Un giorno, dopo la Funzione vespertina, secondo la consuetudine, Padre Pio era uscito nel giardino del Convento per una boccata d’aria, seguito da alcuni medici della Casa Sollievo della Sofferenza, da Religiosi e da qualche visitatore occasionale. Tutti insieme attorniammo il Padre, che si era seduto su un sasso. Padre Pio, rivolto a Cosimo Iadanza di Pietrelcina, uomo di pietà e di preghiera, gli disse: «Cosimo, prendi la chiave della mia cella e vai a prendermi un fazzoletto per soffiarmi il naso». Cosimo in pochi minuti salì nel Convento e ritornò col fazzoletto nelle mani. Padre Pio, preso il fazzoletto, con tono scherzoso, disse: «Ora ritorna nella camera e rimetti a posto ciò che hai preso e messo in tasca». Cosimo, rosso come un peperone per la vergogna, senza proferire parola, fra la curiosità e il risolino degli astanti, ritornò nella cella di Padre Pio a riporre nel tiretto del comodino una pezzuola bagnata di sangue, presa per devozione.
Padre Alberto D’Apolito,
Padre Pio da Pietrelcina.
Ricordi, esperienze, testimonianze,
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