ATTUALITÀ
La lotta contro la famiglia tradizionale
dal Numero 28 del 14 luglio 2013
di Fabrizio Cannone

Dopo essersi battuto per difendere la liceità dell’aborto, Barack Obama compie un “passo storico” – come l’ha chiamato – verso... il disordine, la degradazione della gioventù e della civiltà. Drammatiche le conseguenze sociali della legge, che la Santa Sede e l’Episcopato americano non hanno tardato a condannare come “profonda ingiustizia”.

La lotta in favore del matrimonio omosessuale e contro la famiglia tradizionale sta diventando, ogni giorno di più, il primo punto all’ordine del giorno nell’agenda di satana. Il Principe delle Tenebre sa bene infatti che con la legalizzazione delle coppie omosessuali ottiene molti piccioni con una sola fava. In effetti le nozze gay hanno varie drammatiche conseguenze sociali e culturali: 1) la legittimazione giuridica e morale dell’omosessualità e, potenzialmente, di ogni devianza; 2) la virtuale e desideratissima repressione dell’omofobia, cioè della normalità e del Cristianesimo; 3) la perdita del concetto di legge naturale universale, specie nelle generazioni nate dopo l’approvazione dell’empietà; 4) la marginalizzazione delle forze politiche tradizionali viste come passatiste, immobiliste e comunque superate dalla storia; 5) la perversione morale della gioventù: sia di quella parte dell’infanzia che si troverà costretta, senza essere stata interpellata, a vivere una situazione psicologicamente devastante con due pseudo-padri o due pseudo-madri; sia degli altri bambini che pur provenendo da famiglie sane e cattoliche, subiranno, fin dalle scuole elementari, un vero e proprio lavaggio del cervello, «per evitare che diventino omofobi e chiusi alla diversità»...
«Una decisione sbagliata. Giorno tragico per il matrimonio e per la nostra nazione»: così ha ben titolato L’Osservatore Romano del 28 giugno 2013, a proposito della «decisione della Corte suprema [USA] di legittimare il matrimonio tra persone dello stesso sesso» (p. 7). Il 27 giugno u.s. «il massimo organo di giustizia del Paese ha infatti stabilito l’incostituzionalità del Defense of Mariage Act», in cui si stabiliva che il matrimonio è l’unione legale tra un solo uomo e una sola donna.
Dal canto suo, Barack Obama – forse il peggiore presidente di una Nazione che non ha mai brillato per conformità con il diritto naturale e con i principi non negoziabili – ha definito la sentenza pro gay, come «un passo storico verso l’uguaglianza», poiché il matrimonio tradizionale eterosessuale era, secondo lui, «una legge discriminatoria»! Solenni menzogne di un politicante che si sta rivelando un acerrimo nemico della Chiesa, della Fede cattolica e della stessa pace nel mondo.
Non dimentichiamo mai che Obama, oltre a voler affossare il matrimonio monogamico indissolubile, sta facendo di tutto per difendere la liceità dell’aborto, aborto che in America, da sempre Paese faro di (in)civiltà, può essere praticato fino al momento della nascita.
Secondo il quotidiano della Santa Sede, «molto decisa è stata la presa di posizione della Chiesa negli Stati Uniti», la quale ha ribadito attraverso un comunicato del card. Dolan e di mons. Cordileone che la sentenza in favore delle nozze gay causa una «profonda ingiustizia»: il matrimonio infatti «è l’unica istituzione che unisce un uomo e una donna per tutta la vita, fornendo a ogni bambino che nasce dalla loro unione la base sicura di avere un padre e una madre».
Ma l’affidabilità degli Stati Uniti si evince anche da episodi di minore portata etica ma andanti nello stesso senso totalmente negativo e immorale. Spioni Usa contro l’Europa: Anche l’Italia sotto controllo, questo il titolo dell’articolo di Roberto Fabbri, pubblicato su Il Giornale del 1° luglio 2013, a proposito della rete clandestina di spionaggio internazionale messa in atto dall’America di Obama, negli scorsi anni. «Le nostre ambasciate a Washington e a New York (dove ha sede l’ONU) sarebbero state inzeppate di cimici per l’ascolto indebito delle conversazioni che vi si svolgevano» (p. 14). E così i Padroni del mondo, almeno dal 1945, non si fidano nemmeno dei loro teorici alleati, come l’Italia, la Francia o la Germania... Tutti i cittadini americani, come noto, sono controllati e spiati dalla democrazia più bella del mondo, che si pone a modello di giustizia, progresso, libertà... E ora anche i cittadini degli altri Paesi! Stato canaglia? «Secondo i dati verificati dallo Speigel, la Nsa [National Security Agency] avrebbe mediamente controllato ogni giorno circa 20 milioni di collegamenti telefonici e 10 milioni di dati internet, arrivando a picchi di 60 milioni [...]. Sotto controllo finivano (ed è ragionevole che tuttora finiscano) non solo telefonate e posta elettronica, ma anche sms e chat».
