MARIA SS.
Maria Santissima, voce della fede In Sant’Ambrogio di Milano
dal Numero 31 del 4 agosto 2013
di Padre Luca M. Genovese, FI

Il Magnificat è il cantico di lode che sgorga dal Cuore di “Colei che ha creduto”. Questo mistero di lode coinvolge tutte quelle anime che vivono in grazia di Dio e che giungono a Lui per mezzo di Maria. Con Sant’Ambrogio si hanno i prodromi della futura Consacrazione mariana.

Nella sua dettagliata e profonda esposizione del Vangelo di Luca, sant’Ambrogio (†397) commenta il cantico della Vergine (Magnificat) come l’espressione più alta della lode data a Dio da una creatura umana ed invita tutti i fedeli ad imitarla, cosa che la Chiesa fa nei cori dei monaci ed in genere dei consacrati ma ora anche da parte di molti laici che ogni sera, alla preghiera vespertina, ripetono questo altissimo e glorioso canto di fede. Il cantico del Magnificat sgorga dalle labbra di Maria per la lode di Elisabetta a causa della fede con cui ha creduto ed è divenuta beata, benedetta, privilegiata agli occhi di Dio: E beata tu che hai creduto (Lc 1,44-45).
«Vedi bene che Maria non aveva dubitato, bensì creduto e perciò aveva conseguito il frutto della sua fede. Beata tu che hai creduto. Ma beati anche voi che avete udito ed avete creduto: infatti ogni anima che crede concepisce e genera il Verbo di Dio e ne comprende le operazioni. Sia in ciascuno l’anima di Maria per magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria per esultare in Dio: se, secondo la carne, una sola è la Madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo: ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio purché serbandosi senza macchia e libera dal peccato custodisca con intemerato pudore la castità» .
Come si vede il canto del Magnificat ha per Ambrogio un alto contenuto didattico ed esemplare. Tutti dobbiamo imparare da Maria a magnificare il Signore con la sua “anima” e ad esultare in Dio con il suo “spirito”. Spirito e anima di Maria devono trasferirsi nei fedeli che non devono solo “imitare” Maria, come se fosse un modello esterno, ma prenderla con sé, farne la propria regina, la propria mistica direttrice fino ad identificarsi completamente con Lei per dare a Dio la fede e la lode più degna che si possa, quella di Maria Santissima. Non vi è chi non vede i prodromi della teologia della consacrazione a Maria, elaborata in tempi posteriori ma che si fonda proprio su questi contenuti: lo spirito di Maria deve possedere l’anima umana, l’anima di Maria deve come sostituirsi alla nostra anima per far sì che a Dio arrivi la lode perfetta, l’amore perfetto, l’unione perfetta, la stessa che unì inscindibilmente Maria a Cristo e a Dio. San Luigi Maria Grignion de Montfort citerà proprio questo passo di sant’Ambrogio nella sua opera fondamentale Trattato della vera devozione a Maria per sostenere la bontà della consacrazione a Cristo per mezzo di Maria  e san Massimiliano Maria Kolbe dirà che nell’anima cristiana deve esserci una “possessione mariana”, l’esatto contrario di quella diabolica. Questa totale appartenenza a Maria, quasi ad identificarsi con Essa, produce necessariamente lo stesso frutto che Maria ha prodotto: il Verbo di Dio, la carne di Cristo, che sarebbe la vera Carità incarnata nelle nostre opere, ispirate e guidate dalla Santa Vergine: «Secondo la fede [quella di Maria] tutte le anime generano Cristo: ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio, purché serbandosi senza macchia e libera dal peccato, custodisca con intemerato pudore la castità». La Castità, o Verginità! Virtù primaria in Maria santissima, porta aperta verso Dio e verso il Paradiso! Perché le anime non capiscono più oggi questa rivelazione così fondamentale del Vangelo? Dio è entrato nel mondo per la porta della purezza e solo attraverso le anime pure continua ad agire e a salvare il mondo. Viceversa esponendo il corpo e soprattutto l’anima al peccato l’uomo d’oggi ha perso il suo rifugio, il suo riposo, la sua bellezza ed il suo merito: Dio, per mezzo di Maria.
«Perciò ogni anima che si è potuta mantenere così [come la Vergine] magnifica il Signore, come l’anima di Maria ha magnificato il Signore ed il suo spirito ha esultato in Dio suo Salvatore. Di fatto il Signore viene magnificato, come si legge in un altro passo: Magnificate il Signore con me (Sal 33,4) non perché la voce dell’uomo gli possa aggiungere qualche cosa ma perché Egli è esaltato in noi. Infatti Cristo è l’immagine di Dio; perciò quando l’anima opera qualcosa di giusto e di santo, esalta quella divina immagine, conforme alla cui somiglianza è stata creata. E mentre la esalta più si sublima partecipando in qualche modo alla sua magnificenza, tanto da riprodurla in se stessa con le splendide iridescenze delle buone opere e come emulandone a gara la virtù» . Dalla Scrittura sant’Ambrogio evince che il mistero di Maria Santissima che «magnifica il Signore» è il mistero di ogni anima che vive in grazia di Dio che opera conformemente alla volontà di Dio e in Dio, proprio come Maria Santissima, immagine perfetta di Cristo e di Dio.
«Ma l’anima di Maria magnifica il Signore ed il suo spirito esulta in Dio perché Essa adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, ed un solo Signore in virtù del quale esistono tutte le cose» . Il cerchio si chiude. La Vergine, esemplare supremo di fede, riceve la fede per la quale vive dall’unico e vero Dio che solo la può dare: «Un solo Dio dal quale tutto proviene ed un solo Signore in virtù del quale esistono tutte le cose». La piena corrispondenza all’unico vero Dio per mezzo della fede da Egli stesso donata genera la beatitudine ed il canto della fede che la santa Vergine, per mandato divino, vuole estendere il più possibile a tutte le creature umane fatte da Dio e per Dio e redente amorevolmente dal Sangue di Cristo e dall’opera di Maria.
«Fa poi seguito la profezia di Maria, tanto più densa di significato quanto più nobile chi l’ha proferita. Non si dice a caso che Elisabetta profetizza prima di Giovanni e Maria prima della natività del Signore: già cominciano ad espandersi i primi effetti della Redenzione. E come il peccato iniziò con la donna, così anche il bene comune da queste donne, affinché le donne, lasciate da parte le frivolezze, rinuncino alla loro infermità e così l’anima, che non ha sesso, a imitazione di Maria che non conosce il peccato, ne segua con religioso ardore la castità» . L’anima, che è spirituale e non conosce cose carnali è come Maria che non conosce il peccato e con la presenza di Dio in sé profetizza, cioè parla a nome di Dio, proprio come Maria ed i santi suoi seguaci.

1] Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di Luca 2, 26 (PL 15, 1561-1562).
2] «L’anima della Vergine Santa si comunica a te per glorificare il Signore, il suo spirito si sostituisce al tuo per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore: “L’anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore, lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio”. Ah, quando verrà quel tempo fortunato – ha detto un santo dei nostri tempi tutto immerso in Maria –, quando verrà quel tempo fortunato, nel quale la divina Maria regnerà padrona e sovrana nei cuori per sottometterli pienamente all’impero del suo grande ed unico Gesù? Quando le anime respireranno Maria come i corpi respirano l’aria?» (San Luigi M. Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria 217, in Opere, Roma 1990, p. 495).
3] Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di Luca 2, 27 (PL 15, 1562).
4] Ibidem.
5] Ivi, 2, 28 (PL 15, 1562).

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