PASSIONE
L'Orologio della Passione
dal Numero 14 del 6 aprile 2025
di Paolo e Maddalena Pellini
L’Orologio della Passione è una devozione molto utile per meditare sulle ultime 24 ore di vita di Gesù, per fargli compagnia e per comprendere il suo intenso amore e dolore. L’«amore insaziabile» di Gesù, infatti, non può lasciarci indifferenti, richiede corrispondenza.
L’11 febbraio scorso, in occasione dell’anniversario delle apparizioni della Madonna di Lourdes, la Chiesa ha ricordato la Giornata mondiale del Malato e proprio in questo stesso giorno il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una proposta di legge (incostituzionale) che ammette il suicidio assistito. Questi due fatti evidenziano la divergenza che c’è tra la Religione e il laicismo, e il differente trattamento che si riservano alle persone sofferenti. La Madonna a Lourdes offre un’acqua miracolosa per lenire l’anima e il corpo del malato, dona speranza e dà importanza alle persone in difficoltà dando loro attenzioni e invitando i suoi fedeli a fare lo stesso; mentre il mondo laico offre al sofferente una siringa, un medicinale, per togliersi la vita confermandogli così che “non vale niente”. Per la Madonna il malato è una persona speciale; il mondo materialista, invece, considera la vita di una persona inefficiente non degna di essere vissuta. Quale differenza! E c’è di più, perché grazie alla mistica, grazie al trascendente, il cristiano sofferente non è solamente una persona da amare e accudire, ma è anche un “soldato”, un combattente. Egli, infatti, essendo parte del Corpo mistico di Cristo, può collaborare, quale corredentore, alla Passione di Cristo: unendo le sue sofferenze a quelle del Crocifisso per la salvezza delle anime. I suoi dolori non sono inutili, anzi. Ecco perciò che il malato non è più la sfortunata vittima di un destino crudele, come pensa il laicista, ma è persona attiva, il collaboratore di un progetto divino che riguarda un bene incommensurabile perché coopera alla salvezza delle anime, le quali hanno un valore soprannaturale, non perituro ma eterno. Questa è l’esperienza che ha vissuto Luisa Piccarreta, Serva di Dio, che rimase paralizzata nel suo letto per ben sessant’anni ma che, nonostante ciò, “viaggiò nel tempo” grazie alle sue esperienze mistiche nelle quali riviveva la Passione di Cristo collaborando così al grande piano della salvezza. Sant’Annibale M. di Francia, che aveva grande stima della Serva di Dio, le diede l’obbedienza di trascrivere in un libro le sue estasi. Da questo scritto ha avuto origine una nuova devozione col nome di Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, chiamata più comunemente Orologio della Passione. Ciò che rende interessante questa devozione è la spiegazione che dà Gesù, e che Luisa trascrive sotto forma di dialogo tra lei e il suo Sposo, delle pene da Lui sofferte. Egli inoltre spiega che ad ogni suo dolore corrisponde la riparazione di un peccato. Ed è così che mentre meditiamo le Ore della Passione stando in compagnia di Gesù nelle sue ultime 24 ore di vita, facciamo anche un esame di coscienza dei nostri peccati e comprendiamo come le nostre mancanze siano motivo di pena per il nostro Salvatore. Tutto questo ci insegna ad odiare il peccato che fa soffrire un Redentore così buono, paziente e amabile. Molti giovani passano le loro giornate con un cellulare in mano e scorrendo dei video chiamati TikTok. Tik-tok: come il rumore delle lancette di un orologio. Infatti, questo giocattolo ruba loro il tempo senza che lo facciano fruttificare. Il loro tempo scorre infruttuoso come il movimento del loro pollice che scrolla i vari video. L’Orologio della Passione ci insegna, invece, che il nostro tempo è prezioso anche se ci si trova bloccati in un letto. Scrive infatti sant’Annibale Maria: «Se Gesù per un’anima sola che facesse queste Ore, risparmierebbe castighi a quella città e farebbe grazie a tante anime quante sono le parole di quest’Orologio doloroso, quante grazie potrebbe sperare una Comunità, da quanti difetti e rilassamenti sarebbe guarita o preservata, e di quante anime procurerebbe la santificazione e la salvezza praticando questo pio esercizio!». L’ ultimo giorno del Signore inizia con il triste congedo dalla Madre e finisce con lo straziante dolore di Lei alla sepoltura del Figlio: la Madonna partecipa alla sua Passione. È interessante perciò notare come la nostra Serva di Dio contribuisca, nei suoi scritti, alla dottrina della Corredentrice, Colei che per prima compatì le sofferenze di Gesù presso il Calvario. Luisa, infatti, descrivendo la Passione di Gesù descrive anche i dolori della Madonna; così leggiamo nella ventunesima ora “Seconda ora di agonia sulla croce”: «Intanto, vedendo che non hai più che dargli [all’uomo], avendogli dato tutto, volgi il tuo languido sguardo alla tua Mamma. Anch’Essa è più che morente per le tue pene, ed è tanto l’amore che la tortura, che la rende crocifissa al par di Te. Madre e Figlio vi intendete, e Tu sospiri con soddisfazione e Ti conforti nel vedere che puoi dare alla creatura la tua Mamma. E, considerando in Giovanni tutto il genere umano, con voce così tenera da intenerire tutti i cuori, dici: “Donna, ecco il tuo figlio”, ed a Giovanni: “Ecco la Madre tua”. La tua voce scende nel suo Cuore materno, e unita alle voci del tuo Sangue continua a dire: “Madre mia, ti affido tutti i miei figli; tutto l’amore che senti per Me, sentilo per loro. Tutte le tue premure e tenerezze materne siano per i miei figli, Tu me li salverai tutti”». Le parole che leggiamo in questo libro traspaiono amore, amore vero, quel tipo di amore per il quale si è disposti a qualsiasi sacrificio pur di consolare e sollevare l’amato nella sua afflizione. Impegniamoci, quali soldati di Cristo, a meditare ciò che Gesù ha sofferto per la nostra salvezza, con l’aiuto dell’Orologio della Passione della serva di Dio Luisa Piccarreta, così facendo anche noi gli faremo compagnia, attireremo le grazie e arrecheremo un po’ di sollievo ad un sì grande Redentore!
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