PASSIONE
I dolori di Maria Santissima La Passione del Figlio Gesù
dal Numero 14 del 6 aprile 2025
di Serafino de Virginis
Meditiamo, insieme a don Dolindo, come Maria Santissima soffrì di riflesso tutti gli oltraggi inflitti al Figlio. Ella, infatti, non ignorò nulla di ciò che Egli patì, e lo seguì partecipando attivamente alla sua Passione, «addolorata quanto mai non lo fu nessuno».
L’Angelo del Signore disse a Maria: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). Sin dal momento dell’Incarnazione del Verbo nel suo purissimo seno, l’Immacolata fu pienamente cosciente di concepire il Figlio di Dio, Colui che avrebbe redento il mondo a prezzo del suo Sangue. Salvare l’umanità intera aprendole le porte del Paradiso, che si sono chiuse con la caduta dei nostri progenitori: ecco la missione sublime di Gesù Redentore e della sua Mamma Immacolata, la nostra Corredentrice. Missione dolorosa adempiuta con amore e vissuta in pienezza durante tutta la loro vita su questa terra. Scrive don Dolindo: «Suonò l’ora del supremo sacrificio per Gesù; tante profezie dovevano verificarsi, ed erano profezie di dolori e di abominio. Maria Santissima non le ignorava, e tutta la sua vita era stata una preparazione a questo momento supremo... preparazione amara di angosce e di ansietà che durarono ben trentatré anni [...]. Aspettare lo strazio di un Figliolo divino... quale amarezza ad un Cuore materno e delicato come quello della bella Mamma nostra!». Giunge finalmente il momento tanto atteso per ben ventitré anni. Gesù si trova nell’Orto degli ulivi, è «oppresso da dolore sino a morirne; veglia e prega nell’abbandono di tutti, anche dei suoi più cari Discepoli!». Egli suda Sangue per espiare i nostri orrendi peccati che hanno offeso, offendono e continueranno ad offendere Dio. E Maria Santissima? La sua dolce Mamma dove si trova? «Essa è lontana da Gesù, ma non le sfuggono i palpiti amari del suo Cuore divino [...]. Essa lo vede in spirito, ne misura tutta l’angoscia e agonizza pure Essa [...]. Maria amaramente sorseggia, dirò, i suoi dolori e ne soffre anche di più!». Dunque, Essa sta già partecipando attivamente alla Passione del Figlio, offrendo i dolori nel suo interno. In spirito Essa vede tutto: la cattura, il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la fuga dei Discepoli e il più totale abbandono da parte dei suoi cari. «Che cosa farà Maria per il suo Figlio? In tanta sua amarezza come lo aiuterà? Esce di casa animosa per soffrire almeno con Lui, per raccogliere il disprezzo delle turbe come la madre del... condannato». «Maria scorge da lontano una turba fremente, sente le strida e le maledizioni, il fragore delle percosse» che vengono scagliate contro il suo Figliolo divino. Gesù è ormai ridotto tutto una piaga, i flagelli hanno sfasciato le sue carni fino a farne trasparire le ossa, la corona di spine fa grondare quel Sangue divino che imporpora tutto il suo dolce viso, reso ormai irriconoscibile. Egli è «l’uomo dei dolori, coronato di dolore e di ignominia... e con la Croce sulle spalle si avvia al Calvario». Maria Santissima lo segue con passo vacillante vedendolo oppresso da tanti dolori. Essa «va sempre avanti forte, ma addolorata quanto mai non lo fu nessuno». Giungono al Calvario. A questo punto don Dolindo si rivolge a Maria Santissima scrivendo: «Arrivasti pure Tu, o Maria, e vedesti spogliato il tuo Figlio... sentisti il rumore dei chiodi... del martello... Oh, che spasimo atroce! Con i tuoi occhi di Madre dovesti assistere allo spettacolo sanguinoso. Nella bella mano di Gesù il chiodo si affondò... sgorgò un rivo di sangue... Gesù impallidì, e i suoi occhi, rivolti al cielo per offerta, lo resero più bello. E restò confitto in Croce, immobile, con tre uncini... Nessuno rispettò un dolore così acuto, e lo vollero sospeso in alto... lo sollevarono... gli squarciarono di nuovo le membra... lo colmarono di insulti e gli scossero la Croce perché gli si fosse rinnovato lo spasimo... E Tu, o Maria, stavi ai suoi piedi!...». La nostra cara Madre Immacolata è lì, ai piedi della Croce, è l’Addolorata, la Corredentrice del genere umano che ha portato a termine la sua missione di salvezza di tutti noi miseri peccatori. Essa, insieme a Gesù, ci ha aperto le porte del Paradiso. Ora, dopo tanti dolori, dopo tanti strazi a questi Cuori così puri e immacolati, come facciamo noi a offenderli ancora con il peccato, rendendo vana tutta la loro offerta? Chiediamo la grazia di diventare sempre più figli meno indegni di tale Madre e corrispondiamo sempre meglio al gran dono fatto alle nostre anime, ovvero la grazia immensa di poter meritare il Paradiso vivendo santamente su questa terra.
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