Un fenomeno caratteristico di padre Pio era il profumo che emanava dalla sua persona, dagli oggetti che toccava, dai suoi indumenti, o che lasciava come una scia nei luoghi in cui passava. Di questo fenomeno hanno scritto e parlato centinaia di testimoni. Ma credo che la testimonianza più attendibile, anche in questo caso, sia quella del dottor Festa. Secondo questo medico, il profumo non emanava dalla persona del Padre, ma dal sangue che usciva dalle sue stimmate. Il medico lo deduceva da alcuni episodi che gli erano accaduti mentre compiva i suoi studi sulle misteriose ferite del Cappuccino.
Un giorno aveva tolto dalla piaga del costato di padre Pio una benda che era servita a tamponare il sangue e l’aveva chiusa in un astuccio per portarla nel suo laboratorio di Roma allo scopo di analizzarla. Durante il viaggio, un ufficiale e altre persone che erano in automobile con lui dissero di sentire il profumo che di solito emanava da padre pio. Nessuna di quelle persone sapeva che il dottor Festa aveva nella borsa la benda intrisa del sangue del Padre. Il dottor Festa conservò quel panno nel suo studio, e lo strano profumo impregnò per lungo tempo l’ambiente, tanto che i pazienti che andavano per le visite chiedevano spiegazioni.
Nel suo libro sulle stimmate di padre Pio, il dottor Festa scrisse: «Coloro che si occupano della conservazione di carni animali sanno che è necessario dissanguarle per bene per evitare che emanino cattivi odori, essendo il sangue quello tra i tessuti organici che più rapidamente cade in decomposizione. Quindi, le bende intrise del sangue che sgorga dalle ferite di padre Pio, anche per il fatto che talvolta le trattiene abbastanza a lungo, non dovrebbero essere sorgente di profumo. Questo fenomeno, nella sua semplicità e nell’alta eloquenza con cui si offre al nostro studio, è dunque contrario a ogni legge naturale e scientifica».
Renzo Allegri,
Padre Pio. L’uomo della speranza,
pp. 112-113