
La Vergine Santissima è la creatura più perfetta, proprio perché Dio volle che fosse la Madre del suo Unigenito Figlio. La particolarità di questa Madre “piena di grazia” è la sua immensa misericordia; Dio ci ha voluto donare Maria per farci raggiungere la santità nel modo più semplice, veloce e sicuro. Infatti, in tutta l’agiografia non si è mai visto un Santo che non abbia avuto una particolare devozione a questa tenerissima Madre. Le vite di tutti Santi ci insegnano che la Vergine Immacolata è l’elemento essenziale per raggiungere la perfezione cristiana, e chi vuole davvero santificarsi deve fare ricorso alla Regina pietosissima e distributrice di tutte le grazie. Queste non sono parole emerse da una tenera devozione mariana, ma è la pura verità perché così è stato voluto da Dio stesso. Come Lei ha formato nel suo purissimo grembo la Santità per essenza, così Lei è stata destinata a formare, nell’ordine della grazia, tutti gli uomini che rispondono con un generoso “fiat” alla chiamata alla santità che Dio porge a tutti, indistintamente.
Francesco Forgione – il nome secolare di san Pio da Pietrelcina – rispose subito alla chiamata alla santità, aggrappandosi immediatamente alla Madre celeste. Già da ragazzo non veniva meno alla Santa Messa quotidiana, concludendo ogni giorno con la recita del Santo Rosario e la visita al Santissimo Sacramento nell’umile chiesetta di Santa Maria degli Angeli a Pietrelcina. Le testimonianze di uno dei suoi confratelli di San Giovanni Rotondo, il padre Leone, dimostrano che quando il Santo era già un frate cappuccino chierico, la sua principale attività era l’orazione; in particolare scrive: «Io come bidello dello studio, ora con una scusa ora con un’altra, entravo spesso nella sua cella e lo trovavo quasi sempre a pregare in ginocchio e con gli occhi arrossati di pianto. Potrei dire che era uno studente di continua orazione, fatta di lacrime». Tutto questo spirito di preghiera era attinto dal “Modello di vera pietà”, l’Immacolata, che il Santo non smetteva di pregare tramite la potente preghiera del Rosario, preghiera da lui preferita sopra tutte le altre.
La Vergine Santissima, oltre ad essere fonte di grazie per la sua anima, era anche rifugio sicurissimo e confortevole nei momenti bui della sua vita di vittima di sangue; scriveva, infatti, al suo Padre spirituale come il suo stato grave d’infermità fosse addolcito da una grande rassegnazione per l’intercessione di Maria Santissima. Così scrive san Pio il 26 maggio del 1910: «In silenzio adoro e bacio la mano di colui che mi percuote [...]. Mi dispiace solo, padre mio, di non aver mezzi sufficienti da poter ringraziare la nostra bella Vergine Maria, ad intercessione della quale io non dubito affatto di aver ricevuto tanta forza dal Signore, nel sopportare con sincera rassegnazione le tante mortificazioni, alle quali sono andato soggetto di giorno in giorno» (Ep I, n. 5). Da questo estratto si comprende come è fondamentale la devozione all’Immacolata! La Madonna davvero ci vuole tutti salvi, e non esita ad intervenire nel nostro cammino spirituale per addolcire le croci, necessarie per la nostra santificazione.
Specialmente in questo mese tutto mariano, l’Immacolata è lì, in attesa che noi le chiediamo le grazie per diventare santi e amanti serafici del suo Figlio, il quale ogni giorno viene oltraggiato da un’infinità di peccati. Padre Pio ci ribadisce sempre, tramite il suo Epistolario, ricco di insegnamenti ed informazioni su di lui, che il mese di maggio è «il mese delle grazie» (Ep I, n. 76), aggiungendo con molta umiltà: «Povera Mammina, quanto mi vuole bene [...], con quanta cura mi ha ella accompagnato all’altare questa mattina» (Ep I, n. 76). Ovviamente non dobbiamo aspettarci che la Madonna ci appaia, ci svegli e ci accompagni a Messa; questi doni che racconta il Santo sono doni mistici, ossia gratiæ gratis datæ. Sarebbe un atto di superbia pretendere di avere gli stessi fenomeni mistici che arricchivano san Pio. Il nostro più ardente desiderio deve essere quello di fare la volontà di Dio e dell’Immacolata, raggiungendo la perfezione in tutte le virtù.
Sottolineiamo, insieme a san Pio, che questo è “il mese delle grazie”, e così come lui aveva una fiducia illimitata nella Madonna, così pure noi dobbiamo metterci d’impegno, non tanto nel recitare centotrenta corone del Rosario ogni giorno (anche perché questo era un dono mistico esclusivo di padre Pio), ma nel pregare devotamente con la corona del Rosario la Madonna e nel compiere tutti i nostri doveri di stato per amore di Lei, offrendole tutti gli immancabili sacrifici che la Provvidenza ci chiede. Padre Pio diceva: «O porti la Croce con merito, o la trascini senza merito». Dunque, investiamo tutto nella “banca di grazie dell’Immacolata” che non fallisce mai e ci arricchisce
sempre più.
di Fra Pio M. da Verona