SPIRITUALITÀ
La santa amicizia tra terra e Purgatorio
dal Numero 43 del 20 novembre 2022
di Diana Rubino

“Chi trova un amico trova un tesoro” recita il proverbio. Nessun’amicizia sulla terra è più valida di un’amicizia stretta con le anime purganti. Questa è santa e preziosa, è ricca di vantaggi spirituali e fonte di grandi consolazioni.

Dovremmo legarci alle anime purganti con vincoli di amicizia sempre più stretti. Santa Margherita M. Alacoque aveva cura di coltivare in modo speciale quest’amicizia, e chiamava le anime del Purgatorio “le amiche penanti”.

Amicizia santa e preziosa
Questa è un’amicizia veramente preziosa, di cui non dovremmo privarci. Anzitutto, con molte di quelle anime siamo legati da vincoli di parentela o di amicizia che abbiamo stretto in vita. Oltre al sangue, o all’affetto naturale, ci stringe una parentela soprannaturale. Non facciamo tutti parte della grande famiglia cristiana, cui apparteniamo per grazia del Battesimo? Gesù non ci ha raccomandato di essere tra di noi una cosa sola, come Lui e il Padre sono una cosa sola? (cf Gv 17,21).
Quest’amicizia, inoltre, ci fa onore. Le anime purganti sono chiamate “anime sante”, perché sono anime ormai destinate al Paradiso, non c’è più pericolo per loro di perdere la veste candida della grazia santificante, cosa che invece per noi, ancora pellegrini, non è assicurata del tutto finché viviamo, dobbiamo vigilare molto per custodirla. Data la grandezza e santità di queste anime, una tale amicizia ci riveste di gloria. 
L’aiuto reciproco è il fondamento dell’amicizia terrena, e ciò si verifica ancor più con le anime del Purgatorio: noi aiutiamo loro con i nostri suffragi ad uscire quanto prima da quel carcere di giustizia e di sofferenza; a nostra volta, noi riceviamo molte grazie da questi atti di carità, e le stesse anime del Purgatorio manifesteranno una profonda gratitudine nei nostri confronti. 
Infine, è un’amicizia che durerà in eterno. Le amicizie del mondo vanno spesso in fumo, e anche presto. A volte è sufficiente una semplice parola o qualche piccola inezia per cambiare umori e sentimenti, per far sorgere persino rancori che talvolta non si spengono nemmeno sul letto di morte... Le anime del Purgatorio non tradiscono la nostra amicizia, anzi, la intensificano: quando avranno raggiunto il Paradiso, infatti, esse pregheranno ancor più per noi e ci elargiranno numerose grazie.

