ATTUALITÀ
“Adesso dateci i bambini”. I gay allo scoperto
dal Numero 29 del 24 luglio 2016
di Lazzaro M. Celli

Le pretese delle lobby omosessuali si fanno sempre più insolenti e allarmanti: avvalendosi del linguaggio persuasivo del videoclip, puntano ora in modo scoperto all’infanzia. Chi si oppone viene presto neutralizzato, e nelle sedi politiche non c’è più spazio per i dibattiti...

Non è questione di diritti civili! Uno degli obiettivi scritti nell’agenda omosessualista è quello di raggiungere i minori per propagandare l’omosessualità come scelta di vita, quasi come se si trattasse di una professione da svolgere da grande. Sono già stati denunciati i tentativi di far entrare nelle scuole la teoria del gender sotto il pretesto di insegnare le linee guida per la lotta alla discriminazione. Purtroppo questa gigantesca onda devastatrice non si fermerà. Viaggia decisa contro la famiglia. Per abbattersi contro di essa tende a sottrarre i figli dalla custodia dei genitori, in tal modo i piccoli saranno più esposti e modellabili secondo le istanze della propaganda gay.
Tutti i mezzi sono buoni per raggiungere il fine. Ora è la volta della produzione di filmati pubblicitari. È successo in Sardegna. Nel corso del gay pride è stato diffuso un video in cui una piccola torma di persone variopinte attraggono la vista di un minore. Un travestito rivolge messaggi di adescamento al bambino che reagisce imitandolo. La madre gli ripete di non guardare, altrimenti sarebbe diventato gay anche lui. Ma dopo la seducente sfilata il bambino risponde: «Troppo tardi. È favoloso». Quest’ultima parola la pronuncia sillabandola e accompagnandola da movenze femminee. Infine il messaggio esplicito: «Diventa gay anche tu».
L’onorevole Giovanardi, insieme a Quagliariello, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari, in cui si legge che «...un minore viene fatto oggetto di espliciti ammiccamenti di natura sessuale» (1). L’adescamento di un minore è un reato punito dal Codice di Diritto Penale, ma visto lo strapotere delle lobby gay, il giudice che dovrà eventualmente giudicare il fatto, avrà bisogno di una buona dose di coraggio, dal momento che, nel caso riconoscesse il reato, dovrebbe sottoporsi al rischio di passare le Forche Caudine dei media e delle Associazioni pro-gay. Il compito della magistratura è davvero molto difficile, dato che la tendenza odierna pressa per considerare omofobo chiunque non riconosca sempre e a priori le ragioni dei gay. Ne è prova anche il fatto che il Senatore Giovanardi è continuamente oggetto di ludibrio a motivo della fermezza con cui espone il suo pensiero contro l’ideologia del gender, non solo nei raduni omosessuali, ma anche in Parlamento. Ciò è un dato allarmante! È accaduto, infatti, che il Senatore Giovanardi, durante un dibattito parlamentare, è stato coperto di fischi. Fin qui potremmo dire tutto regolare. La cosa deplorevole è che il Presidente di turno, Linda Lanzillotta, anziché invitare l’assemblea a rispettare le regole, ha zittito proprio il Senatore. Se anche il Parlamento cessa di svolgere il suo ruolo nel rispetto delle regole della democrazia, quali cupi giorni adombreranno il nostro domani?
Vorrei concludere con un’interessante osservazione della professoressa Assuntina Morresi. «Immaginiamo lo stesso spot a parti rovesciate: due maschi omosessuali a passeggio con un bambino, che incontrano una famiglia con padre e madre e figli. I gay urlano con facce stravolte al piccolo “non guardare non guardare non guardare”, ma il piccolo, affascinato dalla famiglia che ha di fronte, si volta verso i due uomini e dichiara: “Troppo tardi, adesso ho visto cos’è una mamma! È fa-vo-lo-sa!”. Cosa sarebbe successo? Un putiferio. Denunce, sdegno, Scalfarotto che inizia lo sciopero della fame per la sua legge dimenticata sull’omofobia, interrogazioni parlamentari, raccolte di firme ed esposti contro gli autori che ne escono a pezzi e perdono il lavoro, e chi più ne ha più ne metta» (2).
Dopo la rivoluzione sessuale, penso che l’ideologia gender passerà alla storia come il più perverso grimaldello usato per operare uno sconvolgimento antropologico senza precedenti, una trasformazione che è sotto i nostri occhi, ma di cui non tutti ne comprendono appieno la pericolosità, a cominciare da certe frange di cattolici.  

Note
1) http://www.loccidentale.it/articoli/142039/gay-pride-cagliari-giovanardi-quagliariello-presentano-esposto-in-procura
2) http://www.loccidentale.it/articoli/142024/sardegna-gay-pride-bambini-diventate-gay-e-favoloso

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