. Inoltre egli insegnò ad una sua figlia spirituale come l’Incarnazione del Verbo era pensata in primis non redentiva, dunque insieme al Verbo vi era anche la sua Madre.
Padre Pio fu anche molto devoto dell’Immacolata Concezione, dogma tutto francescano, che arrivò alla piena maturazione della sua proclamazione grazie al genio sottile del francescano Beato Giovanni Duns Scoto. In padre Pio troviamo la sintesi di questo mistero nel suo Epistolario: «Tutto fa capo al suo Concepimento Immacolato». Questa affermazione non può non essere che un sublime riassunto per capire, almeno in parte, come Maria Santissima, essendo già stata predestinata con Cristo prima di tutti i secoli per realizzare il progetto divino dell’Incarnazione, così non poteva non essere immacolata e santissima nella sua concezione, dato che avrebbe donato all’umanità il vero Dio-uomo, tutto fatto con la sua carne e sangue verginali. Per questo padre Pio afferma ancora una volta: «Ammiro in te il mistero del tuo Immacolato Concepimento». Come abbiamo detto, l’Immacolata è stata predestinata da Dio come Madre del Verbo, e padre Pio rispose bene ad una figlia spirituale che chiedeva un pensiero sulla Madonna, scrivendo: «Non ti basta sapere che è stata lei che ci ha dato Gesù?».
È noto come nell’epistolario del Santo si trovino copiose espressioni circa la Maternità divina di Maria, quali: “Madre di Dio, Madre di Gesù, Madre divina, Madre benedetta, Madre celeste, Madre Santissima, Madre del Figliuolo di Dio”. Ecco come padre Pio manifestava la sua fede ricca d’amore e di pura teologia affettiva e contemplativa, caratteristica dei Santi e maestri francescani.
Che dire poi della Verginità perpetua dell’Immacolata? Una delle espressioni più famose del Santo fu: «La nostra bella Vergine Maria» (Ep. I, n. 5). Queste non sono parole dette a vuoto, ma anzi sono profondamente teologiche, poiché come affermava già San Tommaso d’Aquino, la virtù della purezza comporta anche la bellezza più sublime. Ricordiamo anche la famosa estasi che ebbe padre Pio e che fu trascritta per intero dal suo padre spirituale. Durante questa estasi il Santo esclamò a voce chiara: «Ah Mamma bella, Mamma cara, sei bella… Se non ci fosse la fede, gli uomini ti chiamerebbero Dea…!». Ecco perché in padre Pio si scorgeva un amore speciale riguardo per la verginità, che inculcava spesso ai consacrati, esortandoli: «L’amore della tua verginità, amore santo e desiderabile per altrettante ragioni, quante stelle sono in cielo» (Ep. III, n. 14).
Un altro mistero che rifulse largamente nella vita del Padre fu l’aspetto corredentivo dell’Immacolata. Pur non essendo ancora dogma proclamato dalla Chiesa, padre Pio non si fece scrupolo di amare e ringraziare la Madonna con il titolo di «nostra sì cara Corredentrice». Padre Pio fu un Santo che conobbe bene il soffrire per la salvezza delle anime; difatti, Papa Paolo VI si espresse molto chiaramente circa la missione del Santo: «Un rappresentante stampato delle stimmate del Signore» (Discorso del 20 febbraio 1971).
La Madonna in tutta la sua vita cooperò pienamente ed attivamente alla Redenzione del suo Figlio acquistando le grazie per noi, poveri peccatori dilaniati dal peccato originale, diventando così la nostra «Madre nell’ordine della grazia» (Lumen gentium, n. 53) col generarci alla vita della grazia.
Nel ministero sacerdotale di padre Pio intravediamo, in un certo senso, la fecondità della grazia della Corredenzione mariana, distribuita mediante l’assoluzione sacramentale data ai penitenti; ora si comprende meglio perché il Santo, prima di dire la formula di assoluzione dei peccati, rimaneva tutto raccolto e concentrato, poiché sapeva bene che amministrava il Sangue di Cristo direttamente nell’anima del penitente.
Da questo mistero si passa subito alla mediazione e alla dispensazione di tutte le grazie che Maria ricevette da Dio. Questo punto si può chiamare “seconda fase”, ovvero la fase in cui la Madonna coopera alla Redenzione distribuendo le grazie, sempre unita al Redentore; la “prima fase” consisteva nell’acquisto di tali grazie, mentre nella seconda fase si sviluppa il riscatto della grazia acquistata e l’applicazione ai singoli uomini mediante la mediazione e dispensazione. La Chiesa insegna con chiarezza questa dottrina tramite il suo Magistero, fondato sulla Sacra Scrittura, la Tradizione, la Liturgia e il sensum fidelium. Anche in questo caso, padre Pio fu un grande difensore e amante della Mediazione mariana.
Durante tutta la sua vita concrocifissa con Cristo, era solito pregare per lunghe ore sul coro della piccola chiesetta di San Giovanni Rotondo, sotto lo sguardo materno della Madonna delle Grazie. Tutto ciò è stato disposto dalla Provvidenza, poiché padre Pio, grazie alle sue preghiere, soprattutto quella del santo Rosario, distribuiva tantissime grazie ai suoi figli, prendendole dalla Madre di tutte le grazie. Molti attestano che, qualora un suo figlio spirituale riceveva una grazia richiesta per mezzo della preghiera di padre Pio, subito questi si rallegrava e diceva quasi d’impulso: «Va’ a ringraziare la Madonna!». Per di più, il Santo spiegava molto bene il ruolo di mediazione della Madonna con questo breve pensiero: «Devi pensare che Gesù, la fonte di acqua viva, non può non arrivare a noi senza un canale: il canale è Maria». Che belli i Santi, semplici ma concisi!
Infine, abbiamo da considerare il mistero dell’Assunzione e Regalità di Maria Santissima. Ormai siamo vicini al 75° anniversario della definizione dogmatica dell’Assunzione di Maria Santissima in anima e corpo al Cielo, proclamata il 1° novembre 1950. In una breve omelia mariana scritta da padre Pio sono riportati i motivi dell’Assunzione: «Gesù che regnava in cielo coll’umanità santissima, che aveva preso dalle viscere della Vergine, volle che pure la Madre sua, non solo con l’anima ma anche col corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria […]. Quel corpo, che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure della corruzione» (Ep. IV, Discorsi, XIX). Inoltre, il Santo affermava, come attesta la tradizione francescana alla scuola del Beato Giovanni Duns Scoto, che la Madonna morì in uno slancio d’amore, in serenità e in conformità d’amore totale con Gesù. Padre Pio, fedele al Magistero della Chiesa, attestava che all’Assunzione di Maria seguì subito la sua Incoronazione gloriosa in Cielo, questo perché fu adornata dei più bei titoli: Madre del Verbo (il Re dei Re), Corredentrice ed infine compartecipe all’esaltazione di Cristo da parte del Padre.
Concludendo, è bene riportare una esortazione del Santo: «Riaccendiamoci sempre di amore per questa madre e siamo fidenti, ché nulla ci sarà negato, perché nulla manca a Lei, che ha un cuore di mamma e di regina».
di Fra Pio M. da Verona