ATTUALITÀ
Matrimonio gay: cosa accadrebbe se passasse in Italia?
dal Numero 7 del 17 febbraio 2013
di Ludovico Russomando

Quando, non sia mai, il matrimonio gay sarà una realtà giuridica anche in Italia, che ne sarà del vero Matrimonio? Avrà più senso parlare di diritto naturale? Il buon cattolico potrà ancora esprimere il suo dissenso? Le nuove generazioni sapranno difendersi da questa cultura perversa o ne saranno vittime?

    In queste elezioni politiche 2013 la proposta di far sposare conviventi dello stesso sesso è rimasta tutto sommato un po’ in ombra, sia per la onnipresente e totalizzante questione della crisi economica, sia perché, perfidamente, i politici laicisti nostrani ritengono gli italiani non ancora “pronti” ad assimilare culturalmente tale imprescindibile traguardo di civiltà. Nei prossimi anni, ed anzi già da ora, i mass-media asserviti al demonio, stanno facendo di tutto per rendere “pronti” gli italiani di domani ad accettare questa nuova inconcepibile deriva. Il che mostra, ancora una volta, quanto il demonio militi per l’omosessualità e voglia a tutti i costi la repressione dell’omofobia, cioè la scomparsa del diritto naturale.
    Teniamo a mente che in Paesi vicinissimi al nostro per storia e tradizione come la Francia, nazione sorella dell’Italia, il governo di François Hollande ha promesso che entro il 2014 sarà certamente varata dall’Eliseo una legge in favore delle rivendicazioni gay (e dunque anti-eterosessualità). E i socialisti mantengono sempre certe promesse. Nella (ex) cattolicissima Spagna poi – preceduta in questo da Olanda, Belgio, Norvegia e da altre Nazioni civili –, la legge sul matrimonio gay esiste già da vari anni, grazie all’impegno personale del premier Zapatero, non senza il sostegno e la collaborazione dell’attuale centro-destra che, contrariamente a quanto detto prima delle elezioni, l’ha mantenuta e la applica come una qualunque altra legge civile. Così, nel Paese del Cid e di Teresa d’Avila, della venerabile Isabella la Cattolica e del Generale Franco, i poveri orfanelli, abbandonati in tristi orfanotrofi da genitori poveri o disgraziati o incoscienti, vengono “dati” a queste coppie unisex, in nome della teoria del gender e del rifiuto dell’omofobia.
    Ma che cosa accadrebbe concretamente se anche nel Bel Paese fosse introdotta una legge come quelle che funestano la vita sociale negli Stati del Nord? Vediamolo partitamente, tenendo presente che in tutte le società che hanno sdoganato l’omosessualità è avvenuto o sta avvenendo quanto da noi paventato per il prossimo futuro, se non si presenteranno uomini della Provvidenza a frenare il declino.
    1) Il Matrimonio omosessuale danneggia il vero e unico Matrimonio cattolico. È cosa evidente: la moneta falsa corrompe il mercato e così colpisce e degrada anche la moneta vera. Se tutto è matrimonio, purché vi sia amore (sentimento importante ma non necessario né dimostrabile in foro esterno), nulla lo è. E se l’amore come tale ha diritti inoppugnabili e assoluti, tutte le parvenze di sentimento e di attrazione (tra fratello e sorella, tra cugini di primo grado, tra madre vedova e figlio, tra pedofilo e minore consenziente, tra uomo e animale, tra tre o più omosessuali...) potranno essere equiparate alla famiglia tradizionale. In Francia il Card. Barbarin ha dichiarato che se passerà la legge che consente il matrimonio tra due maschi, potrebbe essere poi applicata anche a tre maschi. La stampa laica lo ha attaccato e irriso, ma le riviste omosessualiste (tipo Tetu) gli hanno dato ragione, affermando che è stato perfino coniato un termine (les trouples) per indicare queste unioni tra tre gay. In una società che tende a denigrare il matrimonio vero e proprio, fondato da Cristo e celebrato dalla Chiesa, un falso matrimonio sbandierato dai media potrà solo aumentare il caos mentale e le fobie delle nuove generazioni.
    2) Il Matrimonio omosessuale instaura e fomenta la caccia al cattolico (e all’eterosessuale). Anche qui basta leggere attentamente i giornali, anche di taglio massonico-omosessualista (Repubblica, Corsera, ecc.). In Spagna si sono registrati già molti casi di persecuzione giudiziaria contro chi non approva e non vuole applicare le leggi immorali di cui sopra. Certi giuristi – giudici, avvocati, magistrati – non volevano farsi complici della squallida pantomima (il matrimonio gay) e si sono rifiutati di celebrarlo. Guai! Costoro hanno subito le peggiori persecuzioni da parte del potere demo(no)cratico: perdita del lavoro, carcere, diffamazione pubblica, perfino sottrazione della prole che evidentemente, per gli psicologi al soldo del sistema, sarebbe danneggiata dalla convivenza con genitori omofobi... Quelli che vogliono dare i figli agli omosessuali sono gli stessi che vogliono sottrarli agli omofobi: diamo l’oro ai ladri così non ruberanno più, e togliamolo a chi lavora perché ne ha troppo. Anche questo comporta il matrimonio gay: repressione poliziesca, violenza culturale e fisica, distruzione mediatica del cittadino cattolico e onesto.
