ATTUALITÀ
Gay contro gay. Ed ora chiamateli omofobi.
dal Numero 34 del 1 settembre 2013
di Claudio Circelli

Che dire quando si scopre che il maggior dissenso ai matrimoni e alle adozioni per le coppie gay proviene in stragrande maggioranza dagli stessi omosessuali? È indubitabile che la battaglia delle lobby LGBT sia giustificata non da un reale problema ma da un’ideologia finanziata a livello europeo.

Se uno affermasse che la famiglia è una sola, ovvero quella fondata dall’unione di un maschio e di una femmina, pensereste che il portavoce di questo pensiero sia il solito intramontabile oscurantista lento a morire. Sbagliato! E se si sostenesse che i bambini per crescere in modo sano hanno bisogno del quadro di riferimento più naturale che ci sia, ovvero di un padre-uomo e di una madre-donna, pensereste al tipico invasato, senza cervello, influenzato dalla Chiesa di Roma. Sbagliato di nuovo! A parlare così è la stragrande maggioranza degli omosessuali che in questo gioco alla distruzione della famiglia, non trovano spazio sui media rilevanti dei loro Paesi d’appartenenza. È il prezzo da pagare quando le proprie idee si discostano dalla lobby LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), senza sconti per nessuno. Si stenterebbe a credere che tra i sostenitori dell’unico vero matrimonio, quello etero, si trovino proprio gli omosessuali e non i soliti “clericali fissati”, come solitamente siamo definiti noi cattolici quando non condividiamo il pensiero più gettonato della cultura omosessualista. Le sorprese, però, non finiscono qui, poiché con evidente senso della realtà, oltre a non volere il matrimonio, la maggioranza degli omosessuali riconosce la propria diversità. Non sono coppie etero e, dunque, di adottare bambini non ne vogliono sentire proprio parlare.
Svelato il trucco, scoperto l’inganno. Eppure i soliti maître à penser ci avevano fatto credere che chi era contrario alle nozze gay e alla relativa adozione di bambini era un omofobo. Ed ora, che provino a chiamare omofobi proprio gli omosessuali! Restiamo a vedere fin dove arriva la loro evidente sfacciataggine, poiché quando si perde di vista la realtà, non c’è limite alla fantasia; si può arrivare a riscrivere addirittura tutta la storia del progresso scientifico.
Da tutto ciò si deduce che la lobby LGBT si legittima da sola quando si autoproclama portavoce degli omosessuali; proprio loro, infatti, non si riconoscono né si sentono rappresentati da questa sparuta minoranza di servi della cialtroneria, la cui unica forza sono i dollari dell’alta finanza che vanno a foraggiare la loro sussistenza. Tale potere è la chiave di lettura per comprendere come mai la politica si ostini con caparbietà a volere leggi a vantaggio di una deviata e ininfluente minoranza. Sono gli appartenenti al potentato dei finanziatori, con i loro burattini attivisti della LGBT, ad essere i veri omofobi, com’è omofoba la legge che i politici stanno per approvare. Del resto basta vedere il trattamento riservato a coloro che fuoriescono dall’associazione LGBT per comprendere che non stiamo vendendo chiacchiere. Non di rado, coloro che abbandonano l’associazione per schierarsi contro il matrimonio gay, vengono fatti oggetto di ingiurie e offese verbali. Molti gay hanno capito che in gioco non c’è solo una questione di orientamento sessuale, ma la ragione stessa e hanno detto chiaramente di stare dalla parte dei bambini, di provare compassione verso gli esseri più indifesi .
Se passasse il matrimonio gay e la relativa adozione, i bambini adottati rischierebbero di essere condannati ad essere orfani due volte; la prima per eventi naturali, la seconda per imposizione legale o, peggio, se figli della provetta, saranno costretti ad errare tra le venature del loro albero genealogico alla ricerca delle origini. Chi vuol forzatamente vestire la relazione omosessuale con l’abito nuziale porterà sulla coscienza questa involuzione barbarica della società.
Con tante coppie etero che aspettano pazientemente i lunghi tempi per l’adozione di un bimbo, è proprio necessario affidarlo a due persone dello stesso sesso che vivono come marito e moglie?
Inoltre, e non è di minore importanza, il matrimonio gay schiaffeggia la finalità del pensiero femminista il quale per anni ha combattuto la mentalità borghese, accusandola di attribuire alla donna un ruolo domestico-riproduttivo. Ora, commissionando alle donne il compito di produrre bambini, la donna è diventata molto peggio: una macchina per la riproduzione, su ordinazione di ricche coppie gay. Non desta meraviglia tale involuzione in quanto, se l’essere umano si è ridotto a merce, la donna può trasformarsi tranquillamente in un freddo macchinario destinato alla fornitura della merce.
Mobilitiamoci tutti contro il matrimonio gay. Non aspettiamo che le future generazioni ci puntino l’indice contro, accusandoci di non aver fatto nulla per impedire loro di crescere in famiglie omosessuali.

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