I FIORETTI
“Fa’ la parte tua”
dal Numero 46 del 27 novembre 2016

L’amore di Padre Pio ricadeva come pioggia benefica su tutti e specialmente su chi si affidava a lui. Era luce, conforto, aiuto e consolazione. Insomma, i figli suoi Padre Pio li nutriva in abbondanza.
Consigliava, guidava, educava, e all’occorrenza non risparmiava il rimprovero, ma sentivi comunque che ti aveva preso per mano. Sano o malato, da vicino o da lontano, tranquillo o in pericolo, il suo soccorso era sempre assicurato e tempestivo.
Padre Pierluigi, missionario e medico, tornava dall’Africa ed era diretto, via aerea, a Londra per un congresso. Ero lì. Invano il Padre ha tentato di dissuaderlo: «Tu là non ci devi andare».
«Padre, l’ho promesso e mi hanno pagato il viaggio, non posso tirarmi indietro. Mi dispiace di non poterti obbedire. Ti chiedo la benedizione e parto».
Il Padre rimase in silenzio. Quello partì.
Una settimana dopo era lì a raccontare la paura e il rischio di precipitare in mare.
Disse a Padre Pio: «Lì ho capito perché mi dicevi di non andare».
I piloti americani alla guida degli aerei che dovevano bombardare i centri abitati del Gargano raccontano di avere visto nel cielo davanti a sé un uomo gigantesco con la barba, che deviava gli aerei. E per di più le bombe si sganciavano da sole sulla zona di montagna, dove non c’era nessuno. Quando il comandante della flotta aerea venne a sapere di Padre Pio, volle conoscerlo.
Il Padre, come se lo vide davanti, gli disse: «Tu sei quello che ci voleva fare fuori tutti».
Una contadina di San Giovanni, mentre raccoglieva l’ulivo, non s’era accorta d’essersi esposta sull’orlo del burrone. Ha sentito una mano invisibile, che la spingeva al sicuro. Quando è andata a ringraziare il Padre, s’è sentita dire: «Ma tu, vuoi stare attenta a quello che fai?».
Gli episodi si potrebbero moltiplicare.
Io però voglio richiamare l’attenzione sulle grazie di ordine spirituale.
Le conversioni: ecco il capitolo interessante e più luminoso del lungo e prodigioso ministero sacerdotale di Padre Pio. Non è possibile fare un elenco di questi “felici ritorni” alla vita cristiana.
La condotta di ciascuno di essi diventava edificante testimonianza di fede, di preghiera, di apostolato e di carità.
Parecchi di essi hanno dato inizio a Istituti, Congregazioni e Associazioni religiose o attività ed opere di bene. Uomini di teatro, dell’arte, della scienza e perfino uomini della politica, a contatto con Padre Pio, sono divenuti splendidi figli della Chiesa. La voce più alta rimane quella dei sacerdoti, dei vescovi, dei Papi e dei Santi.
Questa realtà, corona della santità di Padre Pio, da una parte mi faceva gioire immensamente, dall’altra mi faceva vedere sempre meglio le lacune del mio ministero sacerdotale. Mi ricordava il periodo dello studio quando avevo maturato, in forza di questi timori, la decisione di essere Cappuccino, ma di rinunciare assolutamente all’Ordinazione sacerdotale. Alla fine dovetti cedere alle insistenze dei miei Direttori spirituali e dei Superiori.
Diventavano più ricorrenti i giorni di timore.
Decisi di parlarne a Padre Pio, ora che gli avevo affidato la mia anima, il mio Sacerdozio e tutto me stesso.
Al termine della Confessione gli spalancai il cuore dicendo: «Padre, affido a lei tutte le anime che il Signore affida a me».
Egli, sollevando le braccia, esclamò: «E a quante mani le affidiamo?». Insistetti: «Padre, delle mie so di non potermi fidare».
Il Padre, dopo un attimo di silenzio, disse: «E va bene! Però fa’ la parte tua».
Non poteva abbandonarmi a me stesso e neppure poteva prendere tutto il mio peso su di sé. Così mi ha rimandato alla preghiera di san Francesco ai suoi Frati prima di morire: «Fratelli, io ho fatto la parte mia. Dio vi aiuti a fare la vostra».

Padre Guglielmo Alimonti,
I miei giorni con Padre Pio,
pp.123-125

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits