MODELLI DI VITA
La speranza del mondo è l’amore
dal Numero 33 del 27 agosto 2017
di Paolo Risso

La venerabile Luisa Margherita de la Touche fu una confidente del Sacro Cuore di Gesù al pari di santa Margherita M. Alacoque. Attraverso momenti di luce e di oscurità, sofferenze e gioie ineffabili, Gesù prendeva sempre più possesso della sua anima guidandola alla realizzazione di una missione singolare nella Chiesa: quella di riaccendere nel mondo l’amore.

Nacque il 15 marzo 1868 a Saint Germain presso Parigi, figlia di nobile famiglia bretone. Margherita Claret de la Touche, fin da piccola, era innamorata della vita: amava la natura, le lettere, l’arte, la musica. Il suo ambiente, prima a Parigi, poi a Valenza dove trascorse la giovinezza, era ricco e splendido. Era assetata di amore.
Già intuiva che solo Dio è l’Amore che cercava, ma di Lui i suoi genitori (aveva perso il padre molto piccola), le avevano detto troppo poco. Era meglio, per loro, che conoscesse “il bel mondo” della sua città. Poco più che decenne, nei giorni seguenti alla sua Prima Comunione, Margherita, per un impulso interiore, offrì a Dio il voto di verginità per sempre.
Se questo voto sia valido, lo discutono i teologi. Ella, da parte sua, senza mai offendere Dio in cose gravi, lo dimenticò presto, per immergersi nella vita festosa dei salotti di Valenza. Letture dei classici, serate allegre, teatro, questa la sua vita.
Ma dentro il suo cuore, di tanto in tanto, il richiamo di una Voce, quella di Dio, che si faceva sempre più irresistibile: “Tu sarai mia, tu sarai mia!”. Margherita era turbata, ma faceva finta di non sentire. Una sera si innamorò di un giovane ufficiale. Alcuni mesi, poi la decisione: “Ci sposeremo presto!”.
Qualche tempo dopo, l’amara scoperta: quel tale conviveva con una donna. Era dunque questo l’amore di un uomo? Non volle più saperne. Dio dal di dentro della sua anima, ora la chiamava più forte: “Tu sarai mia, solo mia! Tu non mi vuoi sentire, ma non hai altro Amore”.
Una domenica disse alla sua mamma: «Presto mi consacrerò a Dio per sempre!». Ora aveva trovato il suo Amore, l’Amore senza confini, il Dio-Amore incarnato in Gesù Cristo.

Come all’Annunciazione

Il 21 novembre 1890, entrava alla Visitazione di Romans. Il 7 ottobre del 1891 vestiva l’abito religioso e il 17 ottobre 1892, professava solennemente i voti. Era diventata Suor Luisa Margherita.
Nel corso dei secoli, Dio sceglie questa o quella creatura – «più spesso una donna – dice André Frossard – con la quale intrattiene relazioni di sposo con la sposa». Dal giorno della sua Professione, Gesù cominciò a rivelarsi a Suor Luisa Margherita con un’intimità crescente che la penetrava nel profondo dell’anima. Momenti di luce e di oscurità, sofferenze e gioie, un cammino segnato dalla croce, in cui Gesù prendeva possesso di lei, la inebriava di prove e di amore, la guidava alla scoperta del suo Cuore, alla realizzazione di una missione singolare nella Chiesa.
5 giugno 1902, festa del Sacro Cuore di Gesù. Quel giorno, c’è un colloquio nella vita di Suor Luisa Margherita che rassomiglia a quello della Vergine Santissima nel momento della sua Annunciazione, l’inizio dell’Incarnazione del Verbo di Dio.
Gesù disse a Margherita: «Ti darò da formare degli uomini». «Ma Gesù, a me povera claustrale, come sarà possibile ciò?». «Ti darò dei sacerdoti. Tu ti immolerai per i miei sacerdoti. Ti voglio illuminare. Tu scrivi quanto ti dirò».
Nei giorni successivi Gesù continuò a rivelare a Luisa Margherita il suo progetto di amore: «Margherita Maria Alacoque ha fatto conoscere il mio Cuore al mondo. Tu lo fari conoscere ai miei sacerdoti, attirali tutti al mio Cuore» (7 giugno). «Ho una grande opera da compiere, quella di riaccendere nel mondo l’amore. Mi servirò dei sacerdoti» (10 giugno).
«Non mi basta che i miei preti siano solo degli adoratori del mio Cuore, ma voglio formare una milizia che combatta per il trionfo del mio Cuore. Quelli che ne faranno parte, predicheranno il mio Amore infinito, saranno uniti tra loro per il bene, formeranno un cuore solo e un’anima sola» (13 giugno).
Era l’abbozzo che Gesù le rivelava di un’Opera che Lui voleva compiere nel mondo, per mezzo dei suoi sacerdoti. Si sarebbe servito di Luisa Margherita: «Un’Opera d’amore per diffondere nelle anime dei sacerdoti e per essi nel mondo intero la conoscenza del Cuore di Gesù».
Vorremmo qui seguire Gesù che parla a Luisa Margherita e la prepara a realizzare quest’Opera, ma rinviamo alle biografie della umile e ardente Suora, confidente di Gesù. Stralciamo però le affermazioni più belle scritte da Suor Luisa Margherita, per ispirazione di Gesù: «Dio è amore! Egli vuole purificare e rigenerare il mondo non con le acque di un nuovo diluvio, ma con il fuoco... un fuoco tutto spirituale: l’Amore, l’Amore infinito».
«Gesù va dai suoi sacerdoti e dice loro: li attirerò al mio Cuore, li riempirò di Amore, e attraverso di loro, l’Amore infinito si effonderà nelle anime».
«La missione del sacerdote, è di ridare Gesù al mondo e di rivelare l’Amore infinito... Il sacerdote dovrà dunque possedere Gesù Cristo: e possedere Gesù Cristo è possedere l’Amore più di qualsiasi altra creatura: è necessario che sia imbevuto di Gesù, che lo riproduca nella sua più grande perfezione possibile, che conformi il suo spirito allo Spirito divino di Gesù».

