APOLOGETICA
Se Dio non sempre risolve i problemi, certamente li rende “ridicoli”!
dal Numero 48 del 16 dicembre 2018
di Corrado Gnerre

Non c’è alcun problema, per quanto insolubile possa apparire, che Dio non possa “ridimensionare” se si rimane nel suo Amore onnipotente.

Questa – lo confessiamo – non la conoscevamo. Ci riferiamo ad una frase del pensatore colombiano Nicolas Gomez Davila (1913-1994). La frase dice così: «La fede in Dio non risolve i problemi, ma li rende ridicoli».
Sentendo queste parole ci viene da pensare a ciò che sant’Alfonso Maria de’ Liguori soleva dire delle anime che sono all’inferno: «La sofferenza più grande dei dannati è venire a conoscenza di tutte le occasioni che il Signore aveva offerto loro in vita e non averne approfittato».
Qual è l’occasione più grande che il Signore offre nella nostra vita? La risposta è molto semplice: la preghiera. Tant’è che lo stesso sant’Alfonso afferma categoricamente: «Chi prega si salva, chi non prega si danna».
Torniamo allora alle parole di Gomez Davila: «La fede in Dio non risolve i problemi, ma li rende ridicoli». Verissimo. Certo, alcune volte i problemi Dio li risolve anche, ma non è detto che ciò avvenga, per tutta una serie di ragioni: prima di tutto per il fatto che i problemi, nell’ottica di Dio, possono servire per la nostra santificazione. Ma certamente – e qui ha ragione Davila – Dio rende i problemi “ridicoli”. “Ridicoli” in che senso? Nel senso che essi non potranno mai essere talmente oppressivi da fagocitare l’esistere umano.
Cos’è “ridicolo”? Ciò che è piccino. Ciò che si capisce essere inadeguato a mettere a repentaglio ciò che vorrebbe minacciare. Quando c’imbattiamo in un cagnolino che abbaia minaccioso, ci viene da sorridere e il panico non ci prende. Altra cosa se c’imbattessimo in un mastino.
Dio rende i problemi “ridicoli”, perché li rende per quelli che sono, cioè incapaci di avere il sopravvento. Ecco perché san Paolo dice: «Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, Nostro Signore» (Rm 8,35-39).
Il dramma è quando Dio non c’è nella propria vita, quando lo si allontana. Allora sì che i problemi diventano davvero grandi e si rischia di scambiare un cagnolino... per un mastino!

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