MARIA SS.
Sui passi della Regina di Maggio
dal Numero 18 del 3 maggio 2020
di Suor Ostia del Cuore Immacolato

Com’era dolce il mese di maggio, quando la pietà dei fedeli lo consacrava, come si dovrebbe, alla Madonna con l’offrirle fioretti e devozioni! Il mese di maggio è un mese di grazie speciali, approfittiamone, alla scuola dei santi, per raccoglierle una ad una.

Fino al secolo scorso, per una pia tradizione in uso nel cantone di Friburgo, i bambini attendevano il 1° maggio per poter andare per le strade e canticchiare una piccola canzoncina che diceva così: «È il mese di Maria. È il mese più bello; alla Vergine amata cantiamo un canto nuovo...». Alcuni di loro, ancora nel 1800, erano guidati da una catechista un po’ particolare che si chiamava Margherita Bays († 1879), che da pochi mesi è stata canonizzata. Santa Margherita era una semplice sarta, vissuta nelle campagne della Svizzera, nascosta e semplice, ma privilegiata dalla Madonna. Dall’Immacolata fu guarita proprio l’8 dicembre 1854 da un cancro all’intestino che l’avrebbe fatta morire, e, tutta riconoscente, chiese di poter comunque soffrire qualcosa per amore di Gesù e così fu resa partecipe della Passione di Nostro Signore, con stimmate ed estasi poco comuni. Questa Santa, tanto amata dai bambini, ci ricorda oggi la freschezza e la bellezza della primavera dell’anima che, vissuta sotto il manto immacolato della Vergine, può far raggiungere le vette più alte della santità.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, come anche i nostri nonni si ricordano ancora di come da bambini vivevano il mese di maggio, perfino con “gare di fioretti” da offrire alla Mamma celeste, sia a scuola che in famiglia. Ebbene, sembrano ricordi di “altri tempi” ed in effetti, se pensiamo al nostro presente, non è più scontato che i bambini sappiano nemmeno l’Ave Maria. Quest’anno poi, il mese dedicato alla Mamma celeste arriva dopo mesi di tante morti, dolori, isolamenti e addirittura senza “la vita” dei Sacramenti. Ecco che la dolce Regina di maggio desidera camminare nei sentieri che le apriamo, per far tornare a sbocciare quei fiori di virtù che profumano la primavera di ogni anima. Ella, come Mamma, è attenta ad ogni gesto, pensiero, preghiera e sacrificio che le offriamo. È Lei stessa che ci viene incontro, che ci sollecita a rivolgerci a Lei. Ma è attenta anche a tanti figli che soffrono e a tanti che non vivono in grazia di Dio, non la conoscono e non provano il minimo interesse per Lei.

San Pier Damiani diceva: «Per te, o Maria, sono sradicate le male piante dei vizi e fioriscono, al loro posto, le virtù», e perché questo avvenga in noi e negli altri, il bel mese di maggio offre un’opportunità ancora più benedetta dal Cielo.

Ricordiamo, per esempio, la famosa conversione di Ermanno Coen, quando andò semplicemente a sostituire l’organista di una parrocchia per il mese di maggio, e lì venne folgorato da Gesù Eucaristico, chiedendo il Battesimo e facendosi poi religioso. Ma, non tutti sanno che grazie alla conversione di Ermanno, alle sue preghiere, ci furono poi numerosissime altre conversioni di suoi parenti e amici. L’amore alla Madonna è quindi contagioso: esso agisce però al contrario di un “virus di morte”, agisce come “antidoto di vita e grazia”, arrivando dove noi non possiamo arrivare. Ecco che anche le nostre “Ave Maria”, se moltiplicate e dette con sempre maggiore amore, faranno dunque la differenza, toccando i cuori laddove l’isolamento fa da barriera. Saranno “Ave Maria” che consoleranno molti, vivi, morenti e defunti. “Ave Maria” che faranno alzare lo sguardo al Cielo a tanti disperati che non pensano alla salvezza dell’anima. 

La Regina di maggio vuole quindi regnare come Regina dei cuori, e se vivremo bene questo mese potremo anche noi constatare con san Lorenzo Giustiniani che «Maria trattiene nei suoi devoti le virtù perché non si perdano, i meriti perché non periscano, i demoni perché non nuocciano, il Figlio perché non punisca i peccatori». Il mese di maggio, pertanto, è un mese benedetto, un mese “tutto Suo”, che ha dato alla luce rose profumatissime come san Pio da Pietrelcina, il quale continua a seguirci indicandoci l’amore alla Madonna: «Amatela e fatela amare», è questa “la parola d’ordine” del vero figlio di Maria. Il mandato di san Pio ai suoi figli ha un risvolto molto pratico e non deve rimanere semplicemente una bella frase ad effetto: è proprio in questo periodo così difficile che i devoti della Madonna devono pregarla come faceva sant’Andrea di Creta quando la invocava: «O provveditrice di vita, vita dei viventi, causa di vita, rendi il Signore placato verso di noi. Quando abitavi in terra, un piccolo spazio ti possedeva; ma ora, che sei in cielo, il mondo intero ha in te la comune propiziatrice»! Tutto il mondo guarda alla Celeste Propiziatrice come alla sua “salute” e al suo baluardo. Pertanto, con san Germano le diciamo anche noi: «Non v’è alcuno che venga salvato se non per mezzo di te, o santissima; nessuno che sia liberato dai mali se non per mezzo tuo, o purissima; nessuno di cui il Dio di ogni grazia abbia pietà se non per mezzo di te, o gloriosissima».

Tanto più il nostro amore alla Madonna si intensificherà, tanto più questo bel mese di maggio potrà diventare la primavera di grazia per tante anime, anche per molte che non la conoscono ancora. Camminiamo, dunque, dietro ai suoi passi, poiché: «Tu sei, o Maria, la fonte alla quale l’universo attinge il rimedio ai suoi mali; tu restituisci la salute a quelli tormentati dalla malattia; tu metti fine ai nostri dolori; la gioia e la salute nascono sotto i tuoi passi» (San Giovanni Damasceno).

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