Che questo non sia l’ennesimo anno in cui il Natale di Gesù ci troverà impreparati. Dobbiamo ripartire dalle cose che davvero contano. Quali?
Ogni anno la liturgia ci offre l’occasione di celebrare diverse solennità, come l’Epifania, il Corpus Domini, la Pasqua, il Natale, ecc., che commemorano un qualche evento importante. Ma forse ciò che sfugge alla maggior parte di noi è che queste celebrazioni non sono solo il ricordo di un evento accaduto in un lontano passato. In ciascuna di queste feste, mediante la celebrazione liturgica ? in maniera misteriosa, ma al contempo reale ? si riattualizzano quegli stessi misteri che in esse celebriamo. Nel santo Natale, ad esempio ? che noi lo crediamo o meno ?, si riattualizza il mistero dell’Incarnazione e della nascita del Salvatore. Ogni festa, dunque, rende nuovamente presenti quelle grazie particolari che il Signore ha legato ad ogni mistero della sua vita, grazie che purtroppo, a causa della dissipazione e della leggerezza delle anime, rimangono senza frutto.
Quella del Natale oggigiorno è stata resa una festa volta quasi totalmente al consumismo, la festa dei regali e delle lucette, e ha perso il suo inestimabile valore spirituale. Accade spesso, purtroppo, che anche i cristiani siano più preoccupati e interessati verso ciò che dovrebbe essere secondario: dolci, cene, panettoni, decorazioni, addobbi, ecc. Al contrario, la preoccupazione principale dovrebbe essere quella di offrire a Gesù un cuore nuovo, dove Egli possa trovare calorosa accoglienza. Sappiamo, infatti, che Gesù è nato in una grotta del tutto spoglia, povera e fredda, e tuttora continua a nascere – attraverso la santa Comunione – in cuori simili e forse anche peggiori della grotta di Betlemme.
Carissimo lettore, se sei costretto ad ammettere di trovarti in una situazione simile, perché non fare il proposito di vivere un Natale diverso quest’anno? Ti chiederai allora: in che modo il Natale può essere diverso? Ognuno di noi, con le sue piccole o grandi miserie avrà percorsi di purificazione differenti da intraprendere per far sì che quest’anno Gesù possa nascere davvero in un cuore nuovo. Ciò che conta è avere una volontà risoluta nel vivere questo Natale in maniera meno indegna di un Dio che non ha esitato a farsi piccolo per nostro amore e per salvarci dall’inferno eterno. Vi sono, tuttavia, alcuni elementi indispensabili a dimostrare, tra l’altro, la serietà e veracità dei nostri propositi. Questi sono: pentimento sincero dei peccati, Confessione sacramentale, proposito fermo di non commettere mai più i peccati della vita passata, ma anche di fuggirne le occasioni, frequenza dei sacramenti, preghiera, recita del santo Rosario, un grande amore alla Madonna ed esemplarità di vita cristiana. Se così farai, allora potrai dire di accostarti a ricevere Gesù nell’Eucaristia la notte di Natale, con le dovute disposizioni e il tuo Natale sarà, così, tutto eucaristico e secondo il volere di Dio.
Vivere un Natale eucaristico significa offrire a Gesù un cuore infiammato di amore, mondo dai peccati e ricco di virtù. E se così farai, il Natale sarà colmo di grazie per te e per la tua famiglia! Inoltre, non dimenticare che la Comunione quotidiana fa sì che il Natale si riattualizzi ogni giorno... Quale meraviglia! E molto probabilmente, se il tuo impegno sarà veramente sincero, è verosimile che accada a noi – anche se in maniera invisibile – ciò che un giorno accadde al servo di Dio Giovanni Battista di San Pietro, frate domenicano, che travagliato da varie sofferenze, un giorno durante la Santa Messa vide Gesù Bambino che con le sue graziose manine lo accarezzava e lo consolava, incoraggiandolo a perseverare nel cammino intrapreso per il Regno dei cieli.
Inoltre, prepararsi bene a ricevere la santa Comunione il giorno di Natale è indispensabile ai cristiani che vogliono vivere santamente questa solennità. In effetti, se pensiamo che il Sacramento dell’altare altro non è che una nuova nascita di Gesù, come una nuova Incarnazione, comprendiamo che tra l’Eucaristia e il Natale c’è un legame strettissimo. Quindi il modo migliore per vivere bene il Natale è quello di vivere un Natale tutto eucaristico, preparandosi al meglio a ricevere la santa Comunione nella notte di Natale. Ciò non vuol dire che devi rinunciare a festoni, decorazioni, panettoni e cena di Natale, sebbene, come abbiamo visto, questi siano secondari rispetto all’interiorità con cui devi vivere tale solennità. Queste tradizioni ti trasmettono, comunque, l’allegria propria di questa festa, la quale sarà vera nella misura in cui il tuo cuore sarà ripieno di grazia e unito a Dio.