Basilio Fiorentino, mio amico d’infanzia, il 23 dicembre 1985, mi raccontò questi due episodi.
Nell’inverno del 1935, trovandosi nel Convento di San Giovanni Rotondo a riparare un guasto all’impianto elettrico, si sentì dire da Padre Pio: «Basì, quando avrai finito vieni nella mia stanza a riparare l’interruttore che sta vicino al letto».
Finito il lavoro, l’elettricista si portò nella stanza del Padre. Pioveva a dirotto e faceva freddo. Riparato l’interruttore a forma di pera, Padre Pio gli disse: «Il tempo è cattivo, siediti, parliamo un po’», e cominciò a parlare di Dio.
Inaspettatamente nella stanza si udirono canti dolcissimi con voci argentine come di Angeli.
«Chi è, chi è che canta così bene?» domandò Basilio. In convento e in chiesa non c’erano ragazzi, né esistevano apparecchi radiofonici.
Il Padre non rispose e per distrarlo aprì la finestra. Dovette però chiuderla subito perché fuori era tempesta. Basilio chiese se si trattava di un fatto straordinario, ma il Padre non proferì parola neppure questa volta.
Il mio amico raccontò anche che domenica 15 settembre 1968, una settimana prima della morte di Padre Pio, mentre si trovava in chiesa ad ascoltare la Santa Messa domenicale, mancò la luce. Ad un tratto alzò gli occhi verso il matroneo e vide Padre Pio avvolto in una luce splendente!
Padre Paolo Covino,
Ricordi e testimonianze, p. 233