Mentre l’America di Obama, fedele alla sua brutta storia di laicità e neutralità, sprofonda nella corruzione e nel peccato, proponendosi sicuramente come nazione leader dell’asse del male, nella Federazione Russa le cose vanno un po’ diversamente. Dopo 80 anni di satanico comunismo di Stato, una nuova cultura si sta facendo strada, rannodando con quel passato cristiano che Mosca e San Pietroburgo certamente hanno avuto grazie ai grandissimi santi fratelli Cirillo e Metodio (a differenza di New York e Washington, nate sotto il segno non di Cristo, ma della statua della Libertà...). Così Putin, ha fatto approvare negli ultimi 2-3 anni varie leggi di capitale importanza per la sua Nazione e di grande esemplarità per il mondo intero. «Mentre l’America celebra l’orgoglio gay con una grande manifestazione a New York, la Russia alza un ennesimo muro nei confronti degli omosessuali [...]. Ieri Vladimir Putin ha firmato la cosiddetta legge anti-gay licenziata nelle settimane scorse dal Parlamento, e da ora in poi in Russia la «propaganda di relazioni sessuali non tradizionali davanti a minori» è punibile con una multa che va dai 4 mila ai 5 mila rubli [...]. L’omosessualità era considerata un reato fino al 1993 e una malattia mentale fino al 1999. Finora tutte le parate gay, definite dall’ex sindaco di Mosca «opera di Satana» e «armi di distruzione di massa», sono state vietate [...]. Il 21 giugno scorso, inoltre, la Duma russa ha approvato all’unanimità in terza e ultima lettura una [...] legge che vieta l’adozione di bambini russi da parte di coppie gay [...]. E in Russia c’è chi parla di ritorno al Medioevo [magari!]»: così Il Giornale, 1.7.2013, p. 15. 
Faccio notare a quei cattolici che si dicono “anti-socialisti filo-capitalisti”, che il socialista Hollande, ultimo autore di una legge sul matrimonio gay (con annessa adozione), non sta dalla parte dell’ex comunista Putin, ma totalmente da quella del liberale e liberista Obama.
Un giorno Plinio Correa de Oliveira disse che tra i due mali del comunismo e del liberalismo era da preferirsi quest’ultimo per una ragione tattica: infatti se il liberalismo ci permette (almeno in teoria...) di essere anti-liberali, il comunismo, di norma, vieta ogni manifestazione di anti-comunismo. Condividiamo questa enunciazione, ma nello stesso spirito diciamo che se esiste oggi qualche luce di speranza per una ripresa cristiana del Continente europeo, essa viene da San Pietroburgo (pur senza diventare in nulla filo-ortodossi: la cosiddetta ortodossia infatti non è solo una Chiesa in stato di scisma, come pensano alcuni, ma propina molteplici eresie, come la negazione dei dogmi del Primato, dell’Infallibilità, dell’Immacolata, dell’Assunta, del Filioque, ecc.). Dall’America purtroppo, e non è affatto una novità, continua a venire, e in dosi particolarmente massicce, quell’americanismo filosofico ed etico, giustamente condannato da Leone XIII, e quel concentrato di secolarismo-modernismo-economicismo che da sempre ha reso unica e particolarmente pericolosa la cultura statunitense. Noi cattolici senza compromessi dobbiamo tornare a quella visione cattolica integrale e anti-modernista che almeno da un secolo vede negli Stati Uniti, patria mondiale del liberalismo, l’anti-esempio per eccellenza e la realizzazione più perfetta delle utopie laiche e pluraliste della massoneria, del deismo e dell’illuminismo (cf. mons. Delassus, il card. Pie, il beato Toniolo, mons. Benigni, il beato Bartolo Longo, padre Gemelli, ecc.).

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