I FIORETTI
Un topolino medico
dal Numero 6 del 9 febbraio 2014

Come se i dolori fisici e spirituali, le sofferenze delle stimmate e l’umiliazione per tali segni non bastassero, ci voleva anche un topolino ad aggiungere la dose mancante.
Padre Pio nel mese di febbraio 1919 si ammalò, tanto che, come risulta dal registro delle Messe, celebrò solo in 17 giorni. Si ammalò di polmonite, stando al giudizio dei frati. Dopo tre, quattro giorni, il Guardiano, padre Paolino, decise di recarsi in paese per chiamare il medico. A quel tempo non vi era il telefono e tanto meno l’acqua corrente e la luce. Di ritorno, giunti in convento, si recarono subito dall’ammalato, che trovarono sfebbrato. Una grazia strepitosa dei santi medici Cosma e Damiano? Macché! L’artefice della guarigione era stato un topolino in voglia di scherzare senza accorgersi che stava facendo morire di paura il Padre... in compenso, la polmonite era scomparsa!
Trascriviamo il fatto come lo racconta padre Paolino: «Mentre il Padre nel letto aspettava il mio ritorno, un topolino, penetrato nella stanza, cominciò a saltare sulla sedia, da questa sul tavolo e giù a divertirsi in piena libertà. Padre Pio, che sentiva la più grande ripugnanza per quell’animale, provò tale e tanto spavento che cominciò a sudare abbondantemente e così disparve la polmonite. Lo stesso medico costatò che il sudore aveva allontanato il male».

Marciano Morra,
Il mistero del dolore in Padre Pio
e gli angeli del conforto,
pp. 132-133

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