SPIRITUALITÀ
I tre sospiri delle anime purganti
dal Numero 44 del 27 novembre 2022
di Diana Rubino

Tre sospiri esalano dai meandri del Purgatorio: la gratitudine, il dolore, il desiderio; ai quali vogliamo rispondere con tre santi propositi.

Se avessimo orecchie tanto sensibili e “spirituali” da poter penetrare i meandri del Purgatorio, ci sarebbe dato di udire ben tre sospiri giungere da quegli abissi di amore e di sofferenza. 

Ai nostri fedeli defunti è dato di conoscere la nostra generosità nei loro confronti, ed essi ci rispondono con il sospiro della gratitudine. Conoscono i pericoli di questa vita, e ci manifestano il loro dolore col secondo sospiro. Conoscono infine la nostra e loro sorte di riunirci un giorno insieme in Cielo, e così, con il terzo sospiro, ci manifestano il loro desiderio

Il sospiro della gratitudine

Le anime del Purgatorio sentono profondamente il dovere della gratitudine. Questa è proporzionata alla grandezza dei benefici che ricevono, che sono straordinari, per cui straordinaria è la gratitudine verso coloro che versano su di esse tale pioggia di benedizioni. Noi, che non riusciamo a formarci una giusta idea dell’immensità delle pene del Purgatorio, non possiamo nemmeno intendere bene la preziosità dei favori che rendiamo a quelle anime col suffragarle; ma esse apprezzano tutto con perfezione, e ai loro benefattori inviano continuamente i sospiri della più tenera gratitudine. Sospirano con più amore esse, di quanto sospiri un uomo che, arso dalla sete, riceve finalmente un bicchier d’acqua; o un naufrago che, prossimo ad essere sepolto dalle onde del mare, riceve il braccio della liberazione. 

Gli israeliti sospirarono per la gratitudine davanti a Mosè, dopo che li ebbe liberati dalla schiavitù d’Egitto; a maggior ragione le anime del Purgatorio sospirano dinanzi a coloro che mostrano zelo nel rompere le loro catene, liberandole in eterno per donare loro una gioia senza paragoni.

Il sospiro del dolore

I morti cercano il nostro bene. Non sono egoisti: sono “vittime” della più ardente carità nei nostri confronti. Ormai compreso in pienezza il progetto d’amore di Dio, al quale non hanno saputo corrispondere in totalità finché erano nel mondo, desiderano il nostro bene, vogliono che evitiamo di commettere i loro stessi errori. Essi dunque si addolorano profondamente dei nostri peccati, e pregano, pregano per noi, perché si desti o avvampi in noi il lume della fede e dell’amore verso Dio e il prossimo, affinché corrispondiamo pienamente alla nostra vocazione universale, che è la santità. In che modo? Anzitutto eliminando dalla nostra vita il peccato, vero male e ostacolo al progresso spirituale. Esse, dunque, ci amano veramente. 

Il sospiro del desiderio

L’amore tende all’unione. I nostri cari defunti, amandoci con la più pura e ardente carità, si struggono per il desiderio di poter un giorno unirsi in Paradiso insieme a noi. Tutte le premure che usano nei nostri riguardi hanno questa meta. Non cercano altro che la salvezza della nostra anima... anzitutto per la gloria di Dio, certamente, ma anche per poterci un giorno trovare insieme nella Casa dei santi. 

Quanto è prezioso questo desiderio! Per loro la meta del Cielo è assicurata: ormai sono certe della salvezza. È solo questione di tempo: il Cielo li attende con certezza e la corona è già preparata per loro. Noi, invece, navighiamo in un mare di grandi incertezze. 

Lasciamoci guidare dai consigli delle anime del Purgatorio e viviamo santamente, affinché gli interessi della nostra anima non falliscano. 

Intanto ai tre sospiri dei nostri cari rispondiamo con tre propositi: perseverare nella preziosissima opera di offrire suffragi in loro favore; combattere con tenacia contro il peccato e contro lo spirito moderno di empietà e di fideismo; fare di tutto per regolare la nostra vita in modo tale che ci sia dato un giorno di entrare nel possesso dell’eterno Paradiso, dove Dio, la Madre del Cielo, gli angeli e i santi, con i nostri amati parenti, ci attendono. Divenendo, cioè, veri seguaci di Gesù Cristo e dei suoi insegnamenti, vivendo sempre in grazia di Dio, anzi, facendoci veramente santi. Così sia. 

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