RECENSIONI
Il tuo Volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo Volto
dal Numero 19 del 14 maggio 2023
di Lazzaro M. Celli

Una fotografa, Daniela di Sarra, scopre con stupore che il Salvatore di Bernini è ripreso dal Volto Santo della Sindone. Da questa scoperta parte una lunga e approfondita ricerca durata tre anni, oggi riportata nel suo nuovo e affascinante libro. 

Cosa vuol dire cercare il Volto di Cristo? È una domanda a cui il nostro intelletto potrebbe trovare molte risposte, ma si ha la sensazione che ognuna di esse non appaghi fino in fondo. C’è un perché anche a questo? 

Forse la risposta che più si avvicina alla verità è che la ragione della nostra ricerca è misteriosa. Siamo come attratti dal Volto del Salvatore e quest’attrazione può spiegarla fino in fondo solo la fede: siamo sue creature e se non ci perdiamo in quel Volto, rischiamo di perdere il senso della vita. 

Ma se la nostra ricerca ha un qualcosa di mistero, il Volto del Redentore è altrettanto incomprensibile in tutto il suo mistero d’amore. Esso racchiude un incantevole magnificenza che pure ci interroga. Non possiamo non provare simultaneamente attrazione e dolore, come un gioco di luci e ombre di un quadro del Caravaggio; attrazione perché la Bellezza ci attira, dolore per gli errori commessi che ci hanno allontanato da quella “bellissima Bellezza”. 

Su quel Volto si sono posati tanti sguardi nel corso dei secoli, tra questi quello di Daniela di Sarra, una fotografa romana che, trovandosi un giorno nella chiesa di San Sebastiano a Roma, è rimasta affascinata dal busto del Salvatore realizzato dal Bernini. Il vero artista, si sa, è chiamato a rappresentare il bello. Ecco, allora, che il suo occhio vorrebbe catturare almeno un raggio di quell’assoluto splendore e immortalarlo in un’istantanea.

Quel giorno, però, gli scatti fotografici lasciarono il primato a un dubbio. L’osservazione acuta, propria della fotografa, aveva colto in quel Volto qualcosa di familiare. Era proprio così o solo un déjà vu

Torna a casa e stampa una foto del volto della Sindone su un supporto trasparente, poi su carta bianca quella del busto del Salvatore ed infine sovrappone le immagini: la coincidenza è perfetta! Possibile che il Bernini abbia visto la Sindone prima di realizzare la sua scultura? Comincia un percorso di studio e di ricerche e scopre che il talentuoso artista napoletano [1] era stato a Torino proprio in coincidenza del periodo in cui Amedeo di Castellamonte stava costruendo la Cappella del Sudario dove, una volta terminata, sarebbe stata custodita la preziosa reliquia. 

Nel capoluogo della regione piemontese, da ospite di riguardo qual era, non solo vide la Sindone ma la poté certamente osservare con tutta calma. È impressionante constatare come quel busto riproduca perfettamente il volto sindonico. Tante le coincidenze: lo zigomo sinistro gonfio, la deviazione del naso, un sopracciglio più alto dell’altro. 

Nel lavoro di Daniela, ricerca storica e bellezza si abbracciano. Il tutto è confluito in un libro dal titolo Bernini il Salvatore e la Sindone (Gangemi Editore, 144pp) con grafica e impaginazione accattivante e scritto con lo stile scorrevole quasi fosse una narratrice navigata.

Molte sono le notizie che ci offre, compreso uno spunto per uno studio sulla maturazione spirituale del Cavalier Bernino [2]. È un libro da non perdere per tutti coloro che sono appassionati dalla scoperta del bello e dalla ricerca per la verità, oltre che per l’arte e la sua storia. 

 

Note

1) Bernini nacque a Napoli 7 dicembre 1598.

2) Appellativo con cui era chiamato il Bernini al suo tempo.

 

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