I FIORETTI
“Diagnosi tutte sbagliate!”
dal Numero 23 del 12 giugno 2016

Cosa di una quindicina d’anni fa, o giù di lì. Ero sotto cura dal dentista dottor Raffaele Apicella e, poiché un dolore forte ed insistente mi tormentava la regione frontale sopraccigliare sinistra, egli mi consigliò di fare delle radiografie, perché – sentenziava –, «mi dispiace, ma voi avete una brutta cosa: la sinusite. Perciò è bene che non andiate da un Radiologo ordinario. Dovete andare dal prof. Muscettola, professore di Radiologia all’Università di Napoli. Ha uno studio qui vicino. Andateci con il mio biglietto».
[...] Eseguite le radiografie, che pagai «perché dell’Ordine dei poveri» dodicimila lire, le portai, insieme con la descrizione, al dottor Apicella: «Che vi dicevo?...».
Le portai a vedere al dottor Albanese, otorinolaringoiatra, ed anche egli, dato uno sguardo alle radiografie, confermò: «Sinusite».
Mi dovevo sottoporre all’operazione; ma potevo essere così scemo che, mentre ricorrevo a Padre Pio per gli altri, non lo interrogassi affatto per me stesso?
Andai, dunque; ma, dovendo attendere che uscisse dal confessionale, mi recai dal dottor Sanguinetti. Ed anche questi, osservate le radiografie, confermò: «Sinusite», aggiungendo il nome di un bravo specialista di Roma, molto affezionato a Padre Pio e che avrebbe dovuto operarmi.
Notate l’unanimità di diagnosi dei vari medici consultati!...
Vado in Convento che era già ora di pranzo. Quando Padre Pio se n’esce dal refettorio (era quello piccolo), io lo seguo. Egli subito si ferma e m’interroga: «Che c’è, Padre Costantino?».
«Eh, Padre Pio, la salute va male!...».
«Di che si tratta?...» ribatté il Padre.
Gli spiegai tutto e gli raccontai l’iter effettuato presso i medici.
«E queste carte che sono?».
«Le radiografie, Padre».
«E so’ tutte sbagliate!» ribatté con sicurezza Padre Pio.
«Allora, Padre, io non fo proprio niente».
«Ma senti, tu non esci mai, profitta della circostanza e va’ un po’ a Roma dal nostro amico (e ripeté il nome fattomi dal dottor Sanguinetti). Così esci, prendi aria e vedi un po’ Roma...».
«Ma veda, Padre, proprio adesso che è inverno, dovrei andare a Roma? Rimarrei tappato o in Convento o in clinica. Ormai lei mi ha assicurato che le radiografie sono tutte sbagliate e questo per me basta. Mi dia la benedizione che me ne vado. E grazie della carità!».
«E va bene – concluse Padre Pio –; vattene a Foggia e, fino a Natale, qualcosa succederà».
Fiducioso, senza nessuna preoccupazione, tornai a Foggia. E, rimanda ora, rimanda poi, si avvicina Natale.
Riferii tutto all’ingegner de Martini, fratello più che amico, e lui mi consigliò di rivolgermi al dottor Lidio Bertazzoli, bravo specialista in materia, cognato del suo autista Federico Mucciaccia, il quale volentieri si offerse ad accompagnarmi.
Tuttavia, previo accordo fra noi due ed al fine di non introdurre il dottor Bertazzoli nel caso ed averne una risposta non prevenuta, lasciammo le radiografie nella sala d’attesa.
Io di fronte al medico, munito dell’apparecchio per osservarmi bene il naso, la gola e gli orecchi. Alle mie spalle, Federico.
«Padre, che avverte?...», ed io a rispondere, annaspando, per non dargli un filo conduttore. Egli mi rivolgeva altre domande ed io rispondevo sempre evadendo di avvicinarmi al caso.
Povero dottore, privo di un mio indirizzo, non sapeva più dove dirigere le ricerche.
La situazione diveniva insostenibile per tutti e due; quando Federico intervenne insinuando: «Lidio, forse sinusite?...».
E il dottor Bertazzoli, secco, preciso e deciso: «La escludo nel modo più assoluto!».
Ed io: «Dottore, perdonate lo stratagemma. Federico, per cortesia, prendi le radiografie». Frattanto spiego il perché del mio modo di agire, in sé poco garbato.
Il dottor Bertazzoli prende le radiografie, le osserva: «Ma che sinusite! Se fosse stata sinusite, allo stato in cui siete, dovevate essere morto. Si tratta di “cosa nata”!».
Così il mio Santo Confratello aveva doppiamente ragione: primo, le radiografie erano tutte sbagliate (nella lettura dei medici, s’intende); secondo, per Natale «succedeva» questa bella, eclatante, consolante conferma.

Padre Costantino Capobianco,
Detti e aneddoti di Padre Pio, pp. 68-71

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