PASSIONE
Specchiarsi nelle virtù di Maria Addolorata
dal Numero 14 del 6 aprile 2025
di Mesmine Zinsou-Codja
Nel legno della Croce l’Addolorata Madre seppe riconoscere la grande vittoria del Figlio: sapienza che non ha eguale! Frutto di una fede viva, che le permetteva anche di gioire, poiché sapeva che con tale morte crudele satana era stato vinto. Come Ella fu di consolazione per gli Apostoli, così sia sempre il nostro rifugio e foriera di ogni grazia.
La sapienza infusa di Maria Gesù nella sua infinita carità, prima di rendere la sua anima nelle mani del Padre, ci donò la sua Santissima Madre, poi emise un grido e spirò. È una scena straziante alla quale assiste la Madre che con la morte nel Cuore sta ai piedi della Croce e fissa lo sguardo sul Figlio divino, a cui aveva dato la vita, e l’adorava; Ella soltanto penetrava la sapienza del Figlio morto sull’infame Croce e comprendeva tutti i tesori della Redenzione: «Ella rimaneva salda tra le onde impetuose di afflizione che penetravano fino nell’intimo del suo castissimo petto, e con la sua eminente scienza meditava i misteri della Redenzione e l’armonia con la quale la sapienza superna li ordinava» (ven. Maria d’Agreda). Per compiere fino alla fine la sua missione di Corredentrice, offrì all’Eterno Padre il sacrificio del suo Figlio insieme al suo dolore per la salvezza degli uomini; e, poiché non le era permesso di morire, unì i suoi acerbissimi dolori alla morte del Figlio come un unico sacrificio. Tra tutti i presenti al Calvario, Ella sola rifletteva su tutte le opere di Gesù e soprattutto su come attraverso cose insignificanti agli occhi umani, come il legno della Croce, manifestava la sua grandezza; infatti è su questo legno, considerato da tutti ignominia, che ha voluto innalzare il suo trono e rimanervi come vincitore. Ella meditava su come il Figlio ha scelto la cosa che ripugni più all’uomo, ossia la sofferenza, per redimerlo. Ai piedi della Croce non si mosse, non parlò; fece una sola cosa in attesa di ricevere il corpo santissimo del suo Figlio tra le braccia: preghiera e contemplazione. O mirabile prodigio, o mistero insormontabile per le creature umane! Un Dio che muore, il Creatore che si lascia uccidere dalla creatura, l’Infinito che diventa ai nostri occhi finito. O grandezza sublime del nostro Dio! Vera follia per i pagani, per i credenti mistero, ma per Dio sapienza infinita. La Madonna ai piedi della Croce ci insegna l’orazione, anzitutto l’orazione mentale che diventa contemplazione. Ella ci invita ad imitarla quando nella nostra vita tutto sembra fallito nonostante siamo sempre stati fedeli ai Comandamenti di Dio; ci insegna l’abbandono nelle mani di Dio, perché Dio prova i suoi amici con il dolore che è come un velo che copre i tesori della sofferenza. Non perdiamoci d’animo e attacchiamoci di più alla preghiera durante le prove, soprattutto al santo Rosario. La fede e la letizia della Madonna La Madonna riceve tra le braccia il santissimo corpo del suo Figlio morto. Pulisce Lei stessa il suo Santo Volto sanguinante, lo copre di baci per riparare tutte le offese fatte a quel Volto. Lo bagna con le sue lacrime, lo stringe al suo petto come lo strinse a Betlemme e sente un’immensa consolazione: «Le provocò tanto affanno quanto delizia: osservare così piagato il più bello tra i figli dell’uomo ravvivava il suo tormento, mentre tenerlo stretto al petto le dava smisurata angoscia e allo stesso tempo sommo gaudio, perché il suo ardentissimo affetto riposava nel possesso del suo tesoro» (ven. Maria d’Agreda). Tutto è finito, l’opera della Redenzione è compiuta, la giustizia divina è stata soddisfatta. Ma è possibile che una Madre che vede suo Figlio morire senza colpa sia colma di gioia? In questa terribile scena niente di esterno poteva dare gioia alcuna, ma la Madonna nella piena conoscenza della causa