FEDE E RAGIONE
La fiaba dell’evoluzione
dal Numero 34 del 4 settembre 2016
di Tullio Padovani

Nonostante la sua diffusione capillare in ambienti scolastici e accademici, la “teoria” evoluzionista è espressione di una pseudo-scienza che s’impone senza probanti dimostrazioni scientifiche, facendo leva su improbabili presupposti filosofici che hanno più i tratti della fantascienza che della logica.

Conoscete la fiaba che parla dell’amore tra Madre Natura e Padre Tempo? C’era una volta un mondo lontano, abitato da due sole persone, Natura e Tempo. Questi si amavano da tutta l’eternità, e fu dal loro amore che furono generate tutte le cose. Tutti gli esseri esistenti, animati e non, sono figli di Natura e Tempo, che continueranno a generare, per sempre, cose e cose, fino alla fine dei tempi, felici e contenti. Una bella storia, non c’è che dire. Ma quale bambino non riderebbe nell’ascoltare questa favola a spiegazione di tutto l’universo esistente? Eppure sembra che non ci sia nulla di strano quando sono proprio certi sedicenti “scienziati” a raccontarcela. In realtà non ci raccontano esattamente questa storia d’amore tra i nostri suddetti genitori del tutto, ma in ultima analisi, il contenuto sostanziale delle pseudo-teorie di chi afferma l’evoluzionismo e nega la creazione ex nihilo, è nient’altro che la storia d’amore tra Natura e Tempo.
L’evoluzionismo, o meglio si dovrebbe parlare di evoluzionismi, tante sono le varianti esistenti per mancanza totale di unanimità nel pensiero, è un insieme composto di una teoria filosofica e scientifica, ed hanno bisogno l’una dell’altra per sopravvivere. L’ipotesi scientifica – spiega il professor Roberto De Mattei nel suo libro L’Evoluzionismo, il tramonto di una ipotesi – si basa sul sistema filosofico; la tesi filosofica, per giustificarsi, si fonda a sua volta sulla presunta teoria scientifica. La teoria dell’evoluzione, dunque, è frutto di un circolo vizioso tra due ipotesi assurde: una filosofica, che spiega la nascita e formazione dell’universo da un processo di continua trasformazione della materia auto-generatasi; e una teoria scientifica, che vuole ogni cosa, come prodotto dello sviluppo continuo di una materia primordiale, fino a organismi sempre più complessi. Entrambe le teorie però non stanno in piedi, tanto da aver continuo bisogno di ricorre l’una all’altra per non soccombere. Come fa infatti la materia ad “auto-crearsi”? Ad “auto-svilupparsi”? Cosa provoca le presunte trasformazioni della primordiale sostanza originaria fino a trasformarsi negli esseri viventi che conosciamo oggi? E cosa ci sarebbe stato prima della materia primordiale?  La “teoria” dell’evoluzione, se ancora può essere definita tale, prima ancora di scagliarsi contro i principi della Fede rivelata, si frantuma contro lo scoglio della ragione. Questa ci dice chiaramente che dal “meno” non può venire il “più”; dal nulla non può che venire il nulla.
Purtroppo al giorno d’oggi non c’è libro di scuola o corso universitario che non parli dell’evoluzionismo come dato di fatto. Ma ciò è assurdo, in quanto non ci sono prove ne osservazioni scientifiche che dimostrano una tale ipotesi. Eppure la scimmia che pian piano si alza e, perso il pelo, si fa “umana” è diventato un dogma. In effetti, proprio di questo si tratta. Ma nulla di più. Quegli scienziati che sbandierano la storia dell’evoluzionismo, in realtà non hanno altro intento che scagliarsi contro Dio e la Fede. Sembra che le due faccende siano sempre strettamente legate. L’evoluzione, per loro, è la dimostrazione che Dio non c’è. Ciò che ci domandiamo è il perché di questa avversione verso il credo, in particolare cattolico, da parte del mondo scientifico. La risposta è semplice. Al giorno d’oggi, la scienza, quella che controlla l’opinione pubblica, il web e la cultura in genere, dispone di molti scienziati, gelosi del loro “credo scientifico”, ma, ahimè, di ben poche certezze. E tra i tanti “anelli mancanti” di conoscenza, l’uomo moderno deve annoverare il fatto fondamentale che non conosce il da dove viene né il dove va. E le pretese evoluzionistiche pensano di risolvere il problema affermando che il tutto viene dal nulla che si auto-sviluppa verso il vuoto infinito. Insomma la favola d’amore fra Natura e Tempo che ritorna sempre. Noi cattolici siamo in possesso della verità, che è la creazione dell’universo dal nulla, in modo armonioso e completo, da parte di Dio. E questo, prima di essere un dato di fede, è un’acquisizione filosofica, giacché viene spiegato dai principi di causalità e finalità, che seguendo la ragione ci permettono di risalire a quel Primo Principio di ogni essere, che a noi si è rivelato essere uno, trino e infinitamente amante.

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