MARIA SS.
Il popolo cristiano confida in Maria
dal Numero 36 del 16 settembre 2013
di Padre Luca M. Genovese, FI

Considerando il mistero della Divina Maternità, Maria Santissima non può non suscitare fede e fiducia nel popolo di Dio. Madre di Dio, sì, ma anche dolcissima madre degli uomini, pronta a soccorrere e rifugiare i terreni pellegrini. Stolto colui che non s’affida a questa Madre!

«Maria è la vera Madre di ogni uomo», sostiene il Patriarca di Costantinopoli san Germano (†733), uno dei più grandi scrittori di Mariologia di tutti i tempi; ovviamente per la sua fede che ci ha ottenuto la vera vita, che è Cristo: «Tu sei la Madre della Vita realmente vera. Tu sei il lievito della rigenerazione di Adamo. Tu sei la libertà dalle colpe di Eva. Quella fu madre della polvere, tu sei madre della Luce. La matrice di quella fu matrice di corruzione, il tuo seno fu seno di incorruttibilità. Quella fu abitazione della morte, tu sei allontanamento dalla morte [...] i figli di quella sono dolore, il tuo Figlio è gioia di ogni specie. Quella, poiché era terra, entrò nella terra; tu che hai generato la Vita sei ascesa alla vita ed hai avuto la forza di procurare la vita agli uomini anche dopo la morte. “Non c’è misura del tuo soccorso” (Sal 145,3) [...] se tu non avessi mostrato il cammino nessuno sarebbe divenuto spirituale, nessuno avrebbe generato Dio in spirito (cf. Gv 4,24). L’uomo allora diventò spirituale quando tu diventasti abitazione dello Spirito Santo. Nessuno è pieno della conoscenza di Dio se non per tuo mezzo, o Madre di Dio; nessuno è libero da pericoli se non per tuo mezzo, o Vergine Madre, nessuno è redento se non per tuo mezzo o Genitrice di Dio. A nessuno è stato dato un dono per pietà se non per tuo mezzo, o tu che contieni Dio»1.
Certe espressioni qui enunciate, prese in senso assoluto, possono scandalizzare i cultori della precisione terminologica nella Teologia cristiana: Maria è chiamata “mezzo della Redenzione, libertà dai pericoli, datrice di ogni dono”. In realtà partendo dal mistero della Maternità Divina di Maria si capisce come Ella, associata così strettamente alla vita di Cristo tanto da esserne Madre, partecipi intrinsecamente a tutte le attività del Redentore, sia nell’offerta totale di sé sia nella ricchezza delle grazie possedute ed elargite.
Perciò è necessario che il popolo cristiano abbia fede e fiducia in Lei. Maria non è solo un articolo di fede che bisogna credere perché insegnato dalla Dottrina e dalla Rivelazione cristiana (Maria è Madre Vergine di Cristo), ma anche Madre tenerissima e soccorrevole di ogni uomo che richiede fiducia ed abbandono in Lei come in Dio, perché Ella è Madre di Dio e pienamente disposta al suo servizio, da Dio ha il potere di offrire ogni dono spirituale. Per questo, dice il Concilio Vaticano II, è Madre «nell’ordine della grazia» (LG 61), perché ogni grazia è generata in Lei per gli uomini.
 Il dono iniziale di Maria ad un’anima è di ottenerle il perdono dei peccati: «Infatti chi combatte tanto per i peccatori? Chi difende tanto coloro che non si sono raddrizzati? [...] Tu che presso Dio hai il potere di Madre procuri con sovrabbondanza il perdono a coloro che abbondantemente peccano. Infatti non è possibile che tu non sia ascoltata, perché Colui che è Dio per tutte le cose, attraverso tutte le cose ed in tutte le cose, obbedisce a te come vera ed incontaminata Madre Sua. Perciò chi è afflitto opportunamente si rifugia presso di te; chi è senza forze a te si appoggia, chi è combattuto con la guerra si arma di te contro i suoi nemici [...]. Perciò il popolo cristiano, valutando la tua condizione, in te si rifugia per presentare le sue suppliche a Dio»2.
Questa splendida affermazione, raggiunta dopo secoli di riflessione cristiana sulla “Madre di Dio”, esorta tutti i cristiani a trovare rifugio solamente in Lei. È empio e presuntuoso rivolgersi a Dio senza l’aiuto e la mediazione di Maria. Dio ha scelto Lei tra tutte le creature per trasferire tutto il tesoro delle grazie agli uomini, cioè Cristo, il Verbo Incarnato. Noi non possiamo scavalcare questo passaggio obbligato che Dio stesso ha stabilito per donare le grazie agli uomini! Sarebbe come mettere in dubbio il metodo dell’opera della Redenzione, elaborato nel seno della Santissima Trinità. Chi toglie dalla sua visuale Maria o ne svilisce l’opera, automaticamente si separa da Cristo... e da Dio.
«O “Tuttasanta”, con fiducia il popolo cristiano ha il coraggio di scongiurarti e di farti spesso violenza nelle sue suppliche a causa della precedente esperienza e della gran quantità dei tuoi benefici verso di noi. Ed in cambio di questi chi non potrà proclamare te Beata? Tu che sei la contemplazione degli angeli superiore ad ogni pensiero, la straordinaria buona fortuna degli uomini, il sostegno della gente cristiana, tu che di ora in ora ti trovi sempre sulla bocca dei cristiani. Un cristiano invoca in aiuto il tuo nome pur soltanto che sia colpito da un turbamento o che percuota il suo piede contro una pietra. In verità non si considera che ti glorifichi colui che ti glorifica incessantemente, ma piuttosto se intraprende a glorificarti con ardore insaziabile: giacché è impossibile celebrarti degnamente. Egli desidera magnificarti sempre mediante la tua continua glorificazione, procurandosi il sollievo del suo debito. Infatti poiché in nulla ti ripaga, pur essendo debitore di molto, egli moltiplica il ringraziamento così come tu la tua protezione» . Pare in queste parole di sentire l’ansia di amare Maria senza limiti come voleva fare san Massimiliano M. Kolbe (†1941) nelle parole della sua consacrazione totale all’Immacolata: «Concedimi di renderti una tale gloria che nessuno mai ti ha tributato finora. Concedi ad altri di superarmi nello zelo, cosicché in una nobile emulazione la tua gloria si accresca sempre più profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente [...]». San Germano estende questa esigenza di glorificare sempre più e sempre meglio Maria Santissima senza alcun limite a tutto il popolo cristiano come la sua attività più naturale ed opportuna. Se è bene, anzi il sommo bene glorificare senza alcun limite Maria, la pioggia di grazie che si riceverà da Lei sarà altrettanto illimitata: «Chi non ti onorerà con ammirazione [...] Madre dell’Agnello e del Pastore, riconosciuta procuratrice di tutti i beni? Tutte le tue cose sono straordinarie, “veraci, giustificate in se stesse, tutte oggetto di desiderio e più dolci di un favo di miele. Ed infatti noi, tuoi servi le desideriamo e nel desiderarle grande è la ricompensa” (Sal 19,10-12) che viene da te: “Chi comprenderà le tue misericordie”? (Sal 107,43)» . L’opera e la gloria di Maria, così eterna ed intramontabile, suscita la fede e la fiducia in Lei nel popolo cristiano e come Lei essa sarà eterna ed intramontabile.

1. San Germano di Costantinopoli, Omelia II per la Dormizione della Madre di Dio (PG 98, 349).
2. Ivi (PG 98, 349-352).

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