FEDE E RAGIONE
La creazione degli animali tra Fede, scienza ed evidenza
dal Numero 47 del 1 dicembre 2013
di Antonio Farina

Le molteplici specie di animali che vivono sotto gli occhi dell’uomo del 2000 sono una minima parte di quelle uscite dalle mani del Creatore miliardi di anni fa... Quel che più sorprende però è la descrizione esatta delle ere geologiche nelle pagine della Scrittura. Insomma: le scoperte più attuali si ritrovano tutte in un Libro di migliaia di anni fa!

I fatti e gli eventi avvenuti nel passato fanno sentire i loro effetti nel presente e nel futuro ma per l’uomo non è sempre facile capire “che cosa” sia realmente avvenuto. Quanto più gli eventi sono lontani nel tempo con tanta più difficoltà si riesce a discernere le loro conseguenze attuali: le cause prime e gli effetti non appaiono più così ben connessi e collegati e l’informazione subisce un degrado progressivo ed inesorabile fino al punto che alcuni accadimenti del passato divengono dei veri e propri misteri: si celano per sempre alla nostra conoscenza. Questo vale per gli eventi storici ma ancor più per gli eventi pre-istorici. Per esempio com’è nata la multiforme e sconfinata varietà degli esseri viventi animali sulla terra? La domanda è quanto mai interessante e, sorprendentemente l’accordo tra i dati della Rivelazione e quelli dedotti per via scientifica sono in eccellente accordo, con buona pace degli evoluzionisti che non possono smentire la scienza e le evidenze geologiche.
La Sacra Scrittura nel libro della Genesi così descrive la creazione degli animali fatta da Dio nel quinto e sesto “giorno” : «Dio disse: “Le acque brulichino [producano] di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”. Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra”. E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie”. E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,20ss). Due cose maggiormente colpiscono di questa vivida e suggestiva cronaca della Creazione: primo che Dio si serve di cause seconde per creare gli animali. Le acque per creare i pesci e i cetacei che la popolano e la terra per produrre tutta la vita terrestre dagli insetti fino ai mammiferi più grandi, i rettili, ecc. Secondo che Dio tiene ben distinte le specie: ogni animale appartiene alla sua specie e non c’è traccia di quel presunto “passaggio” o trasformazione di una specie in un’altra ipotizzato (senza prove) da Darwin e i suoi seguaci. Che vuol dire questo? Semplicemente che gli stessi atomi e molecole, se si vuole gli stessi “mattoni” chimici che costituiscono la materia inanimata, sono stati adoperati dal Signore per “assemblare” con somma Sapienza i corpi animali. Di fatto i grassi, gli zuccheri, gli acidi nucleici, le proteine e ancor prima gli aminoacidi sono “fatti”, costituiti, con elementi assolutamente comuni: carbonio, ossigeno, idrogeno, calcio, potassio, magnesio e tutti i metalli, ferro, stagno, alluminio... e perfino oro (sì, nel nostro corpo c’è anche una piccola quantità di oro). Insomma il nostro corpo e quello degli animali è “fatto di terra”». D’altro canto il Signore ce lo ha detto: «Polvere tu sei e in polvere tornerai» (Gen 3,19).
Tutt’altro discorso vale invece per la parte spirituale dell’Uomo che è stata creata direttamente da Dio (Elohim). Questa è la verità, non c’è dubbio, Dio non mente. Ma allora possiamo trovare le prove, le vestigia, le tracce, ancorché sepolte dai secoli, di questi eventi meravigliosi che si sono certamente verificati migliaia e migliaia di anni fa.
La scienza che si occupa di indagare, frugando nei sedimenti, nelle stratificazioni geologiche, la presenza di vita passata è la paleontologia. Ecco in modo molto succinto le sue conclusioni (sempre suscettibili di modifiche ed aggiornamenti), riportate sotto forma di tabella “sinottica”.
È comoda la suddivisione in “ere”. Precambriano da circa 5 miliardi di anni fa, fino a 700.000 anni fa: si suppone che in questo periodo così remoto dal mare si siano formate le prime cellule semplici (procariote ed eucariote), in perfetta consonanza con quanto riporta la Genesi. Poi il Paleozoico nel quale sono apparse le forme di vita più complessa e antica (come dice lo stesso nome) ovvero molluschi, trilobiti (una sorta di creature dal corpo segmentato), pesci, anfibi, insetti, rettili e quant’altro.
Nelle varie suddivisioni in periodi, Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero, Permiano si sono verificate, parallelamente, profonde mutazioni della stessa superficie terrestre profondamente influenzata dalla presenza di piante e animali (come per esempio il Carbonifero, l’epoca in cui si è formato il carbone fossile: il carbone è l’esito finale della decomposizione di sedimenti vegetali per cui senza questi non vi sarebbe carbone, ecc.).   

In seguito, come in una “piramide” temporale rovesciata, si sono susseguiti il Mesozoico che ha visto l’ingresso sulla scena mondiale dei dinosauri e dei primati, ed infine il Cenozoico che ha inglobato la creazione dei mammiferi e degli erbivori (elefanti, gazzelle, bisonti, equini, bovini, ovini, e quant’altro), dell’Uomo, e si estende fino a 10.000 anni fa, con l’Olocene.
Gli scienziati sbigottiscono di fronte alla vera e propria esplosione di vita che si è verificata sulla terra milioni e milioni di anni fa ma che ha lasciato impronte e tracce inequivocabili: i grandi scheletri dei dinosauri ora estinti (sembra per l’evento catastrofico dell’impatto di un asteroide con la terra 65 milioni di anni fa), l’enorme varietà di insetti, mosche, larve, bruchi, farfalle, ragni, ecc., rimasti imprigionati nelle gocce di resina di antichi alberi ora diventati ambra fossile... insomma, si è verificato davvero un immenso prodigio, un miracolo, la terra si è popolata di una fantasmagoria di creature, le più diverse, le più colorate, le più vivaci, strane e stupefacenti che solo la fantasia del nostro Dio poteva immaginare e progettare.
A tal proposito così si esprime Don Dolindo Ruotolo: «Come dovette essere grandiosa la manifestazione della vita nei mari e nella terra! Al comando divino si formarono nelle acque prima e poi nella terra le prime cellule, vivificate dalla Parola del Creatore. L’acqua e la terra quasi umili ancelle dettero i loro elementi, e come percosse da una potente corrente, li aggregarono, formando nella piccola cellula come una prima circolazione di vita; le cellule si moltiplicarono, si aggregarono, si scissero, si sovrapposero, secondo le leggi divine della creazione, e si formarono i primi organismi viventi, ognuno secondo la propria specie. Dio li benedisse perché si fossero moltiplicati, ed essi prolificarono... e si ebbe così nei mari e nella terra una vita sempre più ricca, meravigliosa manifestazione dell’Onnipotenza di Dio» (La Sacra Scrittura – Genesi, p. 107).
E pensare che oggi giorno abbiamo quasi del tutto dissipata la diversità biologica creata nei primordi! Oggi la terra, confrontata con quel che era appena uscita dalle Mani del Creatore, appare quasi come un deserto. Si sono perdute, solo negli ultimi 100 anni, migliaia e migliaia di specie animali e vegetali che non torneranno mai più. La caccia spietata, la pesca selvaggia e infine il colpo di grazia dell’inquinamento e delle mutazioni climatiche hanno ridotto drasticamente il numero delle specie. Per esempio del dodo (un uccello grosso e corpulento, che non riusciva a volare come i tacchini e che abitava l’Australia) conserviamo solo alcuni disegni ma si è estinto a causa della caccia forsennata dei primi esploratori e dell’ingresso in Oceania di nuove specie predatrici portate dal vecchio Continente. La terra doveva veramente sembrare un paradiso terrestre, mentre ora ci rammenta piuttosto un camposanto in molte regioni densamente popolate.
Chi volesse comparare la cronologia della Creazione così come illustrata dalla Genesi con la tabella sopra riportata, non potrebbe far a meno di restare stupito: si trova tutto. Vi è ben detto che i pesci sono stati creati prima dei mammiferi. Come è possibile? È semplice, la Sacra Scrittura è avvenuta sotto la diretta ispirazione di Dio. Non c’è altra spiegazione. Don Dolindo conferma: «La scienza geologica conferma mirabilmente il racconto del Sacro Testo, anzi ce ne fa vedere l’armonia attraverso i fossili e gli scheletri degli animali primitivi, scoperti nei profondi strati della terra, o negli strati emersi dal mare». Anche la cultura “integrata” di scienza e fede di Don Dolindo è sorprendente perché anticipa di vari decenni le scoperte fatte negli ultimi anni da parte degli scienziati. Don Dolindo scrisse il suo manoscritto negli anni ’30 e alcuni reperti fossili dell’Homo Sapiens sono venuti alla luce solo a partire dagli anni ’70. Potenza della ragione illuminata dalla fede!
Un’ultima considerazione tutta spirituale si deve a questo Autore napoletano: egli paragona la fecondità della terra e dei mari che hanno generato la vita biologica alla fecondità dell’Immacolata che ha generato la Vita, cioè l’Autore stesso della Vita, Nostro Signore Gesù Cristo! «Come la vita fu creata da Dio nel seno del mare e della terra, così la vita temporale del Verbo, il suo Corpo, la sua umana Natura fu formata nel seno immacolato di Maria, Terra di elezione e mare di grazie» (ivi, p. 110). È proprio questa visione globale, totalizzante, materiale e spirituale, è proprio la equilibrata fusione delle due “ali” la ragione e la fede, che rendono la scienza umana vera Scienza del creato.

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