della morte del suo Figlio (l’opera della Redenzione) sapeva che Gesù con questa morte crudele aveva vinto satana, sapeva e credeva che Egli era morto per obbedire al Padre, che sarebbe risorto e che avrebbe regnato per sempre. Ma la gioia della Risurrezione del Figlio non ha impedito di sentire tutta l’amarezza della sua Passione e Morte. Il suo viso e il suo Cuore dolevano, ma questo dolore non è riuscito a spegnere la letizia che ha per base la sua fede incrollabile. Con questa grande fede ha detto il suo fiat all’Annunciazione, che di conseguenza l’ha portata ad essere Corredentrice insieme con il Figlio Redentore per liberarci dalla fatale disgrazia e tristezza mortale del peccato, ridonandoci la più vera e perfetta letizia della grazia divina che ci fa tutti figli di Dio nel santo Battesimo. Tanti credono che la virtù della vera letizia si ha quando tutto va bene su questa terra: il lavoro, i soldi; quando riusciamo a soddisfare le nostre voglie; la Madonna è il modello che Dio ci dà della vera letizia. Sul suo esempio tanti Santi hanno vissuto questa vera letizia che consiste nel soffrire su questa terra per amor di Dio tutte le prove con serenità, perché Dio ci promette la gioia eterna. Ci vuole una fede viva per comprendere questa letizia; san Francesco d’Assisi ci è d’esempio mirabile: basta leggere nelle Fonti Francescane l’episodio in cui il Santo descrive a frate Leone che cosa sia la vera letizia. Una figura più recente è santa Zelia, la mamma di santa Teresina, che malgrado tutte le sofferenze era serena poiché le affrontava con fede. Solo la fede ci eleva e ci fa gustare le gioie di lassù che sono vere gioie. Chiediamo alla Madonna di darci una fede viva e incrollabile come la sua per non essere ingannati dalle false gioie di questo mondo, così dopo tutti i travagli di questa terra sopportati con fede potremo ottenere il Paradiso come ci dice Gesù: «Chi persevererà fino alla fine sarà salvato» (Mt 24,13). La Madonna Mediatrice di tutte le grazie «Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore» (Lam 1,12). La santa Chiesa attribuisce questa frase della Sacra Scrittura a Maria Santissima. Ella è la Donna forte che schiaccia la testa al serpente infernale con la sua umiltà, la sua pazienza, la sua purezza… e soprattutto con la sua obbedienza a Dio per cancellare la disobbedienza di Eva, infatti, con la sua sofferenza ha sconfitto satana. Con la sua fede ardente Ella è stata la prima ad adorare in silenzio il corpo esanime del suo Figlio come vero Dio e la santa Chiesa seguirà il suo esempio. La Madonna seguiva Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo per vedere dove avevano seppellito Gesù; anche dopo la sepoltura e quando la tomba fu chiusa Ella si inginocchiò in segno di riverenza verso il suo Figlio. Da quel momento pregava Gesù di accelerare la sua Risurrezione, così come aveva pregato per accelerare l’avvento del Messia, perché, con la Risurrezione di Gesù, voleva vedere accesa questa fede anche negli Apostoli. Ella si era ritirata dal luogo della sepoltura, ma aveva lasciato il suo Cuore nella tomba accanto al santissimo corpo di Gesù. Più pensava al trionfo del Figlio e più la sua anima giubilava nel suo Dio; Ella desiderava vedere questo gaudio diffuso tra i Discepoli, e in attesa di ciò, con la sua serenità, consolava gli Apostoli. La Madonna con i suoi dolori sofferti durante la Passione è diventata per noi Madre, Avvocata presso Dio, Modello di santità; accoriamo a Lei nelle nostre difficoltà, leghiamoci a Lei e saremo salvi: Ella sola è Mediatrice di tutte le grazie e Corredentrice del genero umano. O Maria, o Madre più afflitta di tutte le madri, per amore di questo Figlio morto per la mia salvezza eterna ottienimi le grazie che vedi necessarie all’anima mia. Amen.
Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits