SPIRITUALITÀ
Il dono della scienza della Croce
dal Numero 29 del 31 luglio 2022
di Suor Serafina della Trinità

«L’unione nuziale dell’anima con Dio è il fine per il quale ella è stata creata, riscattata sulla Croce, riabilitata sulla Croce e sigillata per l’eternità con la Croce». È quello che c’insegna santa Teresa Benedetta della Croce con gli scritti, con la vita e con il martirio, di cui quest’anno celebriamo l’80° anniversario.

Nel gennaio 1922, all’età di quasi 21 anni, Edith Stein ricevette il santo dono del Battesimo e da allora visse intensamente un percorso di santificazione che venne suggellata con il sangue del martirio, vent’anni dopo. 

Quest’anno, dunque, ricorre l’ottantesimo anniversario della sua straordinaria immolazione. Ancor prima di consacrarsi al Signore entrando al Carmelo, prendendo quel nome che avrebbe segnato la sua vocazione – suor Teresa Benedetta della Croce –, aveva scritto: «La sposa del Cristo sta in piedi al suo fianco, come la Chiesa e come la Madre di Dio, che è la Chiesa nella sua forma perfetta. Là ella sta, per aiutare l’opera della redenzione. Il dono totale del suo essere e della sua vita la fa entrare nella vita di Cristo, permettendole di compatire e di morire per Lui di quella terribile morte che fu per l’umanità la sorgente della vita. La sposa di Dio conosce così una maternità soprannaturale, che abbraccia l’umanità riscattata tutta intera, sia che prenda parte attiva alla conversione delle anime, sia che ottenga con la sua immolazione i frutti della grazia per coloro che non incontrerà mai sul piano umano».

Questa maternità soprannaturale Edith la esercitò in monastero, nel silenzio e nel nascondimento, ben consapevole che ciò fosse un dono da parte della Madonna e una partecipazione alla stessa Maternità spirituale di Lei. Così la pregava: «Maria, ti ringrazio per avermi chiamata ancora prima di sapere che la vocazione viene da te. Che cosa vuoi fare di me? Non lo so. Ma considero grazia grande e non meritata avermi scelta ad essere tuo strumento. Come docile strumento vorrei abbandonarmi nelle tue mani. Confido in te: Tu puoi rendere utile quest’inabile strumento». 

Alla luce dei fatti successivi, oggi constatiamo come veramente la Madonna abbia scelto Edith Stein quale suo strumento di grazia, chiedendole di stare come Lei e con Lei ai piedi della Croce, imparando “la scienza della Croce” per mezzo della sua ascesi nella vita di contemplazione, ancor più che nella scienza e nella cultura da cui scaturirono i suoi trattati di teologia e filosofia. 

Sì, la scienza della croce suor Teresa Benedetta la imparò soprattutto contemplando la Corredentrice ai piedi della Croce, e contemplandola nel suo “stare” a fianco, anzi, nel Cuore del Cristo Crocifisso.

Tale scienza fu così ben assimilata da Edith che prese veramente parte attiva alla conversione delle anime, anche attraverso il dono del martirio. Non sembra essere una coincidenza il fatto che stesse ancora lavorando all’opera Scienza della Croce (uno studio sulla mistica di san Giovanni della Croce), quando nel pomeriggio del 2 agosto 1942 due ufficiali della Gestapo bussarono alla porta del monastero e vennero a prelevarla insieme alla sorella Rosa. Doveva sperimentare fino in fondo quella “scienza” della Croce; si trattava ora di giungere alla vetta del Calvario di Auschwitz per morire insieme allo Sposo Crocifisso e poter generare alla grazia tante anime. 

Dal campo di smistamento fece pervenire un biglietto al monastero: «Sono contenta di tutto. Una scienza della Croce si può acquistare solo se la Croce si sente gravare in tutto il suo peso». Edith era contenta, di una felicità che il mondo ritiene follia, e questo biglietto rivela una scienza tanto soprannaturale che non è possibile improvvisare: è un percorso che segue le orme insanguinate del Cristo Crocifisso che sale il Calvario con un desiderio cocente di immolarsi per ogni anima. Ogni cristiano ha ricevuto già nel Battesimo il dono della “scienza della Croce” che parte dalla morte al mondo con la rinuncia alle sue seduzioni: l’anima è chiamata a conoscere, praticare e amare tale scienza nella consapevolezza che «l’unione nuziale dell’anima con Dio è il fine per il quale ella è stata creata, riscattata sulla Croce, riabilitata sulla Croce e sigillata per l’eternità con la Croce» (Santa Teresa Benedetta della Croce). 

 

Note

 

1 Edith Stein, Vocazione della donna.

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