MARIA SS.
Vivere la promessa del Cuore Immacolato
dal Numero 37 del 30 settembre 2018
di Fra’ Pietro Pio M. Pedalino

Benché in circostanze diverse, l’esperienza di suor Lucia di Fatima potrebbe e dovrebbe diventare quella di ogni cristiano: vivere lasciandosi condurre dalla Vergine Maria, guardando al suo Cuore Immacolato come al rifugio sicuro e alla via certa che conduce alla meta celeste.

L’attuale scenario mondiale ed ecclesiale, non vi è dubbio, offre un desolante panorama e rappresenta un banco di prova durissimo per i veri discepoli di Cristo e figli della Santa Chiesa. La fede è messa a dura prova, talvolta il misterioso silenzio di Dio (eh sì, noi che vorremmo spesso sentire la sua voce tuonare dal cielo...) è una pedagogia tanto profonda da non essere facilmente compresa ed accolta da chi è poco avvezzo (sebbene non manchi di buona volontà) alle altezze della perfezione evangelica. Sentimenti e stati dell’anima quali sconforto, scoramento, aridità, un certo smarrimento potrebbero affacciarsi con insistenza e il credente di questi tempi è chiamato a fronteggiarli e padroneggiare. La meritoria battaglia spirituale che ingaggia con generosità a tratti si tinge di eroismo. Costui ha tuttavia bisogno di un sostegno solido per poter “combattere la buona battaglia, terminare la corsa, conservare la fede” (cf. 2Tm 4,7). È esattamente in questo contesto che ci viene in soccorso una parola di luce, di forza, di speranza, una parola di verità capace di dissipare le tenebre più fitte e di infrangere gli ostacoli più robusti (se ben compresa  e vissuta).
È una promessa che risale a 101 anni fa ma che nulla ha perso della sua bellezza, della sua dolcezza, del suo potere consolatore. È la promessa della Vergine del Rosario di Fatima e data 13 giugno 1917. Fu immediatamente diretta alla piccola Lucia dos Santos ma nella pastorella siamo raccolti tutti noi, tutti i figli di Maria, analogamente a quanto avviene per il testamento di Cristo morente sul Calvario: “Madre ecco tuo figlio” (cf. Gv 19,26) dove nell’apostolo Giovanni sono presenti i battezzati di tutti i tempi.
Eccola qui la magnifica promessa: «Non ti scoraggiare. Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio».
In effetti è proprio vero: il Cuore Immacolato di Maria è “rifugio” e “via” per ciascuno dei suoi figli. Guida e protezione sono due esigenze fondamentali della vita dell’uomo, in tutti gli ambiti della sua vita ed esperienza umana. L’uomo in ogni tempo ha bisogno di guida e protezione. E, spiritualmente, questo viene accordato dal Cuore della Sovrana del Cielo e della Terra, Colei a cui tutto è possibile operare per il bene degli uomini, in particolar modo dei suoi figli più devoti e a Lei tutti consacrati.
Questa esigenza si sperimenta e si sente forte soprattutto in questi tempi di assoluta confusione e degrado morale in cui è tanto facile deviare dalla retta via che conduce a Dio e che mena alla Vita eterna. Il pensiero: “ce la farò?”, “capiterà per caso che a un certo punto smarrisca la retta via e me ne vada per vie traverse?”, e altri di tal sorta non sono tanto infrequenti e, poiché dannosi alla vita spirituale, devono esser senz’altro allontanati, esorcizzati; a tal scopo la promessa della Vergine Santissima sembra proprio adatta a raggiungere questo scopo, indicando la via della confidenza e del santo abbandono tra le braccia amorevoli di Colei che tutto può presso il trono dell’Altissimo e arde di immenso e materno amore per gli «esuli figli di Eva gementi e piangenti in questa valle di lacrime».
Tutto questo ci deve essere di grande conforto e stimolarci a perseverare sulla via del bene, forti della convinzione che queste parole sono verità che non mancheranno di produrre i loro effetti nella nostra vita. L’esempio più bello a questo riguardo potrebbe essere offerto proprio da colei che ebbe il privilegio di sentire con le proprie orecchie questa promessa dalla bianca Signora sotto il sole di Fatima, la veggente Lucia. Le parole del 13 giugno le si incisero così profondamente nell’anima che le avrebbe portate nel cuore per sempre, fino alla morte, e sarebbero venute in suo soccorso nei momenti più difficili della sua vita, al cospetto delle prove più dure nel compimento della sua celeste missione. Un solo esempio basterà a rendere l’idea.
