RECENSIONI
Formarsi d’estate
dal Numero 29 del 31 luglio 2022
di Fabrizio Cannone

«Oggi, specie nelle città affollate ma spesso anche in famiglia, manca la calma, la pacatezza, la serenità, la conversazione posata e intima. Non mancano però, e questo è un pregio del momento presente, i libri validi, interessanti, formativi e istruttivi, spesso a prezzi irrisori. Basta cercare sui siti opportuni e seguire i consigli del nostro Settimanale».

Le vacanze sono un periodo importante ed essenziale per l’essere umano. Sia per il bambino che per l’adulto. Specie per noi oggi che abbiamo vissuto 2 interminabili anni di restrizioni, di paure, di chiusure, di angosce, di morte. 

Ovviamente anche nel momento del riposo e del relax l’uomo non è un animale e non può limitarsi a dormire e andare in letargo per giorni, settimane o mesi. Deve invece riposare, cambiare abitudini e aria, e soprattutto distrarsi, cioè fare cose diverse da quelle ordinarie.

Se possibile vivere altre esperienze (magari più spirituali, culturali, naturalistiche), trovarsi in contesti diversi dal solito ed avere delle giornate meno stressanti e faticose, più dolci e riflessive.

In qualunque contesto, visitare la propria città di residenza o una bella città d’arte, le coste italiane o straniere, la montagna o la collina giova assai per recuperare il tempo perduto e ricaricare le batterie. E la lettura, sia di evasione sia più impegnativa, è un ottimo modo – siamone convinti tutti – per riposare la mente e purificare l’immaginazione dalla routine e dalle brutte notizie del mondo.

Oggi, specie nelle città affollate ma spesso anche in famiglia, manca la calma, la pacatezza, la serenità, la conversazione posata e intima. Non mancano però, e questo è un pregio del momento presente, i libri validi, interessanti, formativi e istruttivi, spesso a prezzi irrisori. Basta cercare sui siti opportuni e seguire i consigli del nostro Settimanale. Eccone alcuni. 

 

Ercolano Marini, Il Prof. Giuseppe Moscati della Regia Università di Napoli, 2021, AdP, 412pp., € 25

Le edizioni Apostolato della Preghiera hanno realizzato la ristampa anastatica di un’opera veramente bella, e molto piacevole da leggere. La quale, pubblicata originariamente nel 1929, con piglio sia storico che edificante, illustra tutte le tappe della vita dell’immenso medico partenopeo.

A volte una certa agiografia è un po’ stereotipata e si può avere l’idea che avendo letto la vita di un santo più o meno li si conosca tutti! In questo caso tal rischio non si corre. Mons. Marini (1866-1950) fu un dotto arcivescovo di Amalfi e ci restituisce la vita del Moscati in tutto il suo splendore. Soprattutto per quel che riguarda la pietà e l’apostolato che non venne mai meno durante l’illustre carriera del medico, del docente e del ricercatore.

Dopo la laurea in medicina nel 1903, Moscati intervenne per salvare gente durante una eruzione del Vesuvio (1906), e nel 1908 iniziò la sua carriera universitaria come assistente, divenendo socio della Regia accademia medico-chirurgica. Dal 1911 fu docente di chimica fisiologica.

Scoppiata la guerra nel 1914, Moscati si offrì come volontario e venne destinato alla cura dei soldati reduci dal fronte. Il suo amore alla medicina, vissuta da lui come un vero “sacerdozio”, lo portò a viaggiare in mezza Europa (Vienna, Budapest, Parigi, Londra, Edimburgo), a mantenersi celibe e casto, e a vivere in modo ascetico sia per santificarsi che per fare scienza.

Molte sue pubblicazioni scientifiche uscirono sulle più importanti riviste italiane del tempo, come Riforma Medica.

Il libro riporta molte lettere del Moscati ad amici, familiari, collaboratori e pazienti, lettere che spesso firmava come “Peppino”. Esse ci fanno conoscere un uomo integro, innamorato di Dio e delle anime, moderno e all’antica, saggio e prudente, fervente patriota e aperto agli altri. Insomma un esempio per tutti.

 

Bernardo di Chiaravalle, Elogio dei cavalieri templari, Artetetra edizioni, 2020, 178pp., € 12

San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) non ha davvero bisogno di presentazioni. Santo, abate, monaco cistercense di eccezionale carisma, mistico, autore pregiato di sermoni e trattati, fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1830 da papa Pio VIII.

Questo scritto, intitolato dall’autore De Laude novae militiae, è sicuramente infimo nella vasta produzione dell’erudito teologo medievale. Ma anche in esso risplende lo zelo e l’ardore, tutto evangelico, del vero pastore che “si fece tutto a tutti, per salvare tutti”. 

Scrisse a pontefici infatti, partecipò a crociate, combatté errori ed eresie, cantò con vis poetica la beltà e la nobiltà di Cristo e di Maria. Qui difende la dignità del cavaliere e del soldato cristiano, davanti alle sfide del tempo.

Secondo il card. José Saraiva Martins, nella presentazione della Lauda, san Bernardo fornisce a tutti i milites Christi, quindi a tutti i cresimati – anche attuali –, «uno spessore teologico ad una causa nobile sopra ogni altra: il militare pro Deo».

