MARIA SS.
Fatima e la nostra conversione
dal Numero 32 del 27 agosto 2023
di Padre Alessandro M. Apollonio

A Fatima si fa esperienza del soprannaturale. Qui la Madonna si mostra a noi Madre e Regina, venuta non solo a dare grazia in abbondanza, ma anche a chiedere qualcosa a tutti noi e questa è, in sostanza, la sua richiesta: dobbiamo convertirci interamente a Dio.
 

Il nome “Fatima” ricorda la figlia prediletta di Maometto, secondo il Corano. Perché, dunque, è stato assegnato un nome di origine islamica a questo villaggio che, perlomeno al tempo dei veggenti, era popolato al 100% da fedeli cattolici?
Il comune (fraguesìa, in portoghese) di Fatima, all’epoca, si concentrava attorno alla chiesa parrocchiale, detta “chiesa matrice”, dove nel XII secolo, secondo un’antica tradizione, fu sepolta una principessa di nome Fatima, nata da famiglia islamica, poi convertitasi al Cristianesimo al tempo della “Riconquista”.
Di questo, si parlerà più in dettaglio in un altro articolo, ma sin d’ora rimaniamo colpiti dall’analogia storica: Fatima ci ricorda la conversione al Cattolicesimo di una principessa islamica, e ora l’Europa è nuovamente invasa da mussulmani, per la conversione dei quali dobbiamo pregare molto. È come se la Madonna dicesse, tra le righe, che la conversione degli islamici è misteriosamente legata a Fatima e al messaggio che, a Fatima, la Madonna ha dato per il mondo intero, per mezzo dei tre Pastorelli.
Non a caso la Madonna di Fatima è venerata anche da molti mussulmani, soprattutto dalle mamme, che portano alla Vergine Maria i loro bambini in segno di affidamento e protezione. Da parte nostra, dobbiamo affidare alla Madonna di Fatima tutti mussulmani, affinché, da Lei illuminati, arrivino a credere che la salvezza eterna viene solo da Cristo, morto e risorto per noi, e per mezzo della Vergine Maria.
Ma come possiamo pregare per la conversione degli islamici, se noi occidentali viviamo perlopiù all’opposto di quanto la Madonna ha chiesto a Fatima, essendo più convertiti al peccato che alla santità?
Dove attualmente sorge il santuario della Madonna del Rosario di Fatima, con la vasta spianata che contiene circa 500.000 persone e gli edifici annessi, al tempo delle apparizioni era pura campagna. Non una campagna tutta coltivata secondo le tecniche intensive odierne, ma una campagna piuttosto brulla e pietrosa, faticosamente dissodata dai contadini per ricavarne qualche fazzoletto di terra adatta alla coltivazione di ortaggi e cereali.
Così erano anche i terreni posseduti da Antonio dos Santos, papà di Lucia, dai quali proveniva l’unico sostentamento per la famiglia. Tra questi appezzamenti di terra coltivata, la Cova d’Iria era il più esteso e produttivo. Questa “Cova” è stata prescelta dalla Madonna, come un ampio “anfiteatro naturale”, in previsione delle “folle oceaniche” che vi sarebbero ben presto affluite.
A Fatima, dunque, si viene per fare esperienza del soprannaturale. Non c’è una grande bellezza da vedere con gli occhi corporei. La cosa bella, qui, è vedere la Madonna con gli occhi dell’anima e, con gli occhi del corpo, vedere il popolo portoghese amante della Madonna, che si riunisce qui a cadenze regolari, soprattutto il 13 maggio e il 13 ottobre di ogni anno, per venerare anche “socialmente” Colei che è la Regina del Portogallo e dell’universo intero. Per questa Regalità universale, al popolo portoghese si uniscono ogni anno, come in una sola famiglia variopinta per colori e idiomi, milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, per tributare alla loro comune Madre e Regina l’omaggio della propria venerazione.
Madre e Regina. Non solo Madre, ma anche Regina. Ciò significa che a Fatima i devoti della Vergine Maria non solo chiedono e ottengono il latte delle sue materne misericordie, ma professano anche la loro obbedienza di fede a Colei che è stata costituita da Dio come Regina degli angeli e dell’intero universo, «bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati» (Ct 6,10).
A Fatima, infatti, la Madonna è venuta non solo a dare, ma anche a chiedere qualcosa a tutti noi e questa è, in sostanza, la sua richiesta: dobbiamo convertirci interamente a Dio, il nostro unico e supremo Signore, il quale “vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria” (apparizioni del 13 giugno e 13 luglio 1917), e vuole servirsi di noi come di strumenti per realizzare questo fine. Poi ci sarà il Trionfo del Cuore Immacolato. Ma come possiamo essere strumenti del Trionfo del Cuore Immacolato, se in noi trionfa più la macchia del peccato che l’immacolatezza della grazia? Meditare e approfondire il messaggio di Fatima ci dispone ad accogliere la grazia di questa conversione “mariana”, per diventare strumenti di grazia nelle mani della nostra celeste Madre e Regina.   

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