IL MEDICO
A proposito di 'sindrome di primavera'
dal Numero 17 del 28 aprile 2013
a cura del dott. Giuseppe Errichiello

L’abbiamo attesa per mesi ed è finalmente arrivata. Adesso il sole intiepidisce le giornate con l’aumento delle temperature e risveglia la natura. Eppure, questo periodo di “rinascita” per alcuni si trasforma in un momento delicato in cui stanchezza e sbalzi d’umore prendono il sopravvento, in quanto durante il cambiamento di stagione si è sottoposti a molti stress, con comparsa di stanchezza, astenia, sonnolenza e la voglia di fare nulla. È “la sindrome di primavera”, o del risveglio dal letargo: una serie di lievi malesseri, in arrivo con la bella stagione.
I primi sintomi li avvertono soprattutto i più piccoli, oltre agli adulti. I genitori notano che i ragazzi in questo periodo sono stanchi per i cambiamenti che la primavera comporta per affrontare le conseguenze di caldo e sole. L’inversione della durata di luce-buio e l’aumento della temperatura comportano un bisogno di riacclimatazione dell’organismo. I ragazzi, inoltre, sono particolarmente sensibili sia per la prossima chiusura delle scuole che per lo sprint per recuperare materie in vista degli scrutini.
I più esposti ai malesseri della primavera sono gli allergici. Infatti in questo periodo c’è il boom delle allergie per cui riniti e starnuti peggiorano la situazione. Un metodo per alleviare l’astenia e spossatezza è quello di non trascurare il sonno e l’alimentazione. Si cerchi di salvaguardare le 8 ore di sonno; nell’alimentazione, poi, si provveda ad aumentare le vitamine della frutta ed il consumo dei liquidi persi con il caldo. La “sindrome di primavera” può aiutare, invece, i bambini in sovrappeso, che in questo periodo, per una naturale inappetenza, potrebbero cambiare le scorrette abitudini alimentari, per cui i genitori possono normalizzarne gli orari, abituandoli al consumo di frutta di stagione come banane, fragole, pesche, albicocche, ciliegie, angurie. Anche il gelato potrebbe costituire una valida alternativa.
Non bisogna mai sottovalutare i sintomi della “sindrome di primavera”, perché se si protrae per molto potrebbe nascondere affezioni virali facilmente sottovalutabili, infatti la mononucleosi e forme subdole di virus intestinali possono associarsi a stanchezza e astenia, come i malesseri di stagione, per cui è sempre meglio contattare il medico per gli esami del caso.
Uno studio di esperti ha consigliato di combattere stress e irritabilità indotti dalla primavera con lunghe passeggiate o un po’ di stretching, e correggere subito eventuali disturbi alimentari, che potrebbero essere il preavviso di una depressione che ci si trascinerebbe poi per mesi e mesi. L’aumento delle ore di luce non deve far prolungare le giornate “attive” fino a 20 ore al giorno, ma, al contrario, bisogna dedicare il giusto spazio alle ore di sonno.
È importante reidratarsi con vitamine e sali minerali per far fronte alla sudorazione dovuta agli sbalzi di temperatura. La mattina deve essere preferita per svolgere le attività che richiedono maggiore concentrazione, in quanto si è più ricettivi. Non bisogna saltare mai i pasti, perché ciò indebolisce e rallenta la concentrazione, ma si devono evitare anche grandi pranzi che aumenterebbero la spossatezza. Quindi preferire pasti leggeri ma frequenti, ricchi di proteine e vitamine.
Inoltre, sul piano della salute, la primavera non deve ingannare: colpi di freddo, influenze e malesseri invernali sono sempre in agguato, specialmente negli organismi debilitati.
 Pertanto, iniziamo già da adesso a controllare l’alimentazione, riduciamo grassi e carboidrati evitando la cattiva abitudine di lanciarsi in diete radicali a breve termine, pericolose per salute e benessere.

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