CATECHESI
I Sette Sacramenti. Un settenario di grazia
dal Numero 28 del 13 luglio 2014
di don Leonardo M. Pompei

Con la Nuova Alleanza abbiamo ricevuto i?Sette Sacramenti: non più simboli della grazia ma portatori della grazia che contengono in sé e comunicano. I Sacramenti, questi doni preziosi lasciatici dal Signore, sono la vita e il cuore del Cristiano.

Papa Innocenzo III, grande Pontefice, oltre che sul sacramento del Battesimo intervenne anche a difesa della Presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, utilizzando per la prima volta il termine “transustanziare” ed affermando che le parole “mistero della fede” pronunciate dal sacerdote nella Consacrazione non devono intendersi nel senso che alluderebbero ad una sorta di mistero rievocato in modo simbolico, ma si dicono «perché ciò che ivi si crede è differente da ciò che si vede e ciò che si vede è differente da ciò che si crede. Infatti si vede l’apparenza del pane e del vino e si crede la realtà della carne e del sangue di Cristo» (Denz. 782). Gli stessi concetti furono ribaditi, contro gli Albigesi e i Catari dal Concilio Lateranense IV (1215), che nuovamente intervenne affermando la realtà della transustanziazione del pane e del vino eucaristici nel vero Corpo e Sangue di Cristo. Anche il Concilio di Costanza (1414-1418) si preoccupò di condannare le posizioni dell’eretico Wyclif che erano vere anticipazioni di quelle luterane, minimizzando e alterando la radiosa Dottrina cattolica sull’Eucaristia.
Fu però il Concilio di Firenze (1438-1445) a dare una compiuta ed esaustiva dottrina sui Sette Sacramenti, un secolo prima delle ulteriori importanti definizioni in chiave antiluterana del Concilio di Trento (1545-1563).
Viene anzitutto definito il settenario dei Sacramenti della Nuova Alleanza e precisata la differenza tra i Sacramenti istituiti da Cristo e quelli della Legge antica: «I sacramenti della nuova legge sono sette: Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine e Matrimonio. Essi sono molto differenti dai sacramenti della legge antica, quelli infatti non producevano la grazia ma indicavano solo che questa sarebbe stata data per la passione di Cristo. I nostri invece contengono in sé la grazia e la comunicano a chi li riceve degnamente. Di essi, i primi 5 sono ordinati alla perfezione individuale di ciascuno, i due ultimi, al governo e alla moltiplicazione di tutta la Chiesa» (Denz. 1310). In queste parole è sintetizzata tutta l’importanza straordinaria e unica dei Sacramenti: contengono la grazia e realmente la comunicano a chi li riceve con le debite disposizioni. Sono dunque il cuore assolutamente necessario e insostituibile della vita del cristiano. Sono sette e tutti parimenti necessari per i fini particolari che realizzano. Non uno di più e non uno di meno.
Subito dopo, il Concilio specifica sinteticamente gli effetti che produce ciascun Sacramento: «Col battesimo, infatti, noi rinasciamo spiritualmente. La confermazione aumenta in noi la grazia e ci fortifica nella fede. Rinati e fortificati, siamo nutriti col cibo della divina Eucarestia. E se col peccato ci ammaliamo nell’anima, con la penitenza veniamo spiritualmente guariti. Spiritualmente – e, se giova all’anima, anche corporalmente – ci guarisce l’estrema unzione. Con l’ordine la Chiesa è governata e moltiplicata spiritualmente; col matrimonio cresce materialmente» (Denz. 1311).
Si specifica, inoltre, che ogni Sacramento presenta tre elementi costitutivi: la materia (o segno sensibile), la forma (formula con cui il Sacramento deve essere amministrato) e il ministro abilitato a celebrarlo. «Tutti questi sacramenti constano di tre elementi: cose come materia, parole come forma, la persona del ministro che conferisce il sacramento, con l’intenzione di fare quello che fa la Chiesa. Se manca uno di questi elementi, il sacramento non si compie» (Denz. 1312).
Il Concilio di Firenze pone anche la distinzione tra Sacramenti che non si possono mai ripetere perché lasciano un carattere indelebile (Battesimo, Cresima e Ordine Sacro) e Sacramenti ripetibili: «Tra questi sacramenti, ve ne sono tre: battesimo, cresima e ordine, che imprimono indelebilmente nell’anima il carattere, ossia un segno spirituale che distingue dagli altri. Perciò non si ripetono nella stessa persona. Gli altri quattro non imprimono il carattere e possono ripetersi» (Denz. 1313). Il carattere del sacramento del Battesimo è quello di cristiano, della Cresima di soldato di Cristo, dell’Ordine di ministro di Cristo.
Sono quindi fissate in maniera chiara, egregia e sintetica tutte le basi dottrinali e dogmatiche per la retta comprensione dell’insegnamento autentico della Chiesa sui Sacramenti. Nel prossimo numero vedremo anche la perfetta descrizione dei singoli Sacramenti, piccolo gioiello di sintesi, precisione e chiarezza, oggi tanto necessarie in mezzo a tanto pressappochismo e confusione.

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