I FIORETTI
Padre Pio e il medico disperato
dal Numero 15 del 12 aprile 2015

Un giorno vidi un uomo che piangeva. Mi avvicinai e gli chiesi: «Perché piangi?». «è la settima volta che il Padre, sgridandomi, mi caccia via. Non ce la faccio più. Mi voglio ammazzare!».
«Un motivo ci sarà», dissi subito.
«Io sono un medico – chiarì –; sin dalla prima confessione Padre Pio mi cacciò perché non solo commettevo atti impuri, ma non riuscivo neppure a promettere di non farli più. Era più forte di me. Impazzivo. Volevo morire. Avrei voluto andarmene, ma non ci riuscivo. Ora, lontano da lui sto male; se gli sto vicino, mi caccia. Voglio morire, non voglio più vivere!».
«Senti, dottore, non disperarti – risposi – ora vado dal Padre e gliene parlerò. Preghiamo, intanto».
Il medico mi trattenne bruscamente: «No! Ascolta. L’ultima volta in cui mi sono presentato dal Padre in confessione, di fatto mi ha dato l’assoluzione. Però mi ha detto: “Amico mio, questa volta ti do l’assoluzione a patto che, fra quindici giorni, quando tornerai a confessarti, non avrai fatto più nessun peccato brutto. Diversamente, non venire più da me”.
Felice che Padre Pio, finalmente, mi stava per dare l’assoluzione, accettai la proposta. Ebbi l’assoluzione. Qualche giorno dopo, però, peccai di nuovo. A casa non riuscivo a stare. Qui tremo solo al pensiero di presentarmi al Padre.
Ho tentato, di nascosto, di infilarmi nel convento con gli altri, ma egli appena mi ha visto, senza che gli dicessi nulla, ma ha cacciato così duramente che la gente è rimasta molto turbata. Qualcuno, in verità, si è messo dalla mia parte. Io, per vergogna, non ho spiegato a nessuno la mia situazione, lasciando così, purtroppo, interpretare male il modo di agire del Padre.
Intanto mi sentivo schiacciato da una duplice vergogna: quella della bruttura del peccato e quella di essere stato cacciato pubblicamente.
Inoltre, sono rimasto convinto che nel Padre davvero viveva Cristo. Infatti, senza dirgli nulla, mi ha letto nel cuore e ha mantenuto il patto, cacciandomi.
Volevo verificare se davvero fosse un uomo di Dio. Ora mi sento morire: ho avuto prova che è un santo, che mantiene la parola e che non mi resta nulla da fare, se non scomparire. Io non voglio andarmene, mi voglio ammazzare!».
Dopo averlo attentamente ascoltato: «Va bene! – risposi – ora lasciami andare».
Andai dal Padre e gli riferii tutto. «Preghiamo tanto la Madonna», mi disse.
Io, nel pomeriggio, partii. Dopo qualche settimana tornai a San Giovanni Rotondo e vidi quel medico, una volta disperato, ora così sorridente e felice, venirmi incontro, con le braccia aperte, per abbracciarmi.

Pierino Galeone,
Padre Pio. Mio Padre,
pp. 58-59

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