Nel cammino agitato della vita devi prendere un tempo di silenzio e pace dove unico tuo scopo sarà quello di ascoltare il Signore che, dalla città fortificata della tua anima, t’invita ad entrare in dolce colloquio con Lui.
Il ritmo del tuo lavoro, delle tue amicizie, della tua famiglia non può dettare le regole, ma sei tu che devi regolarlo e lo potrai fare se davvero lo vorrai.
Qui ogni settimana ascolterai una voce che ti guida dentro te stesso, all’incontro con il tuo Creatore.
Cara anima cristiana, resa santa dal Sangue di Gesù, riscattata a caro prezzo nella tua umanità ed elevata al pari degli angeli, considera con me quanto è grande il desiderio di gioia che è chiuso nel cuore degli uomini di ogni tempo.
Per sentirsi felici valicano i monti, navigano gli oceani, pazientano in ogni cosa, girovagano inesausti per i tuguri più disparati.
Per sentirsi felici si resta insonni la notte, si diventa amici della strada, le si affidano le sorti della vita!
Si cerca la gioia negli svaghi più impensati, si crede che regni negli abiti più colorati, sopra poltrone più dorate e nelle pieghe di una bellezza da trattenere.
Per il suo profumo si paga, per la sua voce s’impoverisce e per non riuscire a possederla si giunge a morire.
La ragione la riconosce amica, la saggezza la intuisce nascosta nel tuo animo, ma essa si svelerà a te solo quando deciderai d’immergerti nella sua sorgente che è in te.
Mi domandi se un uomo può giungere a questa sorgente. Ti rispondo che ogni uomo lo può se abbraccerà Gesù, il Dio fatto carne, perché è Lui la sorgente!
Prima di Lui, la gioia era un bagliore riflesso nel buio dell’uomo, ora la vera gioia, quella che, amica, sopravvivrà con te, è a portata di te, ha posto la sua dimora in te, essa ti salverà.
Ti è venuta incontro senza saperlo, ti ha abitata senza sentirlo, ti ha riempito senza accorgerti.
Anima bella, santificata dal Cristo, ho una bella notizia da darti: la gioia che brami con tutte le forze, vuole stare per sempre con te e non ti vuole più abbandonare.
Saliamo insieme sulla vetta di questa montagna, lasciati guidare e la tua vita s’illuminerà d’impensate bellezze.
Non spaventarti dei giorni che verranno, essi saranno per te la fucina che ti preparerà a stare cuore a cuore con la tua gioia, il tuo Signore, il tuo sposo, il tuo amore.
Lascia che in questo cammino muoiano in te tutte quelle cose che ti facevano stare lontana da te e dal tuo amore, sembrerà che in esse verrà meno una parte di te, e, forse, molto morirà di te, ma era quella parte che faticosamente trascinavi con te.
Segui docile il mio dire e giungerai alla sapienza del cuore! Il Signore stesso t’indicherà la via da seguire, non toglierà i suoi occhi da te!
Sprofonderai e inabisserai fino a raggiungere il centro di te, dove il tuo mistero si unisce a quello di Dio, tanto da non poter più distinguere dove inizia il suo e dove termina il tuo.
«Chi mi condurrà alla città fortificata?» (Sal 60,11). Anima santa, sei tu quella città fortificata dove risiede il tuo Re.
In essa troverai rifugio da ogni insidia e non dovrai più temere i terrori della notte, la calura e la caligine del giorno.
Fintanto che andrai a cercare fuori ciò che ti appartiene, non ti troverai e non avrai la vera gioia.
Guarda come molte anime di cristiani, anche di grande onore, non considerando le parole del Maestro che dice: «Non cercate più del necessario e non datevi peso per nulla», continuano ad essere agitate ripetendo a se stesse: «Chi ci farà vedere il bene?».
Queste sono anime che non riescono a vedere il bene, perché confidano troppo sulla loro condizione, sui loro risultati, sui loro affetti e non ripongono più la loro fiducia nel solo che è capace di essere «difesa e rifugio nel giorno della sventura».
Mi sto rendendo conto che tutta la vita dell’uomo è “giorno di sventura” quando si è lontani dal cuore di Dio.
Qui potresti obiettarmi: posso io essere lontana dal cuore di Dio se è Lui che mi ha santificata, mi ha inserito nel suo Corpo mistico che è la Chiesa, mi nutre con i Sacramenti e ogni giorno mi proclama la sua Parola?
Puoi stare certa che tutto questo non sempre indica vicinanza al cuore di Dio e infatti il Maestro non ad altri dice: «Non vi conosco, non so di dove siete» e a nulla serve il ricordargli: «Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze» (Lc 13,26).
è vicino al cuore di Dio chi è disposto ad impegnarsi fino in fondo in questa gara difficile che è la vita, ma non la semplice vita, ma la vita di fede.
Non si giunge a questa buona meta se non si è esercitati come non si può correre per lungo tempo se non si è allenati, così come non si può reggere un grande sforzo se non si è abituati ai piccoli e non si può sopravvivere a un gran dolore se non si sopportano i piccoli sacrifici.
Per questo il passo della vera vita è stretto e tutte quelle anime, che furono anche di gran rilievo su questa terra, saranno agitate se improvviseranno gli ultimi sforzi.
Anzi ti dirò che proprio da quegli sforzi saranno piegate ed abbattute.
è bene trovarsi al passo con l’oggi della vita.
Se si perde il ritmo e l’allenamento, a nulla servono i trofei del passato.
Fino a che l’anima non giunge alla città fortificata, ogni conquista può soccombere a penosa perdita. Se dunque vuoi giungere alla vera gioia, risiedere nella gran città fortificata della tua anima, e unirti per sempre al tuo Re, provvedi come prima cosa di abbandonarti nelle sue mani.
Cosa significa abbandonarsi nelle mani di Dio?
E' la prima cosa che proverò a dirti, con un prossimo articolo, prima di iniziare questo cammino.