RECENSIONI
Pensieri controrivoluzionari. Fede, società e cultura
dal Numero 1 del 8 gennaio 2017
di Enrico Maria Romano

Pensieri controrivoluzionari. Fede, società e cultura
di Campari & de Maistre
Historica edizione, 2016, pp. 254, € 18

Il desiderio dell’uomo di conoscere è illimitato, anzi anche qui vale il detto “motus in fine velocior”. Ovvero più si sa e più si desidera sapere, sapendo bene quanto ancora non si sa.
Esistono però due tipi di conoscenze, né contrarie né contradditorie, che si completano perfettamente, quando ciò accade. La prima è la conoscenza speculativa, teoretica, astratta del filosofo o dello scienziato. Conoscenza utilissima in sé e per sé, ma conoscenza che può accompagnarsi anche all’ozio, all’ignavia, alla passività, all’egoismo più grezzo e brutale.
La seconda è la conoscenza di chi, pur volendo acquisire dati e informazioni, elementi e concetti, desidera diffondere la conoscenza acquisita. Come il motto avito dei Padri domenicani che recitava così: «Contemplare e portare agli altri il frutto della contemplazione».
Questa seconda conoscenza si basa sulla prima, ma rispetto alla prima è completiva e assiologica.
Chi conosce solo per conoscere, infatti, limita il ruolo della conoscenza alla purificazione dell’intelletto, ma non a quello della volontà. I veri dottori invece conoscono anche per allargare la conoscenza altrui e fare di questa conoscenza faticosamente acquisita una scuola di vita.
Dio stesso, lo Scienziato che conosce di più, pur potendo bearsi nel suo sconfinato sapere, ha voluto creare fuori di sé un mondo reale e vero, in cui esseri ragionevoli potessero entrare in una relazione d’amore con Lui.
Così, i giovani Cattolici militanti del blog Campari & de Maistre, che da cinque anni pubblica quotidianamente una o più notizie, tutto sono meno che dei piccoli intellettuali arroccati, superbi e sicuri di sé.
Con una équipe di una ventina di giovani autori (fatta di ventenni, trentenni e quarantenni), il sito web di Campari è regolarmente frequentato da migliaia di giovani, specie universitari, tutti desiderosi di formarsi certo, ma di formarsi per dare battaglia!
Battaglia anzitutto al sistema delle tre L (liberale, libertino, libertario) in nome non di un conservatorismo ottuso e sterile, ma della Fede cattolica integrale, della tradizione e dell’amor di patria, uniche bandiere costanti e unici punti di riferimento del gruppo.
Ora i giovani autori, pressati da più parti, si sono cimentati nel loro primo libro (cf. Pensieri controrivoluzionari. Fede, società e cultura, Historica edizione, 2016, pp. 254, € 18), che sintetizza, il senso e il cuore della loro impresa al servizio della contro-informazione e della “dissidenza” dalla post-modernità della società liquida e nichilista.
Ne è sorto un ottimo pamphlet in cui i giovani protagonisti del blog discettano di scienza e fede, pericolo islamico, subcultura del gender, importanza del recupero della tradizione cristiana in Italia e in Europa, una critica di fondo al mercatismo odierno e al sistema bancario, e infine sul valore della Liturgia sacra e della formazione culturale per creare delle vere oasi di speranza nella doverosa resistenza alla decadenza e alla liquefazione della società.
E così tra i quindici saggi che compongono il volume, ci piace segnalare quelli di Federico Catani che parla di Maria come regina della Controrivoluzione, di Alessandro Elia sulla filosofia politica cattolica, di Francesco Filipazzi sul ruolo dei giovani in questa riconquista culturale, e le sintesi di Giuliano Guzzo e Giulia Tanel sui problemi del Matrimonio e della Famiglia.
I giovani di Campari oggi sono un esempio: è possibile essere moderni e anti-moderni, studiosi e militanti, cattolici e dinamici, tradizionalisti e futuristi!

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