Madre di sacerdoti

La storia di Suor Luisa Margherita è una vera “storia d’amore” tra lei e il Cristo, una versione moderna del Cantico dei cantici. I fatti esteriori della sua esistenza, con il passar del tempo, diventarono sempre più crocifiggenti. Nel 1906, la Visitazione di Romans veniva espulsa dalla Francia e riparava in Piemonte, a Revigliasco Torinese. L’anno dopo, Luisa Margherita veniva eletta superiora.
Nel 1908, la sua comunità veniva trasferita a Mazzé in diocesi di Ivrea: lì, la Madre, confidente di Gesù, incontrava mons. Matteo Filipello, vescovo di Ivrea, originario di quel lembo di terra benedetta che è Castelnuovo don Bosco, terra di santi. Questo esemplare Vescovo aveva in mente il progetto di un’opera che unisse nella fede e nella carità, nell’apostolato i suoi preti e si trovò pertanto in sintonia con Madre Luisa Margherita.
Le croci si assommavano a croci, ma ella era nella pace: Gesù avrebbe realizzato la sua opera di amore con lei e nonostante lei; non aveva che abbandonarsi a Lui. Intanto scriveva, per ispirazione di Gesù, il libro stupendo Il Sacro Cuore e il sacerdozio, un profilo formidabile del prete, secondo il Cuore di Gesù.
Quando attorno a lei tutto si faceva buio e le sue consorelle la consideravano, chi una santa, chi una ribelle, Madre Luisa Margherita, alla fine del 1913, andò a Roma a chiedere al Santo Padre l’obbedienza di fondare un monastero impegnato a pregare e a immolarsi per il Sacerdozio, e l’Alleanza sacerdotale. Gesù continuava a parlarle e le chiariva, di mano in mano, il suo progetto.
Il 19 marzo 1914, Madre Luisa Margherita con tre consorelle, dava inizio alla piccola fondazione di Vische Canavese (Torino). Pochi mesi ancora di preghiera, di sofferenze dolorosissime, di annientamento, di amore: era quello l’inizio della sua Opera, ma ella non era che il piccolo seme destinato a morire per portare molto frutto. Come santa Teresa di Lisieux, come il contemporaneo Charles de Foucauld, come i santi più umili e più grandi della Chiesa.
Quando si spense il 14 maggio 1915, in fondo quasi nulla era compiuto della sua opera. Tuttavia la piccola fondazione sopravvisse. Il 24 aprile 1918, prendeva il nome di “Betania del Sacro Cuore”. Il 16 giugno 1918, mons. Filipello erigeva l’Alleanza sacerdotale, secondo il progetto rivelato da Gesù a Madre Luisa Margherita. La quale è stata riconosciuta “eroica nelle sue virtù cristiane e religiose”, quindi “venerabile”, dalla Chiesa. I suoi scritti si diffondono nel mondo intero. Il suo messaggio è più attuale che mai: se tu sei una creatura che cerca l’amore, oh, non ti scoraggiare perché Gesù è l’Amore che tu cerchi e Lui solo risponde a tutta la sete di amore e di gioia che ti porti dentro. Nonostante la tua miseria, Lui, se gli rispondi e lo accogli, fa di te un capolavoro di amore. Se sei seminarista, o prete, sappi che Gesù vuol fare davvero di te, un altro-Cristo, un altro Se stesso.
Madre Luisa Margherita oggi ripete a tutti ciò che diceva prima di andare incontro a Dio-Amore (Deus caritas est): «L’amore di Dio!, è la tua speranza, secolo XX: esso ti farà vincitore di tutti i tuoi nemici. Va’ dunque a Dio! Va’ a imparare come si ama: Gesù è davanti a te e ti mostra il suo Cuore!».
Vale anche per il nostro XXI secolo. E per tutti i secoli: «La speranza del mondo è l’Amore».

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