I FIORETTI
L’uomo fatto preghiera
dal Numero 41 del 19 ottobre 2014

È inutile dire che Padre Pio, il quale, come Francesco d’Assisi, poteva definirsi “l’uomo fatto preghiera”, insisteva con i suoi figli spirituali sulla necessità della preghiera. «Va all’inferno chi prega poco», ripeteva. Cleonice Morcaldi una volta replicò: «Padre, ma sant’Alfonso ha detto che si danna chi non prega». Ed il Padre ribatté: «Chi prega poco si può paragonare a chi non prega».
Delle suore, sull’argomento gli dissero: «Padre, le nuove costituzioni consigliano magari un solo Pater meditato anziché tante Ave Maria, come capita con il Rosario. È giusto?». Ed il Santo: «Chi prega molto si salva, chi prega poco si danna o va a rischio di dannarsi. Chi non prega non ha bisogno del diavolo che lo porti; va all’inferno con le sue gambe».
Pina Patti attesta: «Se vedeva poco impegno per la preghiera, il Padre diventava severo e ripeteva la sua massima: “Ricordati che chi non prega si danna, chi prega poco si mette in pericolo di perdersi; si salva chi prega molto”».
Circa il modo di pregare, in una testimonianza di fra Donato Romolo, nostro confratello, troviamo una sottolineatura molto importante. In Confessione si era accusato di aver pregato a volte un po’ distratto; Padre Pio chiese: «Quante volte?». Non potendo egli precisare il numero, richiesto dal Santo, e temendo per quello di essere mandato via, rispose: «Quasi sempre». Ed il Padre: «Male chi non prega, malissimo chi prega male».
Una cosa da tener presente, quando si parla di preghiera è che essa necessita di un’atmosfera particolare, costituita dal raccoglimento: questo custodisce quanto si è acquistato in precedenti colloqui con Dio e prepara a quelli successivi. Secondo Padre Pio molti sono i nemici del raccoglimento; uno di questi è l’interessarsi dei fatti della gente. Un giorno Enedina Mori disse al Padre: «Non sono fervorosa». E Padre Pio: «Per forza, ti interessi di questo e di quello. Dove lo vuoi trovare il fervore, fra questo cumulo di miserie?» [...]. Un altro elemento che nuoce allo spirito di preghiera è il molto parlare. Una figlia spirituale, che viveva da povera, ci riferisce il seguente colloquio con il Santo: «Padre, se mi invitano a pranzo o a cena devo accettare sempre?». E Padre Pio: «Accetta sempre, quando ti invitano». «Ma si perde tempo». Padre Pio: «E tu mangia e te ne vai». «A casa mi sento più raccolta». Padre Pio: «Allora rimani a casa; il raccoglimento vale di più».

Padre Marcellino IasenzaNiro,
“Il Padre”. San Pio da Pietrelcina.
La missione di salvare le anime
,
pp. 535-537

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