ATTUALITÀ
L’aborto nei rituali satanici: non è più un mistero
dal Numero 42 del 1 novembre 2020
di Francesca Romana Poleggi

Da quest’anno i satanisti americani hanno dichiarato l’aborto un loro “rituale religioso”, rivendicando il diritto di promuoverlo e praticarlo superando le ultime limitazioni legislative in nome della libertà religiosa. La soppressione della vita nascente e innocente è l’omaggio più gradito dal “principe della morte”.

Certamente non tutti gli abortisti sono satanisti, ma tutti i satanisti sono sicuramente abortisti. Negli Stati Uniti, dopo aver dichiarato l’aborto un “rituale religioso” all’inizio di quest’anno, The Satanic Temple ha fatto causa a una società di pubblicità per essersi rifiutata di affiggere i suoi cartelloni a favore dell’aborto in Arkansas e Indiana: l’ha accusata di discriminazione religiosa e violazione delle norme contrattuali.

I cartelloni che pubblicizzano il suo “rituale di aborto” avrebbero dovuto esser messi vicino a otto centri di aiuto alla gravidanza. Sugli stessi sono riportate delle frasi come: «Gli aborti salvano vite!», oppure: «Il nostro rituale di aborto religioso permette di superare le restrizioni poste dallo Stato».

Un altro cartellone mostra l’immagine di una ciotola con impasto per dolci accanto all’immagine di un ovulo che sta per essere fecondato. Sotto c’è scritto, rispettivamente: «Non è un dolce» e: «Non è un bambino» (la battuta è ridicola e scorretta: nessuno pensa che un ovulo non ancora fecondato sia un bambino: è solo dopo l’unione dei due gameti che si forma la nuova creatura). Entrambi i cartelloni includono un’immagine di Satana all’interno di una stella nera.

La società che ha rifiutato l’affissione ha definito i cartelloni “fuorvianti e offensivi”. I satanisti si sono offerti di modificare il progetto, ma l’agenzia pubblicitaria non gliene ha dato modo.

The Satanic Temple questa estate aveva ammesso con orgoglio che, nel suo sistema di credenze, l’aborto è un rituale religioso simile ai Sacramenti di iniziazione per i cristiani. Con ciò hanno svelato il loro proposito di attaccare le leggi a favore della vita usando l’argomento della loro libertà religiosa. Dicono, infatti, che molti Stati federati americani hanno approvato leggi che interferiscono con la loro libertà di culto. “Come nessun cristiano – dicono – accetterebbe un periodo di attesa obbligatorio prima di poter prendere parte alla Comunione, così non è giusta la norma che impone un periodo di attesa per riflettere prima di un aborto”. Nessun cristiano tollererebbe una legge che preveda una consulenza statale prima di un Battesimo, così i satanisti non tollerano l’obbligatorietà della seduta al consultorio in caso di gravidanza indesiderata.

L’aborto, inoltre, secondo loro è “un’esperienza spirituale” che serve a infondere fiducia e autostima negli adepti. Tanto che per raccogliere fondi hanno messo in palio un aborto gratuito.

Finora le azioni legali del Tempio di Satana sono state respinte (da una corte d’appello federale e dalla Corte Suprema del Missouri). Ma i satanisti non si danno per vinti e ogni volta ritornano alla carica. La loro è una vera e propria crociata pro-aborto a sostegno delle cliniche Planned Parenthood.

Anni fa, l’ex satanista Zachary King ha scritto un libro in cui afferma che i rituali satanici si svolgono proprio all’interno delle cliniche per l’aborto. E ha spiegato: «Nel satanismo, uccidere qualcosa o la morte di qualcosa è il modo più efficace per fare incantesimi, per ottenere l’approvazione di Satana, e far sì che egli conceda ciò che gli si chiede. Uccidere è il massimo dell’offerta a Satana, e uccidere un nascituro è il massimo del massimo».

Alla luce di quanto detto fin qui, invitiamo a una seria riflessione tutti coloro che difendono “la scelta” dell’aborto e che magari, anche da sedicenti cattolici, lo considerano un “male minore”.

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