Giovamenti spirituali di questa amicizia
Bisogna ammettere che l’uomo cerca molto il proprio interesse in tutto ciò che fa, e anche nelle amicizie che coltiva. Oltre a tutto quello che abbiamo detto, bisogna aggiungere qualche altro particolare su come la nostra amicizia con i fedeli defunti ci è di grande giovamento nella vita spirituale.
Anzitutto essa è molto gradita a Dio e ci rende a Lui particolarmente cari. A Dio piace questa devozione che ci consente di esercitare una bellissima carità nei confronti di queste anime penanti, anch’esse a Lui molto care. Per un dovere di giustizia esse devono sostare in Purgatorio per espiare tutti quei peccati che non hanno scontato sulla terra, come invece avrebbero dovuto, per cui il Signore le sottopone alle sofferenze che le forgiano e le rendono atte allo splendore del Paradiso, in cui niente di anche minimamente impuro può avere accesso. Tuttavia, Egli anche desidera possederle completamente nel suo Regno e, avendo stabilito nella sua infinita sapienza che l’onore di poter abbreviare la sentenza è concesso a noi soltanto attraverso i nostri suffragi, il Signore ama molto che ci diamo da fare a questo fine molto nobile. Si tratta veramente di un atto di amore puro e disinteressato da parte nostra. Ciò, inoltre, dà gloria a Dio, perché con i nostri suffragi esaltiamo la sua santità, la sua provvidenza, la sua giustizia, la sua bontà e il suo amore. Ogni più piccolo sollievo che arrechiamo alle nostre sorelle penanti dà gloria a Nostro Signore Gesù Cristo, perché è in vista dei meriti del suo Sangue Preziosissimo che si accorda un tale sollievo. Tutto il Cielo con Dio esulta per la liberazione di queste anime che noi acceleriamo. Ci rendiamo conto cosa significhi accelerare ad un’anima il raggiungimento della Patria beata? Se ce ne rendessimo conto, faremmo di tutto per realizzarlo!
In secondo luogo, la relazione con le anime del Purgatorio ci è utilissima per il nostro progresso spirituale, perché ci fa esercitare tutte quelle virtù che costituiscono il nostro patrimonio cristiano, e l’esercizio delle virtù nel compimento della volontà di Dio ci santifica. 
Ma quali virtù esercitiamo, in questo modo? 
Pensando al Purgatorio ci esercitiamo nella fede, crediamo cioè all’esistenza di questo luogo di espiazione, alla comunione dei santi, al Sacrificio divino, alla potestà che la Madre Chiesa ha di disporre dei meriti di Cristo in favore di queste anime, ecc. 
Ci esercitiamo nella speranza, perché abbiamo fiducia che le nostre preghiere siano esaudite e che le anime siano presto sciolte dalle loro catene.
Ci esercitiamo nella carità, perché versiamo su di esse un’abbondanza di benefici. 
San Francesco di Sales trova, nel suffragare le anime purganti, la somma di tutte le opere di misericordia raccomandate dalla Chiesa. Queste anime, infatti, hanno fame e sete di Dio, e noi diamo soddisfazione alla loro fame e sete, accorciando la loro attesa; sono nude e spoglie dell’eterna beatitudine a cui anelano, e noi procuriamo loro di indossare presto le candide vesti della gloria; sono incarcerate in quel luogo di pena, e noi le visitiamo con la nostra preghiera e i nostri suffragi, e così via.

La relazione con le anime purganti è una grande consolazione
L’essere umano prova una grande soddisfazione nel fare del bene. Il poter asciugare una lacrima, acquietare un affanno, liberare da grandi angustie, salvare da gravi pericoli... sono tutte cose che fanno sorgere nel cuore di chi le compie una santa letizia. Allo stesso modo, il recare vantaggio ai defunti ci consola, poiché anche questa è un’opera buona di massima importanza. E – si noti – questa è una consolazione riservata solamente a noi cattolici, poiché altre religioni o sette cristiane come quelle protestanti non ammettono un luogo di espiazione, e quindi alcun refrigerio che si possa dare ai defunti. 
Ci sia molto familiare questa riflessione per spronarci ad aiutare le anime purganti con maggiore zelo: esse hanno un gran bisogno di noi; le pene che soffrono sono acerbissime, e da sé non possono in alcun modo liberarsene. Senza il nostro aiuto il loro esilio non giungerà al termine prima del tempo stabilito dalla giustizia divina, che spesso è molto distante. Padre Pio, infatti, diceva che molti saranno in Purgatorio anche fino alla fine del mondo. 
Oltre che un dovere di carità, da parte nostra, spesso abbiamo anche certi obblighi speciali nei confronti di alcuni defunti. A molti di loro, infatti, dobbiamo gran parte di quello che siamo: i nostri genitori ci hanno dato la vita; alcuni abitano case lasciate dai propri parenti; molti sono i benefici che abbiamo ricevuto da familiari, amici, colleghi... che magari ci hanno lasciato e ora fanno parte del misterioso mondo dei morti. 
Diamoci da fare, dunque! Apriamo ai nostri cari la porta del nostro cuore, beneficandoli più che ci è possibile, e la nostra carità anche in questo mondo sarà ricompensata, poiché un tale impegno ci sarà sin da ora di meravigliosa consolazione. 

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