    3) Il Matrimonio omosessuale diffonde la cultura omosessuale, la propaga, la protegge. Basta saper leggere ciò che sta avvenendo a ritmo accelerato in tutta Europa per cogliere quello che, se Dio non interviene presto, avverrà anche da noi. In Austria non c’è ancora il matrimonio gay, per merito di gruppi giudicati omofobi e tradizionalisti, ma la cultura di morte sta facendo di tutto per devastare completamente quella antica gloriosa Nazione cattolica. Ebbene nelle scuole elementari austriache il Potere laico sta proponendo ai biondi bambini innocenti delle strane fiabe ribattezzate dal volgo Neue Märchen, cioè favole nuove. Lo scopo di queste favole è quello di favorire l’integrazione dei gay, aprire le nuove generazioni alla possibilità dei matrimoni unisex e incitare la cittadinanza alla comprensione del diverso. Esempio breve del cuore di una nuova favola: «C’era una volta un Re e una Regina che dovevano sposarsi in un magnifico castello. Tutto era pronto: cavalieri e scudieri, paggi e damigelle, conti e baroni. Ma sul più bello, mentre ascendeva le scale della chiesa al braccio della splendida Regina, il Re vide per la prima volta il bellissimo fratello di lei e... colpo di fulmine! Se ne innamorò all’istante. I due nobiluomini fuggirono insieme su un cavallo bianco e in barba agli invitati e ai pregiudizi della gente, andarono in un paese lontano, si sposarono, adottarono due bimbi e vissero felici e contenti». C’è bisogno di un commento? Purtroppo non invento nulla, purtroppo... Vogliamo ancora andare avanti col sostenere e il difendere la democrazia, i diritti dell’uomo, il pluralismo e la cosiddetta tolleranza? Giudichi il lettore.
    4) Il Matrimonio omosessuale favorisce in ogni modo la tendenza omosessuale. I bambini e i giovanissimi, vedendo sui giornali e in Tv coppie di maschi e di femmine, sorridenti e allegre, che si abbracciano e si baciano in quel surreale rito di nozze, si chiederanno se anche loro hanno quella tendenza che la buona maestra ha spiegato essere del tutto normale. Chissà se quell’amichetto del primo banco a cui si vuole tanto bene... Se poi la legge dello Stato è per le nozze gay, essere contrari a queste nozze vuol dire essere contro la legge. Ma chi è contro la legge (di norma) sbaglia e dunque si deve rispettare la legge e bandire l’omofobo (ovvero il cattolico) dalla società. Pensiamo alla cultura creata da questi pseudo-matrimoni: film, telenovela, fiction, improntati a questi nuovi matrimoni e poi la novità attira sempre. Perfino gli omosessuali più discreti e credenti saranno spinti a fare outing e sposarsi aggravando, e di molto, la loro situazione morale davanti a Dio. Gli stessi omosessuali cattolici, spinti dallo Stato e dalle istituzioni, faranno pressione per ottenere anche dalla Chiesa ciò che hanno ottenuto dalla società: e si troverà sempre il don Gallo di turno per legittimare l’abominio della desolazione.
    5) Il Matrimonio omosessuale favorisce l’ateismo, il sincretismo, l’anti-clericalismo. Anche qui non v’è che da guardare a ciò che inizia a diffondersi come un virus. Se il matrimonio gay è un diritto, chi si oppone ad un diritto (sancito dai massimi consessi umani come ONU, Unicef, Amnesty, USA, ecc.) commette un delitto. Ma quale religione al mondo, quale Chiesa si oppone frontalmente all’omosessualità chiamandola tendenza disordinata che grida vendetta al cospetto di Dio (cf. CCC 1867)? Non certo le chiese e chiesuole nate con la Riforma di Martin Lutero! Ma se la stessa Bibbia parla di punizioni celesti su Sodoma e Gomorra per un peccato che è invece divenuto un diritto soggettivo del cittadino democratico, che valore avrà il Cristianesimo in quanto tale? Come può essere ispirato da Dio un testo che certamente condanna l’omosessualità, mentre quest’ultima è considerata un bene da proteggere, al tal punto che chi ne critica la moralità rischia la prigione? I matrimoni gay sanciscono la bontà, la naturalità e la normalità dell’amore gay. Ma l’amore gay è proibito dalla Bibbia. Dunque è la Bibbia ad essere contro natura, e non l’omosessuale.
    Per favore Signor Lettore non dire: non mi riguarda, tanto sono un buon cristiano! Quando insegneranno a tuo figlio e a tuo nipote che l’omosessualità è una tendenza bella e sana, e chi non l’approva deve essere denunciato, sarà troppo tardi e sarà molto difficile essere buoni cristiani. Saranno i nostri figli e i nostri nipoti a denunciarci alla magistratura dopo aver ingurgitato tante ore di lavaggio del cervello e catechismo al rovescio. Quindi, muoviamoci ora o mai più.

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