Siamo all’inizio del suo lungo cammino di consacrazione religiosa. Deve lasciare il collegio di Vilar, in Portogallo, e partire per la Spagna per cominciare il postulandato, la prima tappa della formazione. Deve in pratica, giovanissima, lasciare tutto e lanciarsi verso un futuro quasi del tutto sconosciuto, con la sola intima certezza che il Cuore di Cristo e della Santissima Vergine non l’avrebbero mai abbandonata. Ascoltiamo il racconto e le riflessioni delle consorelle di suor Lucia del Carmelo di Coimbra, autrici della preziosa biografia della Serva di Dio.
«Lucia dunque si mise in cammino, con gli occhi puntati solo su Cristo e solo per Lui, pur senza grandi fervori. Sapeva che chi si consegna a Dio può contare sul fatto che Lui non l’abbandonerà mai. Con gli occhi fissi in Cristo e in Maria, nel cui Cuore si trova un rifugio sicuro, andò ancora una volta incontro all’ignoto, in terra straniera. Soffriva di nostalgia come qualsiasi postulante, il che è naturale. Lei stessa dice che “nessuno si meraviglia di vedere una postulante piangere, la nostalgia è così naturale!” [...]. Il taxi lasciò i tre viaggiatori in fondo a una scalinata» (1).
Entrata in casa, scorse la cappella del convento nella quale vi era una bella immagine della Madonna di Lourdes: «Rimase lì molto a lungo. Ebbe la sensazione che l’avessero dimenticata e le lacrime cominciarono a scorrere abbondanti. Che nostalgia! Le sue amiche e benefattrici di Oporto, le sue compagne di collegio, sua madre, che adesso era più lontana e avrebbe sofferto, perché la distanza rendeva più difficili le visite già così rare [...]. Pensieri in tumulto tormentavano quel cuore così sensibile, che in quel momento si sentiva esiliato. Il Signore chiedeva sempre più solitudine al suo cuore, perché fosse interamente suo! E tornava a udire, nel fondo della sua anima, la promessa della Madonna alla Cova da Iria: “Non ti scoraggiare. Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio”».
Sebbene in circostanze molto diverse, l’esperienza della prediletta del Cuore Immacolato potrebbe e dovrebbe diventare anche la nostra. Ciò che conta non sono le circostanze, l’indirizzo vocazionale, i tempi storici. Ad essere decisivo è, piuttosto, l’atteggiamento dell’anima che impara a «lasciarsi condurre dall’Immacolata» (San Massimiliano M. Kolbe), interiorizzando quelle parole che insieme sono promessa certa e scuola di perfezione. «Il mio Cuore Immacolato sarà per te rifugio e via che ti condurrà a Dio» diventa in qualche modo un aforisma che propone l’esperienza di guardare ad Esso, imparandone ed imitandone le candide virtù.
Ritorniamo per un attimo da dove abbiamo cominciato. Sentiamo smarrimento, stanchezza, desolazione nel cuore? Proviamo angustia, dubbio scoramento? Nessuna paura: esiste un rimedio a tutto questo... Non a caso l’esperienza dei santi insegna che una sincera e tenera devozione alla Vergine Santissima è non solo sicuro segno di predestinazione ma anche antidoto tra i più efficaci per sventare ogni arte maligna, respingere ogni demoniaca suggestione, ogni tentazione che attenti al frutto della Redenzione che ci è stato donato dalla divina Benevolenza. Scrive san Luigi M. Montfort nel Trattato della vera devozione a Maria: «Dove Maria è presente non c’è lo spirito maligno. E un segno infallibile che si è condotti dallo spirito buono è l’essere molto devoti a Maria, il pensare spesso a Lei e il parlarne di frequente [...]. Come la respirazione è sicuro indizio che il corpo non è morto, così il frequente ricordo e l’invocazione affettuosa di Maria sono un segno sicuro che l’anima non è morta per il peccato. Come dicono la Chiesa e lo Spirito Santo sua guida, soltanto Maria ha distrutto tutte le eresie. Perciò non avverrà mai – anche se i critici borbottano – che un fedele devoto di Maria cada nell’eresia o nella illusione almeno formale. Potrà certo, benché più difficilmente di altri, commettere un errore materiale, confondere la menzogna con la verità e lo spirito maligno con quello buono; ma presto o tardi conoscerà la sua colpa e il suo errore materiale e, quando li avrà conosciuti, non si ostinerà a credere e sostenere ciò che aveva creduto» (2).
Rammentiamo spesso, allora, la promessa della Madonna di Fatima e poniamoci sotto il patrocinio del suo Cuore Immacolato che in tutto sarà per noi rifugio sicuro e via infallibile che ci condurrà a Dio.  


NOTE
1) Carmelo di Coimbra (a cura di), Un cammino sotto lo sguardo di Maria. Biografia di suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, OCD, Roma 2014, pp. 174-175.
2) San Luigi M. Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, nn. 166-167.

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