Certo la pace, e lo vediamo bene proprio oggi, è auspicabilissima. E va chiesta ogni giorno in ginocchio e senza ideologismi. Ma proprio questa militanza per Cristo, se autentica, la avvicina, la favorisce, la propizia. 

Il prof. Carmine Di Giuseppe, in un’importante quanto dotta introduzione, offre un’ottima sintesi storica sui problemi del Medioevo e sulla nascita dell’ordine dei monaci-cavalieri del Tempio. Sorti provvidenzialmente per il recupero della Terra Santa e la protezione della cristianità. E se i monaci dalla lettura del Trattatello divenissero più “militanti” e i cristiani laici più “monastici”? Ne uscirebbe un gran bene per la Chiesa e per il mondo.

 

Gabriele Di Comite, Santi, martiri e samurai. Storia del Giappone cristiano, La fontana di Siloe, 2021, 310pp., € 23

L’Autore è un medico immunologo che vive a Tokio e si interessa alla storia e alla cultura giapponese. Da cattolico, presiede una associazione che si batte per la canonizzazione di due coniugi, Takashi e Midori Nagai, auree figure nipponiche di primo Novecento, e per la conoscenza del poco noto cattolicesimo giapponese.

Il testo è un vero libro di storia, accurato e ben scritto, con tutto quello che occorre per farne un testo scientifico e autorevole che ripercorre la storia del Giappone cattolico, dal XVI secolo ad oggi. Dopo i brevi cenni dovuti a Marco Polo, fu san Francesco Saverio a far conoscere il Giappone all’Europa e a tentare l’impresa, avventurosa e assai perigliosa, della missione in loco. Il saggio racconta per filo e per segno la storia eroica e cosparsa di sangue dei missionari italiani, ispanici ed europei che fecero di tutto, pur nel rispetto delle venerande tradizioni locali, per portare il Giappone a Cristo.

L’opera missionaria della Compagnia di Gesù, fin da subito, fu immensa e fruttuosa. E già i primi missionari come il Saverio ebbero dei riconoscimenti importanti. In una cultura fortemente iconica, degli artisti locali immortalarono i missionari in quadri e dipinti agiografici, che li ritraevano nelle loro opere di apostolato. Il libro ne riporta vari, realizzati nel XVI e XVII secolo.

Dopo secoli di evangelizzazione e migliaia di martiri – secondo l’Autore oltre 5.000 tra il 1596 e il 1873 –, la bomba atomica che rase al suolo Nagasaki la mattina del 6 agosto 1945, distrusse proprio la città che ospitava il cuore della cristianità giapponese.

Tra i santi si ricordano Paolo Miki e i suoi 25 compagni (canonizzati da Pio IX), Lorenzo Ruiz e i suoi 15 compagni (canonizzati da Giovanni Paolo II), oltre a 396 beati, alla venerabile Elisabetta Maria Kitahara Satoko e a 40 servi di Dio.

Il fascino della misteriosa e antichissima cultura giapponese spinse in pieno XX secolo un missionario del calibro di san Massimiliano Kolbe a recarsi in Giappone per renderlo un Regno di Maria. Speriamo che il Giappone diventi entro il XXI secolo che fugge un figlio della luce e illumini presto le tenebre cinesi che avvolgono l’Asia nella morsa infame del materialismo. 

 

Giovanni Donna d’Oldenico, Miserere, Lindau, 2021, 102pp., € 10

L’Autore, medico torinese e padre di 9 figli, è ben noto per le sue Lettere a un figlio sull’educazione, pubblicate nel 2015, con vero successo e grandi meriti. Ora ci offre un romanzo teologico di nemmeno 50 pagine, ma intense e toccanti. Il tema di fondo è il rapporto, organico e necessario, ma a volte impalpabile, tra giustizia e misericordia, virtù unitissime in Dio, ma troppo spesso separate da noi terrestri.

Il tutto a partire da san Disma, il buon ladrone di cui si dice abitualmente che fu il primo santo “canonizzato in croce da Gesù stesso”. Le parole del Cristo morente per i nostri peccati al peccatore con-crocifisso con Lui – «Oggi stesso sarai con me in paradiso» – hanno ispirato Giovanni Donna e gli hanno fatto scrivere un testo di vera e propria meditazione, pur nella forma letteraria del racconto che mette in scena il commovente rapporto tra un padre e una figlia.

L’intensità viva di queste pagine ha toccato il cuore di tre illustri cristiani che hanno scritto delle nutrienti riflessioni a partire dal testo. Si tratta di padre Maurizio Botta, notissimo sacerdote dell’Oratorio di san Filippo e promotore della catechesi per giovani “Cinque passi nel mistero”. Di monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia e fondatore della Fraternità dei Missionari di san Carlo Borromeo. E del cardinal Robert Sarah, prefetto emerito del Culto divino e autore prolifico di opere di alta meditazione spirituale.

Tutti e tre lodano l’opera e ne raccomandano vivamente la lettura.

Leggere il Donna d’Oldenico può essere l’inizio di un cammino di crescita e di interiorizzazione quanto mai utile in questi tempi di confusione, di noia, di sterile consumismo e di inautentica spiritualità.

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits