I FIORETTI
Travolti dalla grazia
dal Numero 38 del 17 ottobre 2021

Un genovese, il dottor Ezio Saltamerenda, biologo, direttore dell’istituto Bioterapico Genovese, era un ricercatore molto noto nella sua città. Colpito dal cambiamento dell’avvocato Festa, andò a San Giovanni Rotondo per capire che cosa poteva essere accaduto di tanto strepitoso da trasformare un massone arrabbiato in un fervente cristiano, e tornò anche lui convertito.

Il dottor Francesco Ricciardi era medico a San Giovanni Rotondo. Ateo convinto, era sempre stato un diffamatore irriducibile di padre Pio. Nel 1928 venne colpito da tumore allo stomaco. Convocò alcuni suoi colleghi medici e un paio di specialisti celebri per un consulto ed ebbe una sentenza inappellabile: gli restavano poche settimane di vita.

I parenti cercarono di convincerlo a confessarsi per morire in pace con Dio, ma non voleva saperne e rispondeva a tutti: «Voglio morire come sono vissuto».

Padre Pio decise di andare a trovarlo. Tutti sapevano che quel medico era un feroce nemico del «frate con le stimmate» e c’era molta attesa per quell’incontro. Quando il Padre uscì di convento per recarsi dal dottor Ricciardi, una folla l’aspettava e lo accompagnò lungo la strada. Padre Pio entrò nell’appartamento del suo nemico e i due rimasero a lungo soli. Che cosa si siano detti non lo ha mai saputo nessuno, ma al termine di quel colloquio il medico piangeva di commozione e chiese di confessarsi e di ricevere la Comunione.

«La tua anima è guarita – gli disse padre Pio lasciandolo – e ora guarirà il tuo corpo. Verrai molto presto a rendermi la visita in convento». E fu così. Il dottor Ricciardi guarì misteriosamente, divenne un grande amico di padre Pio e visse serenamente ancora diversi anni. [...].

Pitigrilli, lo scrittore torinese, famoso negli anni Venti, era un libertino e si convertì grazie anche a padre Pio. «I miei primi libri usciti dopo la prima guerra mondiale – scrisse Pitigrilli – erano ispirati a un materialismo che allora mi dava tutte le spiegazioni che io chiedevo, e che oggi non mi basta più. Per questo ne ho cancellati cinque dal mio catalogo e ne ho vietato la ristampa. La mia ascesa verso il soprannaturale fu lenta e progressiva; ad essa contribuirono due incontri: con l’attrice Èva Lavallière e con padre Pio».

Michel Boyer, medico, fu un eroe della Resistenza francese. La guerra, con i suoi orrori, gli aveva lasciato nell’anima una grande amarezza. Non aveva più voglia di vivere. «Meglio farla finita, meglio andarsene da questo mondo» diceva. 

Un giorno, un amico a cui Boyer aveva confidato la sua disperazione, gli disse: «Perché non fai un viaggio in Italia e vai a trovare padre Pio?». «E chi sarebbe costui?». L’amico gli raccontò che padre Pio era un frate con le stimmate, che operava prodigi e miracoli e che faceva sentire la sua presenza con un soavissimo profumo anche a chi era lontano migliaia di chilometri.

Boyer ascoltò con un ironico sorriso sulle labbra. «Fantasie – disse –. Ma se questo padre Pio è quel che tu dici, mi mandi un segno e io andrò».

Passò del tempo. Una sera Boyer si trovava a Lugano. Era in preda a pensieri sempre più angosciosi e, passeggiando lungo la riva del lago, fissava l’acqua con il desiderio di buttarvisi dentro e farla finita. All’improvviso sentì un fortissimo profumo di rose e viole. Si ricordò di ciò che gli aveva raccontato il suo amico e decise di partire per la Puglia.

L’incontro con padre Pio cambiò la sua vita: rimase a San Giovanni Rotondo diventando un medico della Casa Sollievo della Sofferenza.

Costante Rosatelli, nell’immediato Dopoguerra, era il più battagliero comunista di Velletri. La sua fama di comiziante e di uomo da “blocchi stradali” era nota in tutta la zona dei Castelli. Nessuno sapeva resistere alla sua dialettica materialistica. Ma il suo cuore era inquieto.

Un giorno del 1948, mentre tornava a casa, vide, a una finestra, un frate che lo scrutava con sguardo mesto. Una settimana dopo, quel frate gli apparve in sogno e gli disse: «Vieni da me». Negli stessi giorni sua sorella Gina gli parlò di padre Pio. Poi una conoscente, di ritorno da un viaggio a San Giovanni Rotondo, gli mostrò una foto del Padre. Rosatelli trasalì. Quello era il frate che da qualche tempo lo perseguitava. Partì per San Giovanni Rotondo e tornò completamente cambiato.   

 

Renzo Allegri, I miracoli di Padre Pio, pp. 210-213

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